Capitolo 79

11.9K 394 61
                                    

INCORREGGIBILE BASTARDO
CAPITOLO 79.

Abby's pov.
15 agosto 2015.

La stanza è avvolta da una luce troppo forte, accecante.
Richiudo gli occhi e sospiro rumorosamente.
Contemporaneamente al mio risveglio, sento una serie di piccoli beep scattare.
Il loro suono mi giunge fastidioso all'orecchio.
Strizzo gli occhi e cerco di ignorarli.
La mia mano tocca automaticamente la testa che pulsa sotto al ritmo di quei fastidiosi rumori.
Sotto le dita sento qualcosa di ruvido.
'Non sono i miei capelli' penso.
Riapro nuovamente gli occhi, proteggendoli con l'aiuto della mano.
Mi ritrovo in una stanza d'ospedale, circondata da molte macchine collegate al mio corpo.
La porta della stanza in cui mi ritrovo si apre, ed entra una donna con il camice.
“Mrs Ross, allora si è svegliata!” sussurra dolcemente avvicinandosi al letto in cui sono sdraiata.
“Sì” riesco a mormorare.
La mia voce è rauca, spaventosa.
La donna comincia a controllare le macchine e le fa tacere.
'Finalmente' penso sollevata.
Con la mano tocco tutto il mio corpo, trovando intoppi su intoppi.
'Quante roba mi hanno attaccato?' mi chiedo sollevando la testa per vedere meglio.
Il braccio è collegato ad una flebo, mentre al dito porto un altro apparecchio di cui non conosco la funzione.
Qualche minuto nella stanza piomba un uomo, il dottore penso.
“Mrs Ross” sorride calorosamente.
“Buongiorno dottore” faccio per mettermi seduta ma lui mi blocca.
“Non si preoccupi” dice facendomi stendere nuovamente “Può stare tranquillamente sdraiata”.
“Oh ok”.
“Bene, come si sente?” chiede prendendo posto sullo sgabello accanto al mio letto.
“Bene...se non fosse per qualche dolorino sto veramente bene”.
“È tutto normale...” mi rassicura “Possiamo cominciare con i controlli?” chiede.
“Certamente” annuisco.
Con l'aiuto dell'infermiera mi effettua tutti i controlli.
“Mi faccia sentire come respira” dice il dottore.
L'infermiera si mette in ginocchio accanto al mio letto e gira una manovella che alza di poco il letto, e mi permette di stare seduta con la schiena dritta.
“Posso?” il dottore mi mostra lo stetoscopio.
Annuisco.
Appoggia il freddo oggetto sulla mia schiena nuda e mi chiede di respirare.
“Bene, può sdraiarsi nuovamente” dice “Infermiera, mi dica come sono i parametri vitali” chiede alla donna accanto a me.
“I parametri vitali stanno ritornando alla normalità dottore.” dice l'infermiera dando delle veloci occhiate agli schermi dei macchinari accanto a me.
“Pressione arteriosa?” chiede lui.
“90 mmHg dottore”.
“Perfetto, è sulla soglia della normalità” annuisce l'uomo “Mi fa controllare i battiti?” chiede indicando il mio polso.
Allungo il braccio e la sua mano circonda subito il mio polso.
Per qualche minuto chiede di far silenzio e ad occhi chiusi ascolta i miei battiti.
“Circa 70 battiti al minuto” dice all'infermiera.
“Non è sotto al livello” replica quest'ultima.
“No no” scuote la testa il dottore “Sono davvero impressionato Mrs Ross” sorride “Fino a ieri sembrava che non ci fosse speranza per lei...ma esistono veramente i miracoli...e lei è proprio uno di quelli”.
Sorrido educatamente, e lascio che si impegni ad effettuare il resto dei controlli.
Si protrae per quasi un'ora, controllando dai riflessi fino ai punti in cui ho dolori.
Mi chiede se ricordo ciò che è successo, ed io annuisco.
Non posso dimenticare tutto quello che è successo.
Penso che sarà una delle esperienze che non vorrò mai più rivivere, nemmeno se servisse a qualcosa di importante.
Non mi preoccupo per me, ovviamente.
Ma vedere Christian accasciarsi al suolo a causa dello sparo, vederlo lottare per me anche privo di forze.
Mi ha decisamente fatto capire quanto fosse vero e profondo l'amore che prova per me.
Non so se avrei trovato un partner migliore, ma ciò che so è che da lui non voglio separarmi.
Non è un miracolo il mio risveglio.
È per lui, grazie a lui.
Se non fosse venuto ogni notte a trovarmi, a dirmi quanto ci tenesse a me, a dimostrarmi che io sono il suo tutto, non so se mi sarei svegliata.
Sono contenta che stia bene.
Contenta che i nostri nemici siano stati annientati.
Improvvisamente mi viene in mente una cosa.
"Dottore".
L'uomo che stava scrivendo qualcosa in un quaderno mi rivolge l'attenzione.
"Mi dica".
"Dottore, per quanti giorni sono stata priva di sensi?" chiedo.
"Più di una settimana Mrs Ross" dice.
Oh no.
"Come stanno....ecco, io ero incinta...come...stanno?".
Sento il cuore scaraventarsi in gola, mentre aspetto che il dottore mi dia una risposta.
Rimane un po a fissarmi, ma alla fine sorride.
"Stanno bene Mrs Ross" conferma tranquillizzandomi.
Sospiro sollevata.
"Grazie infinitamente dottore...ero preoccupata...".
"Stia tranquilla, non è successo proprio niente!"
Annuisco.
"Posso vedere mio marito?" gli chiedo dopo.
"Certamente" sorride "È qui fuori, appena esco lo chiamo" mi dice.
Annuisco nuovamente e lo ringrazio con un sorriso.
Dopo essersi assicurato di aver svolto tutti i suoi controlli, finalmente esce dalla stanza.
Però, oltre al mio amato marito, entra l'intera famiglia.
Le infermiere protestano sostenendo che troppa confusione può recarmi fastidio, ma loro non sembrano curarsene.
Ignorano le loro parole e si precipitano e accanto al mio letto.
"Bambina mia come stai?".
Mamma.
"Abby, oh cielo...pensavo...no, stai bene" Amelie.
"Tu sei una stronza! Mi hai fatta spaventare!!".
Beatriz.
Sorrido.
"Non potevi lasciarmi solo".
Trent.
"Abby, tu sei matta...se solo ti fosse successo qualcosa...non farlo mai più".
Bryan.
Trav è quello che si avvicina e mi da un bacio sulla fronte, mentre Meredith mi accarezza dolcemente la testa.
La piccola Madison sale sul letto e si siede sulle mie gambe.
Solo Christian non dice niente.
Indirizzo il mio sguardo nella sua direzione ed abbozzo un sorriso solo per lui.
Mi capisce.
Ricambia il mio sorriso ma non dice nulla.
Attorno a me si innalzano diverse domande, ma io non replico a nessuna di loro.
So che sono preoccupati per me, ma voglio un po di tempo per me e per lui.
Dopotutto ce lo meritiamo.
"Signori, qui sta scorrendo un dibattito di sguardi tra i due piccioncini...è inutile che le facciamo domande, non ci risponderà" dice Beatriz facendomi ridere.
Gli altri scuotono la testa divertiti e dopo avermi dimostrato il loro affetto nei miei confronti escono dalla stanza.
Finalmente siamo soli.
"Non ti siedi?" gli chiedo.
"Mi siedo" conferma andando verso lo sgabello.
"Non lì" scuoto la testa "Mettiti qui".
Picchietto sul mio letto e gli chiedo di avvicinarsi a me.
Annuisce e si avvicina.
Prima di sedersi mi sistema un cuscino alle spalle, in modo che io possa stare comoda.
Rapidamente cala un silenzio imbarazzante.
Nessuno dei due sa come rompere il ghiaccio.
Da parte mia mi limito a sorridergli, mentre vorrei dirgli moltissime parole.
'Non possiamo stare zitti' penso guardandolo.
Lui sorride, ed è come se riuscissi a sentire la sua voce dirmi che possiamo stare così anche per molto.
Appoggio la mia mano sulla sua destra e lascio che la riscaldi.
Piano piano risalgo per il suo braccio e la indirizzo al petto.
"Sto bene" dice rispondendo ad una mia muta domanda.
Sorrido.
"Sono contenta che tu stia bene...." sussurro.
"Tu mi hai fatto spaventare" dice lui.
"Perché?"
"Perché non ti risvegliavi...ho avuto paura di perderti..." sussurra abbassando lo sguardo.
Metto le mani a coppa sul suo viso e lo sollevo.
“È grazie a te se mi sono svegliata Christian...ho sentito tutte le tue parole, dalla prima all'ultima...credimi, volevo svegliarmi già quando hai fatto quel monologo da farmi morire dalle lacrime...volevo svegliarmi, abbracciarti forte e dirti che metà di quelle cose dette da te erano solo semplici cazzate... non ho mai pensato che fossi un cattivo marito...”.

Incorreggibile Bastardo [2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora