LA_day 1
Nonostante fosse una domenica di un mese di bassa stagione l'aeroporto è gremito di persone che camminano a destra e sinistra.
Sistemo la borsa sulla spalla e mi immergo nella folla.
L'intero viaggio l'ho passato dormendo profondamente, appoggiata sulla spalla di Christian e cullata dal fluttuare dell'aereo.
Adesso invece seguo Beatriz, che a passo deciso e spedito, cammina tra la folla trascinando il suo trolley.
Christian si preoccupa di portare il suo borsone sulla spalla e il mio trolley in una mano, mentre io mi limito a stringere l'altra sua mano libera.
"Dormito bene?" chiede divertito Christian.
"Poteva andare meglio. Sei scomodo" scherzo.
Christian sbuffa rumorosamente e aumenta il passo "ti faccio vedere dopo quanto sono comodo" aggiunge.
Gli faccio la linguaccia e aumento la presa sulla sua mano.
"È lì" la voce di Beatriz attira la nostra attenzione, indica un punto a me non visibile davanti a se, e aumenta il passo.
Solo quando siamo abbastanza vicini, e fuori dalla confusione, Christian mi indica Claire.
Seduta in una delle sedie del terminal degli arrivi, una donna dai lunghi e mossi capelli biondi sfoglia scocciata una di quelle riviste che possiamo trovare in aeroporto.
Accanto a lei un bambino dai capelli di una tonalità più scura e ricci gioca allegramente trascinando una macchina sulle sedie.
"Claire!!" Beatriz abbandona il trolley a metà strada e le va incontro con le braccia aperte.
La donna solleva lo sguardo e sorride calorosamente.
Solo quando si alza noto la rotondità del ventre spuntare dal leggero cardigan che indossa.
"Bea tesoro!" stringe tra le braccia la sorella e le accarezza dolcemente la testa.
Quando, dietro le spalle di Bea nota Christian, il suo sorriso si fa (se possibile) ancora più grande.
Poi, nota pure me e mi saluta con un cenno della testa.
Il bambino alza lo sguardo verso Beatriz e lascia cadere la macchinina con cui stava giocando per correrle incontro.
"Bea" batte le mani.
"Ciao Theo! Ma quanto sei grande!" Bea lo prende in braccio e lo tempesta di mille baci sulle guance piene "Abby, lo riconosci? È Theodor. Quando ci siamo conosciute aveva un anno, adesso ne ha ben 6!"
Sorrido dolcemente al bimbo che mi guarda confuso e gli rivolgo un cenno con la mano.
Claire, invece, saluta velocemente il fratello e mi dedica tutta la sua attenzione.
"Tu devi essere Abby. Io sono Claire, la sorella maggiore di Christian e Beatriz." sorride.
"Sì sono Abby, piacere mio" le tendo la mano timidamente.
È identica a Christian.
Certo, non uguale uguale.
Ma hanno alcuni lineamenti in comune, e lo stesso colore d'occhi.
E come lui, anche lei mi sovrasta in altezza.
"Oh cara, non c'è bisogno di tutte queste formalità." gesticola con la mano "puoi abbracciarmi tranquillamente" mi attira tra le sue braccia e mi stringe in un caloroso abbraccio.
Dalle sue spalle lancio un'occhiata a Christian che porta un sorriso misto a felicità ed esasperazione.
"Sei così bella" continua Claire, adesso fissandomi con occhi dolci "capisco perché Christian si sia innamorato di te. Sei così semplice ma allo stesso tempo dolce e bella" arrossisco violentemente e abbasso lo sguardo imbarazzata.
"Claire" Christian nota il mio disagio e attira l'attenzione della sorella "non vorrei essere scortese, ma puoi continuare a casa con le tue lodi? Sono leggermente stanco" sbuffa.
Claire annuisce e, dopo avermi lanciato un'ultima occhiata, fa cenno a Christian di raggiungere il parcheggio.
Christian e Claire camminano avanti, mentre Beatriz Theodor ed io li seguiamo a ruota.
"Come mai non è venuto Ben?" chiede Christian mentre carica le valige nell'auto.
"Ben è fuori città, torna domani mattina" dice lei con una smorfia.
"Chi è Ben?" chiedo all'orecchio a Beatriz.
"Ben è suo marito" mi sussurra notando la mia espressione confusa.
"Oh ok!" annuisco velocemente e le mimo un grazie veloce.
Nel frattempo i due continuano a chiacchierare, fin quando Claire non lo interrompe.
"Adesso però andiamo a casa, sarete molto stanchi"
"Alt ferma" la blocca Christian "guido io" le sorride dolcemente e le apre la portiera.
"Grazie" sussurra lei salendo in macchina.
Mentre Christian sfila attentamente nella confusione stradale di Los Angeles, io dal sedile posteriore, mi godo la vista della città.
Nelle ampie strade piene di persone si innalzano edifici moderni e altissimi.
Theodor è seduto al centro del sedile e mi tiene stretta la mano.
"Bella vero?" chiede Bea intercettando il mio sguardo.
Annuisco sorridendole e riporto lo sguardo fuori dal finestrino.
Claire chiacchiera a bassa voce con Christian, che si informa sulla sua salute e degli affari di Ben.
Dopo un breve tratto in macchina, finalmente Christian svolta in un viale alberato.
"Siamo quasi arrivati" mi spiega Claire girando la testa.
In fondo a quest'ultimo si innalza un enorme cancello nero davanti al quale, ad ogni estremità, c'è una guardia.
Notando l'auto una delle guardie si affretta ad aprire il cancello, e mentre la macchina entra rivolge un saluto a Claire.
Mi sporgo in avanti in modo da vedere meglio e mi si presenta una villa dalle forme moderne.
Al centro una fontana dalle forme astratte, getta fiotti d'acqua che cadono dolcemente verso il basso.
Attorno alla villa si estende una vasta distesa di verde, tempestata dai primi fiori primaverili.
Christian ferma l'auto alla fine del vialetto d'accesso e Claire si affretta a scendere.
"Dai scendi tranquilla" Beatriz apre la portiera del suo lato e prima di scendere mi stringe la mano.
Dalla porta d'ingresso ci raggiunge una signora con l'uniforme e il grembiule avvolto alla vita.
"Bentornata signora Claire" rivolge un sorriso educato a Claire e uno altrettanto educato a Christian e Beatriz.
"Evangelina, lei è Abby la mia fidanzata" Christian mi presenta alla donna, che mi rivolge un cenno del capo.
"È un piacere signorina Abby, io sono Evangelina" le stringo la mano e ricambio il sorriso.
Claire nel frattempo ci invita ad entrare dentro la casa.
Varcata la porta, mi ritrovo in un ampio ambiente illuminato dalla luce pomeridiana.
Le pesanti tende blu legate ai lati fanno sì che la luce entri nella stanza, ed illumini l'ambiente di un bianco immacolato macchiato da qualche tocco di azzurro e blu.
Theodor ci sorpassa e corre verso le scale che conducono al piano superiore, mentre Claire ci indica i divani del salotto.
Alcuni domestici sono impegnati a spolverare i vari ripiani e quando entriamo abbassano il capo in segno di rispetto.
"Vado a prendere le valigie" Christian fa per uscire ma Claire lo blocca.
"Tranquillo Chris. Ci penseranno Jonathan ed Ethan" dal nulla entrano nel soggiorno le due guardie dell'ingresso, e dopo aver ricevuto l'ordine si dirigono a passo svelto verso l'esterno della villa.
"Abby, fai come se fossi a casa tua. Puoi andare e fare quello che vuoi" Claire mi sorride dolcemente.
"Grazie Claire" sorrido.
"Allora, come mai Ben non è voluto ritornare oggi? Vuole sempre esserci quando veniamo da queste parti" la distrae Christian.
"Hai ragione tesoro, ma non sa che sareste venuti oggi. Nemmeno di domani" afferma lei "volevo che fosse una sorpresa..." sorride "fargli conoscere Abby intendo. Sarà uno shock per lui sapere che ti sei sistemato"
Christian ruota gli occhi e sospira pesantemente.
"Tu sei pazza Claire"
"Vedrai che ci rimarrà di sasso!" continua lei.
"Sì sì sicuramente" sbuffa.
"E poi, visto che da domani ci sarà pure lui si impegnerà a portarvi un po in giro."
Sul volto di Beatriz appare un enorme sorriso.
"Ci sono moltissime cose che dovresti vedere Abby" mi dice Bea "poi visto che ami lo shopping, possiamo uscire insieme" afferma "senza Christian ovviamente" aggiunge.
"Non penso proprio!" la interrompe lui.
"Oh vedrai" Beatriz gli fa una smorfia e distoglie lo sguardo.
"Comunque, vi ho sistemato le stanze di sopra" interviene Claire "ce ne sono tre, potete sistemarvi come desiderate"
"Possiamo stare insieme, Beatriz ed io" provo a dire.
Christian mi guarda con disapprovazione, mentre Claire sorride divertita.
"Tranquilla Abby, non penso niente di male se condividete la stessa stanza. Voglio dire...è ovvio che ne avete già condiviso qualcuna..." dice.
Le sorrido imbarazzata e chiudo la bocca per non andare oltre.
Le due guardie ritornano con i bagagli e Claire gli chiede di lasciarle al piano superiore.
"Vi lascio un po liberi" si alza dicendo Claire "vi chiamo quando è pronta la cena"
Beatriz mi prende per la mano e mi invita a seguirla.
"Bella quella della stanza da condividere con me" ridacchia per le scale.
"L'ho detto per educazione" sbuffo "possibilmente voleva sistemarci separati"
"Ma in che mondo vivi Abby? Quei tempi sono passati. Mi sembri una vecchia" mi richiama.
"Parlò la superstiziosa" scherzo.
"È diverso" ruota gli occhi al cielo.
"Sì sì diverso"
Prendiamo le valigie che le guardie hanno sistemato e le portiamo nelle rispettive stanze.
Quella mia, che devo condividere con Christian, è molto grande e ben illuminata.
Dall'ampia finestra si vede l'intero giardino della villa, che porta pure una grande piscina.
Al centro della stanza padroneggia un grande letto, affiancato da due comodini e con una cassapanca ai piedi.
Alla parete parallela al letto vi è montato un televisore maxischermo, con sotto una discreta collezione di film.
Infine due porte scorrevoli decorano ognuna una delle due pareti laterali, rivelando una cabina armadio ed un bagno.
Christian sistema i bagagli nella cabina armadio e mi raggiunge sul letto.
"Allora?" chiede buttandosi a peso morto.
"Cosa?"
"Quali sono le tue prime impressioni?" chiede vagamente.
"Simpatica Claire, ed è carino qui" indico con un gesto la stanza attorno "però, sono curiosa di conoscere Ben"
"Perché?" chiede sorpreso.
"A sentire le parole di Claire, e vedere la maniera in cui i suoi occhi si illuminano quando parla di lui...penso che sia proprio molto innamorata di lui" sorrido.
"In effetti sì, sono molto affiatati nonostante il fatto che sia passato molto tempo. Non capisco come fanno" alza le spalle.
"Tu e l'amore siete come due poli opposti" sbuffo.
"Non è vero" ribatte acido "è che tardo a realizzare il fatto che due persone possano amarsi eternamente" ammette.
Scuoto la testa e mi alzo dal letto, ma Christian mi trattiene per un braccio.
"Ehi scusa, non volevo farti arrabbiare" dice piano.
"Non sono arrabbiata" dico sincera "non hai detto niente di sbagliato. Esistono persone che pensano di essere innamorati, ma che poi al primo problema vedono vacillare il loro amore"
"Non riguarda noi però" sussurra baciandomi la spalla.
"Come fai a dirlo?" chiedo guardandolo negli occhi.
"Perché non riuscirai a liberarti di me" sorride "mai" aggiunge.
"Sei molto sicuro" accenno un sorriso.
"Ovvio. Se non sarò lì fisicamente, sarò almeno nei tuoi pensieri. Ti perseguiterò" ride malefico.
"No, ti dimenticherò in fretta"
"Ah, e vediamo in cinque anni passati lontano da me non mi hai mai pensato?" chiede con un sorriso di vittoria "anzi rimpianto...non hai mai rimpianto la nostra rottura?"
"Ma che c'entra. Quello è diverso"
"Invece no, è uguale" sorride "sarò sempre il centro dei tuoi pensieri" dice a petto alto.
"Il mondo non gira attorno a te Christian"
"Il tuo sì" mi bacia la guancia e mi stringe tra le sue braccia.
Dopo una doccia veloce scendiamo a cena.
L'immenso tavolo della sala da pranzo è sormontato da una vasta varietà di cibi che emanano un delizioso profumo.
Prendiamo posto attorno al tavolo, e alcuni governanti ai quali si aggiunge pure Evangelina, si affrettano a servire la cena ad ognuno di noi.
Il mio piatto viene rapidamente riempito di varie pietanze, che sicuramente non consumerò interamente.
"Allora, come vi siete conosciuti tu e Christian?" il boccone che avevo appena messo in bocca per poco non mi va di traverso.
Tossico rumorosamente e prendo una generosa sorsata d'acqua.
"Ogni volta che parliamo di quella volta Abby fa così..." improvvisa Christian.
Sorrido annuendo come una scema.
"È una lunga storia" intervengo "ogni volta che la raccontiamo ad altri ci perdiamo nei ricordi" sorrido nervosamente.
"E poi manca Ben!" aggiunge Christian "la racconteremo domani...che dici?"
Claire ci pensa un po, ma alla fine annuisce sorridendo.
Christian ed io tiriamo un sospiro di sollievo e rilassiamo le spalle.
Una volta finita la cena, mi alzo dal tavolo e mi dirigo verso la zona cucina.
"Abby" la voce di Christian mi fa sobbalzare sul posto.
"Ehi" mi giro e gli rivolgo un rapido sorriso.
"Non ti preoccupare per Claire!" mi stringe le spalle e mi guarda dritto negli occhi "possiamo sempre inventarci qualcosa stanotte" aggiunge.
Annuisco poco convinta.
"Dai adesso andiamo su e studiamo qualcosa per convincere Claire" mi stampa un umido bacio sulla fronte e mi spinge verso la sala da pranzo.
"Signore, noi andiamo a dormire. Abby è stanca a causa del viaggio, ed io ho del lavoro da sbrigare. Ci vediamo domani mattina"
Beatriz e Claire ci rivolgono un cenno con la mano.
"Buonanotte ragazzi" dicono in coro.
"Buonanotte"
Christian appoggia una mano sul fondo della mia schiena e mi guida verso le scale che portano al piano superiore.
Prendo il mio pigiama ed entro in bagno per cambiarmi.
Mi fisso a lungo allo specchio cercando di sistemare le idee.
Evidentemente Claire si aspetta qualche scenetta romantica riguardo il nostro primo incontro, ma il punto è che non c'è niente di romantico.
'Pensa se gli racconto che Christian mi ha..ehm scopata nel suo ufficio' mi chiedo guardando il mio riflesso.
Anche se penso che sappia già come si comporta suo fratello.
"Piccola? Hai finito?" Christian bussa ripetutamente alla porta.
"Si arrivo"
Raccolgo i miei vestiti dal pavimento e raggiungo la porta del bagno.
Quando rientro, Christian è pronto per andare a letto, con solo addosso i boxer.
Rimango impalata a fissarlo avidamente, stringendo tra le braccia i vestiti appena cambiati.
"Ti dispiace se dormo così?" chiede con un sorriso furbo.
So per certo che mi sta parlando, perché vedo le sue labbra muoversi.
Ma la mia lingua non intende collaborare.
"Allora?" chiede avvicinandosi lentamente a me.
Appoggia le sue mani sulla mia pelle nuda, facendomi venire i brividi.
"N-no. Non m-mi dispiace" balbetto.
Mi sciolgo dall'Asia presa e mi allontano il più possibile.
Scuoto la testa per cacciare via i pensieri osceni che popolano la mia mente, e mi infilo sotto le coperte.
Alza le spalle divertito e si avvicina al letto.
Dormiamo entrambi sulla schiena, fissando il soffitto della stanza.
'Non ci pensare, non ci pensare, non ci pensare' mi ripeto queste parole, cercando di distrarre la mia mente dal pensiero di Christian quasi nudo accanto a me.
"È inutile, come ho detto prima sono sempre nei tuoi pensieri" sussurra ridacchiando.
Alzo la testa di scatto e lo fisso a bocca aperta.
"Mi leggi nel pensiero?" chiedo piano.
"Mmm più o meno" ride "ma ricorda, io capisco tutto...da ogni tuo singolo movimento"
"Ah si?" mi giro sulla pancia e appoggio il mento sulla mano "indovina che sto pensando?" chiedo con un sorriso furbo.
"Stai pensando che non mi stai pensando"
"Non vale" gli scombino i capelli e Christian mi attira a cavalcioni su di sè.
La debole luce della lampada da letto illumina il suo volto, rendendo i suoi occhi brillanti.
"Sei bellissima vista da qui giù" mi fa l'occhiolino.
"Sei solo un maniaco" gli bacio la punta del naso
"Un maniaco tanto innamorato" sorride dolcemente.
Mi adagia sul letto e mi circonda la vita con le braccia.
Siamo viso contro viso.
Sulle sue labbra aleggia un sorriso di pura felicità.
Lentamente il sonno si fa sentire.
"Perché sorridi?" chiedo sfiorando con le dita le sue labbra.
Bacia delicatamente la punta delle mie dita e prende la mia mano tra le sue.
"Sono felice di essermi innamorato per la prima volta di una ragazza come te" dice piano accarezzando la mia guancia.
Sorrido timidamente e sposto una ciocca di capelli dalla fronte.
"Lo devo ammettere, anche io sono felice di aver scelto te!" libero le mie mani e le metto a coppa sul suo viso.
Mi avvicino a lui e gli bacio delicatamente le labbra.
"Ti amo Christian" dico sincera.
"Anche io piccola Abby" sussurra sulle mie labbra.
Avvolgo le braccia attorno al suo collo e mi appoggio sul suo petto, sprofondando tra le braccia di Morfeo.
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Incorreggibile Bastardo [2]
ChickLitSecondo volume della trilogia My Man. Cinque anni dopo la partenza da New York, i ricordi dei giorni passati con Christian sono vividi nella sua mente. Riprendere la vecchia vita è difficile,ma stringe i denti e cerca di andare avanti. A Seattle f...