3 : stanca di sta vita

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La sveglia suonò alle 6:30 come ogni mattina dal Lunedì al Venerdì per andare a scuola ; mi alzai dal letto e tirai fuori dal armadio dei pantaloni della tuta grigi ed una felpa corta dello stesso colore , mi vestivo quasi sempre in tuta per andare a scuola anche perché non avevo così tanti soldi da potermi permettere chissà quanti paia di jeans .
Dopo essermi vestiti , lavata e truccata andai in cucina per prendere la cartella che avevo lasciato lì la sera prima
Io : Mat vado a scuola , saluta Zac e la mamma
R : ok ok , fa la brava
Io : contaci
Uscì dalla porta e me la chiusi alle spalle ; cominciai a scendere i 5 piani di scale che mi separavano dal portone di ingresso .
Mi stavo scrivendo con Gaia quando arrivai giù al piano di sotto ed aprì la porta , uscì senza guardarmi intorno e mi incamminai verso la fermata della metro ; stavo attraversando lo spiazzo quando mi sentì chiamare da una voce abbastanza familiare .
S : Jessica - mi voltai e vidi Simba che si stava avvicinando con quel suo sorriso - buongiorno principessa , dormito bene ?
Io : ciao
S : dove stai andando da sola ?
Io : secondo te dove vado alle 7 del Lunedì mattina - dissi io con sguardo scontato - sto andando a scuola
S : mh bello
Io : non sai quanto , in più stamattina ho la versione di latino e l'interrogazione di scienze umane
S : che razza di materia è scienze umane?
Io : lo studio della psicologia , sai Freud e i suoi amici disturbati mentali
S : non ho idea di chi sia HAHA
Io : beata ignoranza
S : magari un giorno me lo insegni tu
Io : forse - dissi facendogli l'occhiolino e continuando a camminare - ci si vede
S : a dopo principessa
Mi voltai ridendo facendogli un cenno di saluto con la mano ; arrivai dopo 10 minuti in metro e presi il treno all'ultimo momento.
Scesa dal mezzo di trasporto uscì dal sotterraneo proprio davanti alla mia scuola e attraversai a testa bassa il giardino ; nella struttura le voci giravano quindi si sapeva chi fosse mio fratello e da dove venivo , ero l'unica che veniva dalle popolari mentre tutto gli altri stavano a Milano centro o comunque in quartieri più ricchi .
Appena entrai in classe trovai la mia amica Lucia , una ragazza bionda con occhi azzurri e due buffi occhiali neri sul naso , che era l'unica a scuola che non faceva differenze sulla zona di provenienza.
L : ehi Jess
Io : ciao Lu
L : alla fine ieri sera con quei tipi ? Vabbè neanche te lo chiedo perché tutti gli amici di tuo fratello sono dei fighi della madonna
Io : quanto mi conosci
Le lezioni iniziarono e andarono avanti normalmente per 5 ore , presi anche 8 nel interrogazione di cui avevo parlato a Simba quel Mattino , mamma e Mat sarebbero stati felici di saperlo .
Adoravo la scuola ma come ho detto prima , la gente aveva un sacco di luoghi comuni su chi veniva dai quartieri difficili della città e faceva un sacco di battutine ; stavo uscendo dal cancello e mi dirigevo verso la metro quando sentì alcune battute poco belle
X1: ehi Jessica , ma almeno i soldi per il biglietto ce li hai ? Oppure tua mamma non fa abbastanza straordinari ? HAHA
X2 : ehi ma le ragazze a San Siro che fanno ? Le puttane o le spacciatrici? A vederti sembra che vada di moda vendersi dove stai tu
Non reagì continuando a camminare , ma dentro stavo per esplodere in una specie di pianto isterico ; presi la metropolitana cercando di trattenere il più possibile le lacrime e di non farmi notare .
Uscì e mi ritrovai nel mio blocco di palazzi .
Inizia a camminare velocemente mentre sentivo le lacrime scendere sulle mie guance ; strinsi i denti passando di fianco ad un gruppo di ragazzi in cui stavano anche mio fratello , Sacky ( un altro amico nostro ) e Simba .
Sfortunatamente mi riconobbero e mi salutarono , ovviamente si accorsero che stavo piangendo
R : ehi Jess ... oh perché piangi ?
Andai avanti fino a che non raggiunsi la porta e cercai le chiavi in tasca nervosamente
S : principessa che hai ?
Io : lasciami in pace - aprì la porta e cominciai a salire le scale , volevo solo stare da sola ; figuratevi se loro lo avevano capito , infatti Simba e mio fratello mi seguirono .
R : Jessica mi dici che hai per favore
S : ma qualcuno ti ha detto qualcosa ?
Io : vi ho detto che voglio stare da sola
Entrai in casa e mi chiusi in camera mia a chiave ; sentivo i due ragazzi parlare fuori dalla porta fra loro ma non mi importava.
Mi accesi una sigaretta cercando di rilassarmi e di pensare lucidamente ; forse avrei dovuto spiegare ai ragazzi perché ero così , se no questi duravano per anni con sta storia .
Aprì la porta e li trovai di fronte a me ; senza dire nulla abbracciai mio fratello , che ricambio l'abbraccio .
R : ci spieghi perché piangi ?
Io : mi sono rotta il cazzo di sto posto , sono stanca di sta vita di merda
R : Jess ma che dici ? Ti è sempre piaciuto qua , anche se non è il massimo
Io : potrà anche essere bello per noi che ci viviamo , ma sono 4 anni che a scuola mi prendono tutti per il culo facendo le loro battutine perché mamma è sempre al lavoro e viviamo in una casa di merda
R : chi è a dirti ste cose ? Voglio saperlo
Io : tutta la scuola apparte quelle 2 persone con un po' di cervello da capire che non c'entra nulla da dove vieni per poterti permettere una vita decente
Simba prese la parola per la prima volta dopo 10 minuti
S : dicci i nomi di sti figli di puttana
Io : non risolvi nulla con la violenza
S : invece si , dimmi i nomi
Elencai i soliti 3 ragazzi che mi rompevano le palle a scuola e vidi i due uscire di casa ; mio fratello fermò Simba prima che potesse uscire
R : fra stai qui tu così la tieni d'occhio
Io : ma che c'ho 5 anni ?
R : esatto
Mattia chiuse la porta e restammo solo io ed il ragazzo dentro l'appartamento; si avvicinò a me
S : avresti dovuto dirlo prima che ti davano fastidio
Io : non ho bisogno che tu mi dica cosa fare - distolsi lo squadrò e lo sentì ridere leggermente- cosa c'è di tanto divertente ?
S : non devi piangere per dei coglioni del cazzo , non si meritano neanche la tua attenzione
Io : adesso , non esageriamo
S : dai sta tranquilla - disse lui avvicinandosi ancora di più - poi di che ti lamenti ? Hai un sacco di gente che ti protegge
Io : tipo ?
S : tipo io -Non so cosa mi spinse a farlo però gli intrecciai le braccia dietro al collo e mi strinsi a lui ; lo sentì sorridere e ricambiare l'abbraccio - te lo ho detto che finché ci sarei stato io non ti avrebbero fatto nulla , no ?
Io : una volta tanto non puoi cucirti la bocca e goderti il momento?
S : scusa scusa
Restammo abbracciati per due minuti fino a che non mi venne in mente qualcosa di divertente da fare ; mi staccai e tirandolo per il braccio lo condussi in camera mia
S : ehi che hai in mente ? - fece lui con sguardo malizioso
Io : stamattina mi hai detto che un giorno ti avrei spiegato scienze umane , non vuoi più farti una cultura ?
S : vediamo se riesci a farmi capire qualcosa - si sedette sul letto ed io mi misi a gambe incrociate di fronte a lui con il libro di psicologia in mano - vai ti ascolto
Io : allora , partiamo dalla cosa base , la psicologia è la scienza che studia la psiche umana e nasce durante la belle epoque in Inghilterra con lo psicanalista Freud
S : ma tu ti ricordi tutte ste cose ?
Io : tesoro non hai ancora visto nulla
S : ma poi che cazzo è la psiche ? Tipo la mente
Io : esatto , bravo - lo vidi fare uno sguardo fiero - vabbè andiamo avanti
S : senti sta cosa sembra noiosa , tu lo sai il francese?
Io : J'ai beaucoup d'amis marocains et des études scolaires, que dites tu ? ( ora : ho molti amici marocchini e lo studio a scuola , tu che dici ?)
S : trés bien mademoiselle Jessica (molto bene signorina Jessica )
Io : vuoi seriamente parlare in francese?
S : je ne parle pas italien mais je parle français ( non parlo italiano ma parlo francese )
Io : tu non stai mica bene Mohamed
S : o dai per una volta che faccio la figura del intelligente
Io : guarda che se ti ci metti potresti anche tornare a scuola
S : io ? Questa è bella
Io : vabbo fai come ti pare
Sentimmo la porta aprirsi e dopo esserci guardati con facce confuse andammo a vedere chi era entrato ... merda mia madre
M : ehi Jessica , o ciao Mohamed ci sei anche tu
S : salve signora
M : senti Jessica sono venuta a lasciare la spesa , ma ora torno al lavoro - sorrise con sguardo furbo - fate i bravi voi due , mi raccomando ragazzi le protezioni
Io : MA CHE CAZZ?! MAMMA
S : HAHAHAHA
la donna uscì di casa mette io ero troppo in imbarazzo per voltarmi verso Simba e vedere la sua faccia
S : simpatica tua madre
Io : la minaccia di ieri sera è ancora valida sai
S : no grazie , mi serve il cazzo
Io : delicatissimo
S : fino alla fine

HABIBI // Simba la rue Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora