INCORREGGIBILE BASTARDO
CAPITOLO 77Beatriz pov.
9 agosto 2015.
"Aspettami fuori, entro io".
Faccio sedere mia madre in una delle sedie della sala d'attesa ed entro nello studio del dottore.
"Buongiorno Mrs Ryan" mi saluta con un educato cenno del capo.
"Buongiorno" sorrido e mi avvicino alla scrivania.
"Si accomodi" mi indica con la mano la sedia ed attende mentre io prendo posto davanti a sé.
Una volta seduta incontro il suo sguardo spento e la sua espressione cupa.
"C'è qualche problema?" chiedo a bassa voce, temendo le notizie che mi può dare.
"Non posso dirle che va tutto bene...ma ho due tipi di notizie da darle..." sospira.
"O-ok..." annuisco "Di che si tratta?".
L'uomo valuta mentalmente le parole che sta per pronunciare e si stropiccia le mani.
"Parliamo di suo fratello prima..." inizia "Si è svegliato qualche ora fa...".
"Oh..." abbozzo un lieve sorriso "Sta bene?".
"Sì...piano piano sta ritornando alla normalità...qualche giorno di cure e controlli qui in ospedale e starà meglio" spiega.
"Abby? Lei...ecco, lei come sta?" chiedo esitante.
"La sua condizione è molto più critica...ho ricevuto le schede mediche dal fratello, e ho notato che per Mrs Ross è già la seconda volta...subire danni al cranio intendo".
Annuisco.
"La prima volta è stata quasi un anno fa...era un incidente stradale..." spiego.
"Ho letto..." annuisce il medico.
"C'è qualche problema?"
"Non voglio essere come gli altri medici...non voglio rassicurarla dicendo che va tutto bene...stiamo facendo di tutto per poterla salvare...ma fin quando lei non collabora....".
"Come....?" sussurro.
"È il secondo trauma cranico...inoltre lungo il tragitto dal punto dell'incidente all'ospedale ha perso molto sangue dalla ferita alla pelle...non risponde a nessun nostro impulso....dubito che si salverà Mrs Ryan...".
"Dottore....la prego, faccia qualcosa...sosterremo qualsiasi tipo di esame o operazione....non abbiamo problemi a spendere soldi....ma la salvi...mio fratello....mio fratello non sopporterà una notizia del genere..." sussurro in lacrime.
"Il problema non sono i soldi Mrs Ryan, è Mrs Ross....non accenna a riacquistare i sensi...non posso far nulla...deve volerlo lei...i parametri vitali tendono a scendere gradualmente...non riusciamo a controllarla...".
"Mio Dio...." prendo la testa tra le mani e scoppio in lacrime.
"Mrs Ryan, non perdi le speranze..." mi tranquillizza il dottore.
"Dottore, Abby è incinta...aspetta due gemelli...come stanno loro?".
"Non ha riportato nessun tipo di danni alla sacca con i bambini...le ripeto, è tutto nelle sue mani...".
"Va bene...ma voglio che lei faccia tutto quello che è possibile...le saremo eternamente grati dottore, mi creda!".
"Lo farò Mrs Ryan, farò tutto quello che è possibile..." mi dice annuendo.
"Grazie dottore" mi asciugo le lacrime e mi alzo.
"Mrs Ross" mi blocca il dottore.
"Mi dica".
"Volevo darle gli oggetti appartenenti alla paziente..." dice porgendomi la fede ed una catenina.
"Grazie".
Gli faccio un cenno con il capo e raggiungo la porta.
Fuori, insieme a mia madre, mi ritrovo pure la famiglia di Abby.
"Bea, Bea tesoro come sta Abby?" mi chiede Rose scattando in piedi.
La osservo senza replicare nulla.
Cosa le devo dire?
Che se non si deciderà a prendere coscienza sarà la fine?
O le devo mentire spudoratamente, per poi rivelare la verità quando ormai non sarà possibile tornare indietro?
"Non bene..." rispondo abbassando lo sguardo "Non mi dice niente di nuovo...il solito, o si sveglia lei...o....".
"Oh cielo...." Rose scoppia in lacrime tra le braccia di Trent, mentre io cerco di dimostrare compostezza.
Io credo in Abby.
Ho sempre pensato che fosse una ragazza forte e coraggiosa.
Le sue "imprese" da eroina lo dimostrano continuamente.
È una ragazza pronta ad aiutare sempre il prossimo, senza mai pensare a sè stessa.
È grazie a lei che io, da sampre convinta di non trovare più amiche, ho cambiato idea.
Ho trovato una persona che è pronta ad ascoltarmi e consigliarmi sempre ciò che è giusto, giudicando da una posizione imparziale.
La sua allegria e solarità sono sempre un toccasana per le giornate grigie e cupe delle persone che la circondano.
Sono stata più volte contenta sapendo che, una ragazza tanto dolce, fosse la compagna di mio fratello.
Ho gioito sempre un po più di loro, ma adesso mi ritrovo in una posizione in cui nessuno dovrebbe trovarsi.
Vedere la tua migliore amica, moglie di tuo fratello, e sorella di tuo marito sul punto di morire.
Mi mette rabbia pensare che è colpa di Jack se lei è in questa situazione.
Mi mette rabbia realizzare che sono completamente impotente.
Rabbia, rabbia, rabbia, solo e soltanto rabbia.
Mio fratello.
Era arrivato al punto di cambiare per una ragazza.
L'ho visto combattere con il suo essere per migliorare.
Ma a che scopo se lei adesso non vuole lottare?
A cosa serve se non avrà nemmeno la possibilità di dimostrarle che è un uomo nuovo?
Chiudo gli occhi per reprimere l'istinto di urlare e chiudo le mani a pugno.
Con la stessa foga mi dileguo dal resto della famiglia e mi avvio verso la stanza di Abby.
"Dove vai?" chiede mia madre.
"Da Abby...voglio stare da sola con lei" sussurro prima di continuare a camminare.
Appena apro la porta un silenzio tombale mi avvolge completamente.
L'unica fonte di rumore sono i flebili beep prodotti dalle macchine che la tengono in vita.
Un'intricata serie di tubicini, cavi e cavetti la riempiono da testa a piedi; e sotto al candido bianco delle lenzuola mi sembra anche più piccola.
A passo lento, ormai a rabbia sbollita, raggiungo lo sgabello accanto al letto.
Lei non si muove.
Gli occhi sono chiusi, e il suo viso coperto dalla serie di bende, è quasi introvabile.
Le mani sono incrociate sul ventre.
Mi siedo accanto a lei e mi limito a fissarla.
Passano secondi, minuti e quasi tocco l'ora.
Non parlo, non mi muovo.
La imito.
Un senso di tristezza mi investe rapidamente.
"Che male hai fatto per meritarti ciò?" le chiedo.
Non mi risponde.
"Non mi risponderai vero?" continuo "Ti faccio così tanta antipatia, che nemmeno mi rivolgi la parola..." sbuffo.
Osservo tutte quelle line colorate che ondeggiano nello schermo di un macchinario e mi perdo in esso.
"Sai, io sono una persona forte....dopo aver vissuto certe esperienze diventi un'altra persona...il tuo cuore si inserisce ed impara a sopportare ogni genere di problema...." mormoro "Oggi però non ci riesco...non riesco a pensare a te in queste condizioni...che magari andrai via...che non ti potrò più vedere o rimproverare..." sorrido abbassando lo sguardo "Sei proprio incorreggibile Abby...la persona giusta per mio fratello, altrettanto perso ed incorreggibile come te...vi voglio bene, sai? Tu o lui...siete entrambi uguali ai miei occhi...e adesso, non riesco a pensare che perderò una di quelle persone...che Christian perderà una persona importante...ci pensi a lui? Hai sempre combattuto per averlo, per salvarlo...adesso perché stai rinunciando? Sono passati tre giorni...non dai nessun segno di miglioramento...i medici non sanno che fare...e noi non sappiamo chi altro chiamare...cosa ti sei messa in testa?" sussurro "Non hai intenzione di tornare da noi? O non hai nemmeno l'interesse?" le chiedo "Torna da noi Abby....ti prego..." prendo la sua mano tra le mie e la stringo con delicatezza "Ti prometto che non succederà più nulla...andatevene altrove, cercate un posticino adatto a voi...nessuno vi dirà nulla...ma fallo...ritorna da noi...".
Le accarezzo con dolcezza il viso, mentre alcune lacrime rigano la mia guancia.
"Adesso dovrò andare da Christian..." tiro su con il naso "Dimmi tu stessa cosa dovrò dirgli...è da tre giorni che chiede di te...per quanto posso fingere? Per quanto posso ingannarlo, dirgli che tu stai bene e che potrà vederti? Prima o poi capirà la situazione...e lì si distruggerà...lo hai cercato per riunirti...ma adesso gli stai riservando solo la tua perdita...sappilo".
Continua a stare in silenzio, mentre io scuoto la testa frustrata.
Non si sveglierà.
Non ha senso.
"Niente, non hai intenzione di ascoltarmi vero?" le domando "Bene, io non starò qui a raccontarti ciò che succede fuori da questa stanza...se ri interessa svegliati e controlla tu stessa!" mi alzo dallo sgabello e corro verso la porta.
Una volta fuori e scivolo sulle ginocchia, non interessandomi delle persone che mi guardano pieni di compassione.
Trenton si avvicina alla porta e si siede accanto a me.
"Cos'hai?" mi chiede attirandomi tra le sue braccia.
"Non mi risponde Trent...non vuole svegliarsi...non mi ascolta..." singhiozzo.
"Ehi...calmati....non piangere..." mormora al mio orecchio "Non dobbiamo perdere le speranze....si riprenderà....io ho fiducia in lei...".
"Io anche...ma non riesco a sopportare questa situazione...non riesco a presentarmi dinnanzi a mio fratello...mi si spezza il cuore...".
"Fin quando possiamo nascondere la situazione, continuiamo a farlo....vediamo come reagisce Abby alle cure...se poi non ci sarà nulla da fare ne parleremo anche con lui...ma per adesso è meglio così...credimi".
Annuisco poco convinta e mi stringo tra le sue braccia.
"Ho paura Trent..." confesso.
"Anche io...molta...ma cerco di pensare positivamente...altrimenti non riuscirei a superare il giorno..." mi dice.
"Si sistemerà tutto vero?" gli chiedo.
"Certo...sono nati per stare insieme...si ritroveranno presto" mi rassicura.
"Grazie...grazie per avermi fatto credere in qualcosa...".
"Non ringraziarmi...piuttosto, vuoi che vada io da Christian? Se non te la senti oggi ti do il cambio" chiede.
"No no" mi sciolgo dal suo abbraccio e mi asciugo le lacrime "Ci vado io, tranquillo" sorrido.
Mi metto in piedi e lo aiuto a fare lo stesso.
"Augurami buona fortuna" sussurro stampando un bacio sulle sue labbra.
"Stai tranquilla" mi accarezza la testa e mi accompagna fino alla stanza di Christian.
Busso un paio di volte e appena mi da il permesso entro.
"Ciao Christian" mormoro chiudendo la porta alle mie spalle.
"Bea, finalmente sei arrivata" sorride.
Mi avvicino al letto e gli bacio la guancia.
"Come ti senti?" mi informo.
"Tutto ammaccato...ma bene" dice.
"Bene...hai mangiato?".
"No" scuote la testa.
"Perché?" lo guardo male.
"Ehm...non avevo fame?"
Sospiro rumorosamente e mi avvicino al tavolino con la sua colazione.
"Quante volte devo dirti che devi mangiare?" lo rimprovero.
"Tante".
Scuoto la testa divertita e gli porto la colazione a letto.
"Su, ti aiuto a mangiare".
"Non sono piccolo...ce la faccio" ribatte imbronciato.
"Lo so, ma vedo che non lo fai".
"Ok, lo ammetto...aspettavo te..." sorride.
Ricambio con un sorriso dolce e gli preparo un toast con la marmellata.
"Sai qualcosa di Abby?" chiede all'improvviso.
Bingo.
"È per questo che aspettavi me?" chiedo inarcando un sopracciglio.
"No...ma chiedevo" alza le spalle.
"Sta bene" mento.
"Bea, quando mi porterai da lei?" chiede.
"Appena sarà possibile fare movimenti più complessi ti ci porto".
"Cazzo Bea, mi ha sparato...mica spezzato le gambe...posso camminare!" ribatte.
"Lo so, ma non puoi muoverti...fa male alla ferita...".
Sospira.
"Se non vuoi portarmi basta dirlo".
"Certo che voglio portarti da lei...ma stai male".
Oh Christian.
Trattengo alcune lacrime e sbatto più volte le palpebre.
"Certo...sto male...mi porterai appena sarà morta a causa di qualche stupida cura di questo ospedale?"
Alzo di scatto la testa e lo guardo spaventata.
"Non lo dire nemmeno per scherzo..." mormoro.
"Allora portami da lei..." supplica "Mi manca Bea...".
"Christian, ti ci porterò presto...adesso non posso...".
"Perché non puoi Bea?"
"Beh....ecco...lei...".
"Lei cosa?"
"Non è in questo ospedale...l'hanno dovuta portare in un altro posto per fare alcuni controlli..." improvviso.
"Che controlli?" chiede subito.
"Ma sì...alcuni controlli inerenti ai suoi problemi...".
"Che problemi?".
Cazzo.
"Ha....ha un braccio rotto...in questo ospedale non potevano farle i raggi...così l'hanno portata in un ospedale rinomato al centro...".
"Oh..." ragiona sulle mie parole "Ci hai parlato? Come sta? Ti ha chiesto di me?".
"Certo...sta bene e chiede continuamente di te...ieri sera hanno cambiato ospedale, ed è venuta a trovarti...ma tu dormivi" alzo le spalle.
"Perché non mi hai svegliato?" chiede arrabbiato.
"Mica posso svegliarti a mio piacimento...è stato il dottore...me l'ha proibito..." mento ancora.
"Ah...che bastardo..." mormora.
"Già....ma lo mangi?" chiedo indicando il toast per cambiare discorso.
"Certo" lo prende tra le mani e lo morde, mentre io sospiro chiaramente sollevata.
Non riuscirò a mentire per altri giorni.
Prima o poi mi scoprirà, ne sono certa.
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Incorreggibile Bastardo [2]
أدب نسائيSecondo volume della trilogia My Man. Cinque anni dopo la partenza da New York, i ricordi dei giorni passati con Christian sono vividi nella sua mente. Riprendere la vecchia vita è difficile,ma stringe i denti e cerca di andare avanti. A Seattle f...