INCORREGGIBILE BASTARDO
CAPITOLO 71Mi risveglio in un posto a me sconosciuto.
Sono contenta di essere ancora viva, ma scontenta di essere cascata come una pera nel piano di Stone o come diavolo si chiama.
Come posso essere stata così stupida da non accettarmi nemmeno che quel tizio fosse un poliziotto?
L'ho fatto entrare a casa, e in più gli ho pure permesso di controllare l'ufficio di Christian.
Dovevo dubitare di lui dal momento in cui mi aveva chiesto di Jack.
A Bryan non ho detto molto di lui.
Come poteva sapere del litigio tra Christian e Jack, se io non ho praticamente detto nulla?
'Sei una testa di cazzo Abby' mi rimprovero mentalmente.
Osservo velocemente la mia "stanza" e faccio una smorfia.
'Chi mi salverà da questo dannato posto ora?'
Al soffitto pende una piccola lampadina che illumina a malapena tutto l'ambiente attorno.
Io sono sdraiata su un letto, accanto al quale vi è un tavolino sormontato da una bottiglia d'acqua e del cibo.
'Almeno sono dei sequestratori premurosi!' penso con una nota di ironia.
'Tu non hai speranze tesoro' sospira la mia vocina.
Solo tre sono le pareti che delimitano la stanza, la quarta è composta da un cancello dalle sbarre in ferro arrugginito.
Una cella, ecco di cosa si tratta.
Scendo dal letto e mi avvicino alle alte sbarre.
Il posto in cui sono imprigionata si affaccia su un lungo corridoio, di cui io non riesco a vedere la fine o l'inizio perché è poco illuminato.
È perlopiù pieno di celle che, a causa della mancanza di luce, non riesco a capire se sono vuote o occupate da altra gente.
La luce solare, sempre se fuori è ancora presente la luce, non riesce a filtrare dentro.
Può essere già sera, come può essere ancora giorno.
L'unica cosa che so con certezza è che devo scappare da qui.
Schiarisco la voce e chiamo qualcuno.
"C'è nessuno?" grido al vuoto "Stone! Liberarmi da questa cazzo di cella!!" ringhio "Stone!! Ci sei? Perché mi hai catturata?" continuo.
Nessuno mi risponde, e nessuno si impegna a farlo.
'Certo, sempre se ci sia qualcuno' mi ricorda la mia vocina.
"Stone!!" provo ancora noncurante dei miei pensieri "Stone vieni qui!!" circondo con le mani le sbarre e le muovo facendo rumore.
"E fai un po di silenzio!!".
Una voce familiare mi ordina di tacere.
Socchiudo gli occhi e osservo il punto dal quale proveniva quella voce.
"C-chi è?" balbetto stringendo tra le mani le sbarre e avvicinando di più il viso.
Proprio dalla cella di fronte a me, e dalla parte non illuminata, cammina verso la mia direzione una figura.
Solo appena si mette sotto al fascio di luce riesco ad individuare chi è.
Morgan.
"Ah....sei tu" dico chiaramente sollevata, ma anche delusa che non sia qualcun altro.
Annuisce.
"Come ci sei finita qui?" chiede appoggiandosi anche lei alle sbarre.
Sollevo le sopracciglia e la guardo sorpresa.
"Davvero non lo sai?" sbuffo "Strano, eri tu quella che forniva informazioni a Jack" alzo le spalle.
"Beh, non mi sembra che sia nelle circostanze di dare informazioni a qualcuno..." risponde a tono, indicando la cella.
Rilasso le spalle e scuoto la testa.
Come può aver avvisato Stone se è qui?
"Mi hanno imbrogliato...e mi hanno portata qui..." rispondo sospirando.
"Oh...ok" annuisce tra sè.
"Tu che ci fai qui?" domando a lei.
"È la punizione che mi è stata data per aver tradito chi si fidava di me..." dice facendo una smorfia "Jack mi ha svelato il suo vero volto....il volto di un manipolatore egoista...e sono finita qui.." conclude osservandosi attorno con disgusto.
“Non essere dura con te stessa” dico in tono pacato “Non è colpa tua se ti sei innamorata di lui...”.
Sbuffa.
“Ma non cambierai mai?” chiede con una smorfia “Perchè non capisci che non tutti quelli che dicono di essere tuoi amici lo sono? Perché non riesci a cogliere la cattiveria che brilla negli occhi di molte persone? Tutte queste cose non ti succedono perché sei sfortunata o altro...tu sei stupida e fin troppo buona...cerca di ragionare freddamente e soprattutto con la testa, non con il cuore!”.
“Sono così perché sono stata da sempre abituata a voler bene a tutti e ad aiutare gli altri...non lo faccio perché sono stupida o altro...sono così, non posso farci nulla!” ribatto infastidita.
“Vedi dove ti ha portato la tua bontà? Nei guai...cosa pensi, che questa gente abbia buone intenzioni? Ti vogliono morta Abby! Come vogliono morto tuo marito! Se sei davvero furba, cerca di scappare e salva tuo marito in tempo! Più di così non posso dirti nulla!”.
“Lo farò...ma porterò fuori anche te!” dico in tono sicuro.
Per quanto mi abbia fatto del male, non riesco a fargli lo stesso.
Non posso farci nulla se sono così!
“Abby, ti prego...non sparare cazzate! Adesso non è importante la mia vita...mettiti in salvo prima che tutti loro ti facciano fuori!”
Pronuncia queste ultime parole e ritorna al buio.
“Morgan ritorna qui!” la richiamo “Non puoi dirmi una cosa del genere e andartene così come se niente fosse!” sbraito.
In tutta risposta ricevo soltanto il suo silenzio.
Sbatto con nervosismo la mano sulle sbarre e sospiro rumorosamente.
“Stone, dove cazzo sei finito?” urlo poi per attirare l'attenzione di colui che mi ha portata qui “Liberami da questa dannata cella!!”.
Finalmente, dopo avermi sentita urlare senza sosta, Stone si degna a raggiungermi.
“Cosa vuoi?” chiede furioso.
“Fammi uscire da qui” rispondo a tono.
“Vuoi scherzare? Pensi che ti abbia portata qui per liberarti? Fai silenzio e ritorna a fare la brava!” sibila indicando il letto alle mie spalle.
“No” ribatto seccamente “Liberami!!”.
Mi fulmina con lo sguardo.
“Non te lo ripeterò un'altra volta Abby...torna a fare silenzio” ripete trattenendo a stento la rabbia.
Faccio appello a tutto il coraggio che possiedo e lo affronto.
“Ho detto no! Voglio uscire di qui!” ripeto in tono fermo e deciso.
Scuote la testa perdendo la pazienza ed estrae dalla tasca il mazzo di chiavi, ma in quel momento la suoneria del suo cellulare lo interrompe.
Sospira rumorosamente e risponde alla chiamata, allontanandosi da me.
Ma vaffanculo!
Mentre lui è distratto dalla chiamata, cerco qualcosa che possa essermi d'aiuto.
Corro a destra e sinistra cercando qualcosa di duro da potergli sbattere in testa, ma finisco con il perdere inutilmente tempo.
Stone ritorna di nuovo davanti alla mia cella e mi scruta con circospezione.
"Che c'è?" chiedo acida.
"Sei stata fortunata" dice con un sorriso perfido "Mi hanno chiamato di là, altrimenti ti avrei conciato per le feste...." lascia in sospeso.
Deglutisco ed indietreggio.
Sorride tra sè e si allontana.
Vedendolo allontanarsi da me scivolo sulle ginocchia e sospiro sollevata.
"È fallito il tuo piano eh?" ride Morgan.
"Scusami tanto cara!" rispondo acida "Ma a quanto pare, oltre me, qui nessuno ha voglia di scappare! È ovvio che ho fallito se devo fare tutto da sola" sbuffo.
Continua a ridere di gusto, mentre in me monta solo la rabbia.
"La smetti di ridere?" dico infastidita "Invece di stare li a ridere, dammi un consiglio per riuscire a liberare entrambe da questa cazzo di cella".
"Non sei tu quella che ha sempre un'idea pronta? Perché non trovi una soluzione per tirarti fuori da questo problema?" continua con noncuranza "Io rimango qui....non ho motivo di uscire...nemmeno la voglia, se devo essere sincera" la sento dire.
Rinuncio alla battaglia di parole con Morgan e torno a sedermi sul letto, per poi prendere un sorso d'acqua dalla bottiglia accanto ad esso.
'Cosa posso fare?' mi chiedo tamburellando le dita
Se Stone non si avvicina alla cella non posso muovermi da qui, ma non posso nemmeno stare con le mani in mano fin quando non si degna a tornare qui.
Mi sdraio sulla schiena e chiudo gli occhi.
Dove sarà Christian?
Non ho più sue notizie dall'ultima volta in cui l'ho sentito.
'Chissà se è qui' penso con una nota di malinconia.
Non vedo l'ora che tutto ciò sarà finito.
Non daremo più fastidio a nessuno.
Vivremo io per lui e lui per me.
Senza essere intralciati da nessuno.
I momento più belli passati con lui ritornano nella mia mente sottoforma di dolci ricordi.
Ho incontrato quest'uomo per puro caso.
E per puro caso mi sono innamorata di lui.
A volte è strano pensare al modo in cui si instaurano le relazioni.
Nasciamo in posti diversi, cresciamo l'uno all'insaputa dell'esistenza dell'altro e viviamo instaurando diverse relazioni.
Alcune di esse ci fanno crescere, mentre altre ci fanno realizzare che tipo di persona vogliamo accanto.
In momenti come questi, dal nulla e inaspettatamente, incontriamo una persona qualunque.
Una persona che cattura la nostra attenzione e che ci fa rivalutare tutte le esperienze che abbiamo vissuto.
Ed è successo così anche a me.
Inaspettatamente mi sono ritrovata davanti quest'uomo.
L'uomo che dal primo istante ha catturato la mia completa attenzione.
Un uomo per cui ho gioito, sofferto e sperato.
L'uomo che ha allungato la durata delle mie notti e che le ha rese luminose proprio come se fosse giorno.
Colui che è riuscito a far suo ogni mio pensiero.
Probabilmente sei anni fa, se mi avessero detto che sarei attivata al punto di rischiare tutto per lui, mi sarei messa a ridere e non ci avrei creduto.
Ma oggi, ora in queste circostanze, è tutto ciò che farei.
Metterei in gioco ogni più piccola parte di me per riavere lui.
Perché è questo l'amore.
Siamo solo due corpi che condividono un'anima sola.
Una metà combatte e combatterà sempre per l'altra.
Qualsiasi e chiunque sia l'ostacolo da superare.
Ci siamo conosciuti per puro caso.
Abbiamo cercato di stare lontani l'uno dall'altro, ma i nostri destini sono stati legati ancor prima della nostra nascita.
Così come voluto dal destino ci siamo uniti, prima nel nome dell'amicizia e poi nel nome dell'amore.
Quando pensavo che Christian non sarebbe stato perfetto nemmeno per essere il mio fidanzato, go
Le cose non succedono per caso.
Se è andata così vuol dire che siamo
Mi giro su un fianco e chiudo gli occhi.
Come viene detto ormai da sempre: la speranza è l'ultima a morire.
Riuscirò ad incontrare mio marito.
Insieme riusciremo a fuggire da questo posto e finalmente vivere in pace.
Sospiro e mi abbandono ad un sonno profondo.
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Incorreggibile Bastardo [2]
ChickLitSecondo volume della trilogia My Man. Cinque anni dopo la partenza da New York, i ricordi dei giorni passati con Christian sono vividi nella sua mente. Riprendere la vecchia vita è difficile,ma stringe i denti e cerca di andare avanti. A Seattle f...