Christian pov.
Entriamo mano nella mano nello studio della dottoressa Raymond, ma sulla soglia sento il corpo di Abby tendersi dal nervosismo.
"C'è qualche problema?" le chiedo all'orecchio "mi hai fatto forza tu, e ora hai paura?" il mio tono di voce trasuda divertimento.
"Sì" annuisce e si ferma sui suoi passi, costringendo a fermare di conseguenza anche me "e no, non è paura...è altro..." lascio in sospeso.
La guardo perplesso, mentre lei esita nel tentativo di dirmi qualcosa.
"Piccola, niente segreti" le ribadisco il nostro piccolo accordo.
Annuisce nuovamente e scioglie la presa attorno alla mia mano.
"Aspetta un po" entra dentro lo studio della dottoressa e ritorna dopo qualche minuto "ok, seguimi" dice indicandomi il corridoio.
"Dove andiamo?" chiedo.
Osservo attentamente dove mi sta portando, ma come risultato ottengo solo altri dubbi e perplessità.
"Entra" mi ordina indicando l'interno di una stanza.
Annuisco tra me ed entro nella stanza, proprio come mi ha chiesto di fare.
"Cos'è successo?" le chiedo ormai nella condizione di non riuscire a formulare nessuna ipotesi.
"È una cosa che ho dimenticato di dirti..." comincia giocherellando nervosamente con le balze del vestito "non l'ho fatto di proposito....ma non è mai uscito il discorso...." alza le spalle.
"Va bene, vuoi arrivare al dunque?" chiedo senza avere nemmeno un briciolo di pazienza.
"Qualche giorno fa, quando eravamo ancora separati, sono venuta in clinica.....e...."
"E cosa Abby?" le chiedo severamente temendo ciò che vuole dirmi.
Mi guarda con sguardo supplicante e colmo di lacrime.
"Non mi dire che...."
"Volevo abortire Christian....." conferma le mie supposizioni.
Abortire.....abortire....abortire....
Quella parola mi rimbomba in testa facendomi montare la rabbia.
Lancio un'occhiata glaciale ad Abby, che scuote la testa sull'orlo di un pianto.
"Lo so che è una grandissima cazzata...Io ero confusa....non sapevo che fare...e...e ho voluto abortire per dare un futuro migliore a questo bambino" spiega "non poteva nascere con la consapevolezza di non avere un padre..."
"Abby..." sospiro in tono esasperato "come ti è passato per la mente un ragionamento del genere?"
"Perdonami Christian..." mormora.
Tocco più volte la faccia nella speranza di placare la rabbia, ma ottengo scarsi risultati.
"Mio dio....abortire...ma te ne rendi conto?" chiedo serrando la mascella in una linea dura.
Abbassa lo sguardo e inizia a piangere.
Cerco di nuovo di non dire altre parole, e questa volta riesco a controllare la rabbia.
"Andiamo a fare questa visita?" cambio discorso.
"Christian...io...."
"Andiamo Abby" mi alzo dalla sedia, sulla quale mi ero seduto, e raggiungo la porta della stanza.
Abby mi segue in religioso silenzio, tirando su con il naso e asciugando le lacrime che le bagnano il viso.
Per quanto abbia sbagliato a prendere una decisione del genere, mi fa male vederla giù di morale.
Mi blocco sui miei passi e la prendo per il polso.
Dopo averle lanciato un'occhiata, chiudo gli occhi e prendo una bella boccata d'aria.
"Sto facendo appello a tutte le mie forze per non sbraitare in aramaico..." sbuffo "ciò che volevi fare è inammissibile....ma...capisco anche lo stato in cui ti trovavi...e capisco che sono state le circostanze a farti arrivare a questo punto...quindi per questa volta ti perdono" mormoro abbassando lo sguardo sul suo viso.
"Mi perdoni?" chiede in un sussurro.
"Ho altre opzioni?"
"Sì....arrabbiarti tanto e urlare" dice.
Abbozzo un sorriso divertito e scuoto a testa.
"Sto cercando di modificare il mio carattere, se non ti dispiace"
"Seriamente Christian, mi dispiace" sussurra.
"Ti dispiace cosa in particolare?" chiedo.
"Aver voluto abortire..."
"Va bene, ormai quello che è passato è passato...pensiamo al futuro...e soprattutto a questa visita" sorrido.
Annuisce contenta e mi stringe in un abbraccio.
Tenendoci nuovamente per mano raggiungiamo lo studio della dottoressa.
La donna ci invita a prendere posto davanti alla sua scrivania, e si fa dare il file con i risultati dei test effettuati da Abby.
"Sono contenta che lei abbia risolto i suoi problemi Abby" dice la dottoressa "e lo sono di più adesso che vi vedo insieme davanti a me"
Mi accenna un educato sorriso, che io ricambio con altrettanta educazione.
Ci pone le solite domande di routine, e dopo chiede ad Abby di raggiungere il lettino dietro al paravento.
"Christian, sei sicuro di voler venire?" chiede Abby prima di seguire la dottoressa che nel frattempo si prepara.
Deglutisco nervosamente e faccio sì con il capo.
'Forza e coraggio Ross' mi dico mentalmente 'cosa sarà mai una visita ginecologica?' sbuffo sicuro di me stesso.
"Andiamo" mormoro chiedendo ad Abby di andare per prima.
"Benissimo Mrs Ross, visto che è la prima visita...le consiglio di fare un' ecografia transvaginale...per evitare di non trovare niente con l'ecografia transaddominale" dice in tono professionale.
"Una transvache?" mormoro perplesso alzando il tono di voce.
Abby mi lancia un'occhiata glaciale, mentre la dottoressa sorride divertita.
"Una visita transvaginale" ripete la dottoressa trattenendo a stento una risata.
"E non consiste in quello che penso io, vero?" chiedo imbarazzato.
"Penso di sì"
Abby mi da una gomitata e mi fa segno di tacere ora e per sempre.
"Christian se ti da fastidio esci" mi bisbiglia all'orecchio.
"No no" mi gratto nervosamente la nuca "voglio rimanere" cerco di essere più convincente.
"Bene, allora non mi mettere in imbarazzo più di quanto lo sono" dice guardandomi con gli occhi a fessura.
"Va bene, niente domande" annuisco.
Abby si toglie l'intimo e si sdraia sul lettino, sollevando il vestino e coprendosi con la tovaglietta che la dottoressa le ha fornito.
"Mi raccomando, si rilassi...non le farà proprio niente" la tranquillizza la dottoressa cospargendo la sonda con un gel.
Abby annuisce e apre le gambe, per poi divaricarle.
La dottoressa inserisce la sonda e sullo schermo del computer si materializza un'immagine grigiastra su sfondo nero.
Man mano che la dottoressa inserisce la sonda una piccola figura, simile ad una macchia che si muove, si materializza nello schermo.
"Guardate" la dottoressa attira la nostra attenzione, indicando con il dito quella macchia.
Il mio cuore accelera notevolmente i battiti, e stringo fortemente la mano di Abby.
'Non piangere...non piangere' mi ripeto mentre per la primissima volta, dopo tantissimi anni, delle lacrime pizzicano i miei occhi.
"Ecco, vedete? Qui si vede il feto...lo vedete il cuore che batte?" continua la dottoressa.
Aggrotto le ciglia e mi sporgo in avanti per vedere meglio.
"Oddio..." mormora Abby "Christian..." anche lei ricambia la mia stretta ed osserva incantata lo schermo "quello.....quello è nostro figlio Christian....è il nostro piccolino...." mormora con il labbro inferiore che le trema.
A quel punto non riesco più a trattenere le lacrime, e come se fossi diventato nuovamente un bambino, tiro fuori tutta la gioia che si è impossessata del mio corpo.
Piango, piango di gioia.
Piango perché su quel schermo vedo mio figlio.
Piango perché la donna che amo mi sta dando la possibilità di essere felice.
Ancora una volta e per sempre.
Cerco con gli occhi lo sguardo di Abby, che come me, ha gli occhi colmi di lacrime versate e non versate.
"Lo vedi?" le chiedo tirando su con il naso.
"Sì" annuisce "è il nostro piccolino" sussurra sorridendo dolcemente.
"Mrs Ross, Mr Ross...vi blocco l'immagine sullo schermo...e vi faccio sentire pure il battito" dice la dottoressa.
"Il battito?" chiede Abby con voce flebile.
"Sì, posso farvi sentire il battito." dice in tono dolce.
Tira fuori la sonda e prende tra le mani un'altra apparecchiatura a me sconosciuta.
"Questo è un doppler che permette di sentire il battito fetale" spiega la donna indicando l'aggeggio "Mr Ross, mi dia la mano" mi chiede.
"Perché?" chiedo perplesso.
"Mi dia la mano" ripete lei.
Tendo la mia mano e la dottoressa mi mette l'apparecchiatura tra essa.
"No io..." balbetto.
"Stia tranquillo Mr Ross...Lo appoggi qui e non si preoccupi" dice indicando il ventre di Abby.
Faccio come mi chiede, e in pochi secondi, l'intera stanza risuona sotto al battito del cuore di mio figlio.
Un suono dolce, un suono che riscalda il mio cuore e mi riempie gli occhi di nuove lacrime.
Il mio cuore batte a ritmo di quel suono, e un gradevole calore mi avvolge interamente.
Sto sentendo il suo battito, mentre con gli occhi osservo la sua prima forma.
Piccolo e irriconoscibile.
Piccolo e chiuso in se stesso.
Mio figlio.
La piccola creatura che dovrò proteggere.
La mano della dottoressa si sposta dalla mia e la donna si alza.
La guardo spaesato e sposto di scatto l'apparecchio dal ventre di Abby.
"No Mr Ross, lo appoggi lì" dice velocemente "questo è un momento importante per voi...io sono di là, quando finite chiamatemi"
"Dottoressa..." la richiamo, ma lei scuote la testa decisa ad andare via.
"Sono sicura che riuscirà a cavarsela" dice.
Stringe la mano di Abby e mi rivolge un educato sorriso, prima di sparire dietro alla porta della stanza.
Questa volta, la mano che tiene il Doppler, viene circondata dalla calda mano di mia moglie.
Insieme posizioniamo l'oggetto sul suo ventre, e nuovamente riempiamo la stanza con il suono del battito della nostra piccola creatura.
"Non piangere..." dice Abby con voce smorzata da lacrime e una dolce risata.
"Io.....oh cielo piccola..." sposto lo sguardo sullo schermo e ancora una volta fisso quella piccolissima ed irriconoscibile figura "mio figlio...." mormoro.
"Sì, tuo figlio Christian" Abby mi accarezza teneramente la testa, passando le sue esili dita tra la mia affusolata chioma.
"Non so cosa dire..." sussurro.
"Non dire niente" Abby mi asciuga le lacrime e mi attira più vicino a sè, per stampare un bacio sulle mie labbra.
"Ti amo" sussurro sulle sue labbra "e grazie per tutto quello che mi stai regalando"
"Shh" mi zittisce "baciami e basta".
"Dimmi che non sto sognando" mormoro.
"No, sei sveglio Christian" sorride "sei molto sveglio".
Mi appoggio sul suo petto e continuo ad ascoltare quel dolce suono, mentre Abby mi lascia tenere carezze.
Rimaniamo così per non so quanto.
Nessuno dei due parla, o si muove.
Imprimo ogni attimo passato in clinica nel cuore e chiudo a chiave quella parte di ricordi, proteggendoli avidamente.
La dottoressa ci raggiunge solo quando Abby ed io ci decidiamo a smettere di sentire ripetutamente i battiti del piccolino.
"Tutto bene?" chiede la dottoressa materializzandosi nella stanza.
Io ed Abby ci lanciamo un'occhiata ed insieme facciamo sì con la testa.
"Molto bene" sorride la donna "può rivestirsi Abby".
Mentre Abby si riveste la dottoressa mi invita a raggiungere il suo studio.
"Mr Ross, le ho prescritto alcune misure di sicurezza da seguire durante i primi mesi di gravidanza" dice tendendomi un foglio "ho fissato anche una data per il prossimo controllo, se me la conferma posso prenotare la visita per voi"
"Confermi pure, ci saremo sicuramente" dico in tono sicuro.
"Perfetto" scarabocchia qualcosa in una piccola agenda.
Nel frattempo Abby ci raggiunge e si accomoda accanto a me.
"Ora che siete presenti tutti e due, volevo darvi una cosa" dice la dottoressa con fare misterioso.
Da un angolo della scrivania prende una grande busta, e la fa scivolare verso la nostra direzione.
"Cos'è?" chiede curiosa Abby.
"Ho messo dentro l' ecografia stampata, un DVD che riproduce tutto quello che avete visto dentro e nella scatola c'è un Doppler" sorride "potrete sentire il battito del piccino quando vorrete" spiega.
"Mio dio, grazie di cuore dottoressa" dice sinceramente Abby.
"Non mi deve ringraziare. È dovere." sorride lei.
"No, al contrario....se non fosse per lei non sarei qui...la devo ringraziare moltissimo"
"Vedervi uniti, qui davanti a me, è meglio di un grazie" dice "quindi risparmiate le parole...e fatevi trovare qui per la prossima visita" dice.
Ringraziamo e salutiamo, e proprio come siamo entrati, usciamo dalla clinica.
Una volta in macchina prendo l'ecografia stampata e guardo con dolcezza.
Abby si appoggia sulla mia spalla e mi bacia teneramente la guancia.
Sono felice.
Ed è tutto grazie a lei.
Da quando si è dichiarata, a quando mi ha detto della gravidanza mi sono trasferito in una nuova e migliore dimensione.
Una dimensione dove, il cuore leggero come una piuma, riesce a volare e soffiare come aria.
Una dimensione dove, io leggero come una foglia, riesco a camminare sull'acqua.
Sembra che nelle vene, al posto del sangue, mi scorra corrente elettrica che mi costringe ad urlare al mondo la mia felicità.
"Lo diciamo ai nostri?" mi chiede Abby in un sussurro.
"Oggi?"
"Perché no...o non vuoi?"
"No no, mi va benissimo" sorrido "saranno felicissimi proprio come noi, vero?"
"Sicuramente....chi non lo sarebbe?" mi chiede.
"Hai ragione..." annuisco "allora oggi pomeriggio gli daremo la buona notizia".
"Va bene" sorride Abby.
Lascio un umido bacio sulle labbra di Abby e metto in moto la macchina, intento a raggiungere la nostra casa.
[....]
"Pronta?" chiedo ad Abby.
"Prontissima" sorride stringendo la mia mano.
Avanziamo lungo il vialetto d'accesso della villa dei genitori di Abby mano nella mano.
Personalmente sono molto ansioso.
A pranzo Abby mi ha raccontato di un recente litigio con i suoi genitori, dove presa dai nervi, ha spiegato dettagliatamente i motivi per cui mi sono deciso a sposarla.
Mi vergogno profondamente per quello che ho fatto, ma ho un motivo per aver reagito così.
Non voglio nascondermi dietro alla scusa di non aver mai saputo la verità, e nemmeno voglio usare mia sorella e la sua vita.
La decisione l'ho presa io, capendo ciò che volevo io.
E adesso la responsabilità è tutta mia.
La colpa è del mio reagire sotto comando dell'impulso.
Quando abbiamo chiamato per chiedere di passare da loro, ci hanno esplicitamente chiesto di passare in anticipo.
Non so per quale motivo, ma già non mi piace.
Suono al campanello e attendo pazientemente che qualcuno venga ad aprire.
Dopo qualche secondo, la madre di Abby viene ad aprirci.
"Entrate ragazzi" dice sorridente.
Saluto con educazione la madre e raggiungo, sotto sua indicazione, il grande salone.
Come mi aspettavo ci sono pure mia sorella e Trenton, ma i miei genitori non sono ancora arrivati.
Tiro un sospiro di sollievo e mi preparo mentalmente allo scontro con un ridotto gruppo di titani, capeggiato dalla mia dolce sorellina.
"Mr Ryan" rivolgo un altro educato cenno al padre di Abby e mi siedo in una poltrona accanto alla sua.
"Come state?" chiede lui rivolgendosi ad entrambi.
"Bene" mi precede Abby "siamo qui per dirvi una cosa"
"Va bene tesoro, ma prima vorremmo chiedervi un po di spiegazioni" dice il padre.
Abby fa per replicare ma io la interrompo.
"Mr Ryan" prendo parola "sono pienamente consapevole di quello che vuole chiedere...ma le assicuro che ho un motivo valido per aver fatto ciò...come vi ha detto Abby, il problema è Ben...è grazie ad Abby se ho scoperto che è un traditore..." abbasso lo sguardo "reagendo d'impulso ho combinato molte cavolate...ed una di queste è appunto aver sposato Abby ricattandola emotivamente...sono davvero mortificato...ma quando ho sentito che tra di loro c'era una sorta di relazione, mi sono infuriato...non ci ho visto dalla rabbia....io voglio bene a mia sorella...ci tengo più di ogni altra cosa...per questo non ho ragionato..."
Abby appoggia una mano sulla mia spalla e mi chiede indirettamente di smettere di dare spiegazioni.
Scuoto la testa e riporto la mia attenzione sulle persone che stanno ascoltando il mio discorso.
"So di aver sollevato cattive opinione sulle nostre famiglie, e per questo vi chiedo umilmente perdono...posso aver reagito male, posso aver creato sempre scompiglio....ma l'amore che provo per sua figlia è reale...le chiedo di perdonarmi...."
"Christian, ti abbiamo già perdonato...l'importante è che nostra figlia stia bene...sappiamo che ti ama....e per quanto da fastidio sapere che l'hai fatta soffrire...sappiamo anche che lei ama te...l'ha dimostrato molte volte, solo che noi siamo stati troppo distratti da accorgerci..." sospira "qualsiasi sia la situazione...l'importante è che adesso abbiate risolto...giusto?"
Annuisco.
"E tu Trenton? Non hai niente da dirmi?" chiedo.
"No" scuote la testa "se mia sorella è felice....beh lo sono anche io" alza le spalle.
Sorrido leggermente e abbasso lo sguardo.
"Comunque riguardo alla questione di Ben...non avete niente da temere...ho tutta la situazione sotto controllo....e ben presto sarà tutto finito"
"Hai bisogno di aiuto?" chiede Trenton.
"No" scuoto la testa "so già cosa fare...ne usciremo illesi tranquilli"
Nel frattempo il suono del campanello attira la nostra attenzione.
La madre di Abby va ad aprire e accompagna i miei genitori e mia sorella Claire con il marito nel salotto.
Stringo i denti e chiudo le mani a pugno, mentre Abby mi sussurra di stare tranquillo.
La faccia di Ben trasuda menefreghismo e tranquillità, mentre i miei genitori sono piuttosto perplessi.
"Cos'è successo?" chiede mio padre rivolgendosi a Mr Ryan.
"Non lo so" risponde lui alzando le spalle.
"Ve lo diciamo noi" li interrompe Abby.
"Allora?" mia madre e Rose muoiono dalla curiosità.
Abby mi rivolge un tenero sorriso che io ricambio calorosamente.
"Stiamo per diventare mamma e papà" ripetiamo in coro.
Ci guardano tutti scioccati, tranne Beatriz e Ben.
Sul viso di mia sorella aleggia un sorriso, mentre Ben è chiaramente nervoso dopo la nostra dichiarazione.
"Diventeremo nonni?" chiede mia madre.
"Sì mamma" sorrido.
Ognuno di loro esclama qualcosa.
Chi piange, chi si scambia abbracci.
E chi come Ben è incazzato nero.
"Siamo davvero felicissimi" dice Trevor tenendo tra le braccia la moglie "per noi...come per Bryan ed Amelie è uno dei momenti più belli...sappiamo che vi amate tanto.....e vi auguriamo davvero il meglio da questa vita" sorride.
"Grazie".
Avvolgo un braccio attorno alla vita di Abby e le bacio la testa.
"Ovviamente io non ho nient'altro da aggiungere" dice Claire "sai che ti voglio bene Christian...e pensare che adesso sei cresciuto...e che diventerai anche tu padre....mi riempie il cuore di gioia..."
"E se proverai a far soffrire Abby o il mio nipotino o nipotina...." comincia Beatriz.
"No no" rido "so cosa sei capace di farmi...quindi evito di combinare guai" alzo le mani.
"Ragazzi, rimanete tutti a cena" dice Rose alzandosi di scatto.
"Sì, hai ragione" le da corda mia madre.
Entrambe si alzano e spariscono in cucina, mentre gli altri li seguono chiacchierando animatamente.
"Non abbiamo altra scelta" dico ad Abby.
"Temo proprio di sì...mi vuole seguire caro marito?
Si alza dalla poltrona e mi invita a seguirla, ma veniamo bloccati da qualcuno.
Ben.
"Un attimo" sibila.
Ci giriamo nello stesso momento e lo guardiamo perplessi.
"Non cantate vittoria" ci minaccia "non pensate che abbia rinunciato con i miei piani"
"Fai quello che vuoi Ben!" gli rispondo a tono "non abbiamo paura di te!!" mi metto davanti ad Abby e fulmino con lo sguardo Ben.
"Vi consiglio di averne" dice avvicinandosi a noi "Abby, preparati al peggio...e tu, caro cognato...cerca di salvare il tuo culo" sbuffa ridendo.
Ci lancia un'occhiata glaciale e si dirige a passo lento e deciso verso la cucina.
"Christian...." mormora Abby dalle mie spalle "ho paura..." fa il giro e si stringe al mio petto.
"Tranquilla piccola..." sussurro baciandole la fronte "ci sono io".
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Incorreggibile Bastardo [2]
ChickLitSecondo volume della trilogia My Man. Cinque anni dopo la partenza da New York, i ricordi dei giorni passati con Christian sono vividi nella sua mente. Riprendere la vecchia vita è difficile,ma stringe i denti e cerca di andare avanti. A Seattle f...