Capitolo diciotto

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A causa della sbronza della serata precedente, Victoria balzò sia le prove negli studios di Amici sia quelle del videoclip.
Non fu un problema siccome non aveva mai fatto un giorno d'assenza, neppure quando era nella casetta.
Guido però, durante uno dei loro risvegli mandò un messaggio alla piccola Giulia, prevedendo che sarebbero rimasti a dormire fino a tardi l'indomani.
Si assicurò pertanto, dopo averle dato una bevanda calda con succo di limone e miele che si riaddormentasse.
La vide rilassata ma conoscendola presuppose che avesse diversi pensieri per la testa.
La sbornia gradualmente stava passando e lo comprese dall'istante che la trovò al cellulare.
"Cosa controlli?"- domandò avvicinandosi al suo letto, producendo un tintinnio quando iniziò a girare il cucchiaino all'interno della tazza.
"Che non abbia fatto sciocchezze maggiori in tua assenza, grazie comunque"- tese il braccio, prendendo la tazza dal piccolo manico.
"Non credo sennò peggio per loro...Vic scusa"-il biondo era profondamente addolorato, lo si percepiva dal tono della sua voce.
"Di cosa?"
"É colpa mia se Denise é qui ma non pensavo portasse tutta la banda dietro.
Credevo avessi bisogno di un'amica come lei"
"Ah bene sapeva tutto...Guido tu non devi chiedermi scusa di nulla anzi, se non fosse per te non so neanche come sarebbe potuta degenerare la situazione.
Sei l'amico che ho sempre desiderato nella mia vita"- preferì concludere la conversazione, lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia, riprendendo a bere il contenuto all'interno della tazza, soffiando prima per non scottarsi la lingua, come era solita fare.
In realtà manco lui volle continuare il dialogo, sedendosi al suo fianco nel letto, sotto alle coperte.
La ragazza non bloccò lo schermo del cellulare, conducendo il ragazzo a scorgere una foto in cui lui era presente insieme a lei, Christian e Carola.
Ricordava molto bene quel giorno.
Li convinse a seguire una sua lezione improvvisata di spinning.
Ad essere sinceri non era una vera e propria lezione ma, giacché si stavano allenando, approfittando che avessero delle cyclette a disposizione, Victoria insistette per utilizzarle.
Aveva la fissa di allenarsi con la musica ad alto volume e Christian lo sapeva molto bene.
Era sfinito ma per renderla felice accettò insieme ai ballerini classici la proposta.
Era instancabile e non se lo spiegava come fosse possibile, dopo tutte quelle ore a provare.
Invaso da questo ricordo, Guido si accorse solamente qualche minuto dopo che la sua amica si fosse addormentata sulla sua spalla e che avesse poggiato la tazza sul proprio comodino.
Uno dei rari momenti dove era letteralmente esausta.
Sembrava un miracolo.
Inizialmente non volle muoversi per non svegliarla.
Osservandola dormire le sembrava un piccolo angioletto.
Istintivamente gli venne da accarezzarle una guancia e un pizzico di contentezza invase il suo cuore, comprendendo che con lui la ragazza si sentisse protetta.
Poco dopo però , accorgendosi che avesse il sonno pesante quella sera, spense la luce addormentandosi al suo fianco.
-

Guido e Victoria vennero svegliati improvvisamene, nel tardo pomeriggio da un'incensante suonata di campanello.
I due ragazzi avevano dormito un bel po' quel giorno e il rumore incalzante li fece sobbalzare, dato che si propagò nell'intero appartamento.
Il suono era scaturito dal campanello.
Victoria cercò di aprire gli occhi, strofinandosi le palpebre con il dorso delle mani dapprima, provando a mettere a fuoco la realtà davanti a sé .
Guido dopo aver sbadigliato, ebbe un attimo di esitazione prima di alzarsi dal letto e quasi d'istinto si diresse ad aprire la porta, non domandando nemmeno chi avesse bussato.
Si ritrovò Denise davanti a se ma stavolta finalmente era sola.
La professionista avvertì borbottare animatamente il suo amico con l'ospite, non comprendendo in un primo momento chi fosse siccome la sua camera da letto era distante dalla porta d'ingresso.
Avendo ancora freddo, decise di avvolgere il suo plaid intorno al corpo e indossare le sue babbucce di lana per andare a controllare chi fosse.
"Forse non ti é chiaro che non mi piace il tuo atteggiamento, devi andartene"
"Ma chi cazzo sei per dirmi di andarmene? Non sei nessuno e questa é la casa della mia amica"
"Sono un suo vero amico a differenza tua"
Fu sufficiente quel piccolo dialogo a far comprendere alla padrona di casa chi fosse la persona che insistentemente suonava al suo campanello.
"Denise"- pronunciò il suo nome fiaccamente.
Ciò bastò però per farli smettere di discutere.
L'amica americana riuscì ad accomodarsi finalmente all'ingresso della casa, nonostante il biondo si fosse posto dinanzi
Prendendo le esili mani di Vic iniziò:
"Almeno tu ascoltami e so che lo farai.
Non credo tu abbia la necessità di un bodyguard.
Ho dei problemi in famiglia e volevo svagarmi.
Guido mi ha chiamato e ho colto la palla in balzo.
Ho portato anche gli altri perché ti dico la verità, ti rivorrei con noi.
Vorrei che lasciassi questo programma e che ritornassi con Miles, eravate perfetti insieme.
Se non puoi stare con Christian significa che il destino ti sta mandando un segnale.
Io ho bisogno di te nel nostro gruppo.
Eri il lato buono e divertente che lo rendeva così magico.
E se devo dire la verità sono rimasta male che hai scelto di venire qui e non pensare al tuo gruppo.
Ti ho trovata molto egoista" - stranamente Guido decise di allontanarsi ma rimase posizionato accanto alla porta dopo averla chiusa.
Victoria la lasciò parlare, prima di poterla rispondere:
"Onestamente questi discorsi strappalacrime da quattro soldi potresti evitarli Den.
Nonostante tutto io ti voglio bene e vorrò altrettanto bene al gruppo.
Non ci crederai mai ma la tua amicizia é importante per me.
Penso semplicemente che siamo cresciuti.
Io ho dei sogni miei, sicuramente li avete anche voi ma sono diversi.
Magari i vostri saranno condivisibili e direi buon per voi ma io ho l'esigenza di sperimentare.
Sai già che prima di voi io ho girato costantemente il mondo per la mia passione.
E Den lascia che te lo dica non mi piace che in un confronto si debbano mettere i problemi familiari in mezzo.
Sai che li ho avuti pure io e non sminuirei mai i tuoi.
Se avevi bisogno di me lo sai che ci sarei sempre stata.
E Chris...lui non ti deve riguardare.
Sono io che scelgo con chi stare e sai che c'è?
Sono una cogliona perché mi sono lasciata sfuggire l'unica persona per la quale davvero provassi dei sentimenti e non solo per svagarmi o averlo al mio fianco.
Miles sarà pure stato importante ma al tempo non conoscevo cosa significasse avere una persona nel tuo cuore.
Chiamami egoista se volevo un'opinione sincera della mia amica.
Se questa é io l'accetto ma mi dispiace non la condivido.
Se dovessi scegliere se avere Chris o qualcun altro, preferisco rimanere sola.
Non ho la necessità di avere una persona al mio fianco, sto bene.
Io sono innamorata di Christian e sono disposta ad aspettarlo, se lui mi vorrà ancora.
Inoltro credo che gli amici debbano accettarsi per come sono fatti.
Io ti accetterò sempre, aldilà degli errori ma non so se sarà lo stesso"-
Il ballerino classico rimase di stucco, non si aspettava che dopo la sera precedente divenisse così lucida e consapevole, se non meglio.
Dal viso dell'americana si percepiva il suo dispiacere.
Lei voleva realmente bene alla sua amica.
Il fattore? Erano troppo diverse.
Avevano una concezione molto personale sul valore dell'amicizia.
Mentre Denise aveva bisogno di avere un grande gruppo attorno a sè per sentirsi accettata e amata, a Vic bastavano poche persone che si contassero sulle punte delle dita ma che fossero vere.
Non voleva essere amata da molti e in minima parte per convenienza ma esserlo profondamente.
Denise senza di lei però si accorse di aver perso la sua spalla che la rimettesse sulla retta via.
Non era cattiva.
Era solo alla ricerca di attenzioni e della presenza delle persone intorno a se.
Come se avesse il complesso o la paura di sentirsi sola e non accettata.
Non aveva ancora imparato che bisogna avere dei momenti perfino per stare da soli e riflettere.
Infondo non é facile.
Per molti è una causa di ansia e malessere, per altri noia o senso d'isolamento.
Però la solitudine non deve essere presa sempre in modo dispregiativo.
Non bisogna circondassi di persone soltanto per intrattenere il nostro tempo o per acquisire sicurezza.
Spesso il segreto per trovare delle persone speciali é stare bene prima con se stessi.
Se si riesce ad apprezzare almeno un pochino di se, si potrà farlo con gli altri.
"Giuro che non ti ho mai sentita parlare così.
Sei sempre stata o uno o novanta. O estremamente timida o estremamente estroversa.
Hai sempre avuto un carattere che definirei pazzo ma mi sei sempre piaciuta.
Sei diversa da me anche se mi ostinavo a volerci simili" - col suo discorso Victoria era riuscita nuovamente a fa riemergere l'amica che aveva presentato per telefono.
Proseguì: "Probabilmente hai ragione. Io e te agiamo a situazioni della vita in maniera inusuale per l'altra ma giusta per noi stessi.
E wow questo breaker veramente ti ha ridotto così.
È carino ma non pensavo ti facesse perdere la testa fino a questo punto.
Io ci avrei passato una notte, onesta"
"Ok Denise ora puoi andartene" - inutile negare che la ragazza la fulminò con lo sguardo, seppure era consapevole che quel pensiero invadesse molte menti.
"Stavo scherzando, andiamo"
Ciò scaturì una risata dall'unico maschio lì presente, spettatore del loro dialogo.
Se da una parte era felice che stessero chiarendo in qualche modo, dall'altra era come se fosse rimasto deluso del comportamento di Denise.
Aveva riposto molte speranze in lei.
Sapeva perfino lui che fondamentalmente la situazione tra i due amici innamorati era dovuto unicamente dal non dialogo e dalle pessime regole della produzione.
Non si immaginava che però il suo soggiorno avrebbe condotto alla creazione di un vero e proprio svolgimento a tema Skins.
Lui ragionava in modo diverso, sia dall'una che dall'altra.
In particolare a lui non piaceva chi rivelasse più identità di sé.
Non amava chi possedesse più maschere e non mostrasse l'unica vera.
Eppure a primo impatto Denise gli piacque immediatamente e particolarmente le prime settimane che la conobbe, quando era in quarantena con Victoria, tanto da rimanere in contatto perfino con dei messaggi una volta in casetta.
Non asserì una parola le due ore che l'americana rimase in casa, prima di partire.
Occupò il tempo ad eseguire delle mansioni domestiche.
Infondo era Victoria che doveva scegliere le sue amicizie e lui era felice di farne parte.
Ancor più contento di non rivedere quel gruppo di scalmanati della giornata precedente.
Prima che però la ragazza se ne andasse, salutò l'amica ringraziandola che in quelle ore avesse fatto risorgere la vera lei.
L'abbracciò stretta a sé, lasciandole successivamente tra le mani una piccola calamita in regalo dove erano raffigurate loro due 4 anni prima sui pattini.
Era sul punto di andarsene ma stavolta, rendendo orgogliosa e stranita Victoria, si girò e si avvicinò al ragazzo: "Hai totalmente ragione su tutto riguardo il mio conto.
Vix non mi merita ma sa cosa significa il senso dell'amicizia e me lo trasmette costantemente quando la sento e sto con lei. Sono egoista ok?
Io ho bisogno di lei nella mia vita.
Detto ciò so di essere un'idiota anche a non averti chiesto dove tentassi i provini.
Mi sa che devo iniziare a seguire i miei sogni e non solo a essere quello che i miei amici vorrebbero" - Guido aveva le braccia incrociate contro il proprio petto e uno sguardo impassibile ma la sua risposta fu sincera: "Scrivimi pure che ti mando i dettagli ma mi raccomando con lei e soprattutto con te.
Divertiti, sbronzati, fai quello che ti pare ma non perdere mai la vera te o chi ti vuole bene"
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Portami a ballare || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora