18. New Devon

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Da qualche parte nell'isola
Elle

Appoggio la schiena contro il tronco di un albero per prendere fiato. Da quando ho lasciato il campo Adler, gli uomini della Shorline non hanno smesso di seguirmi. Dopo che Enid ha lasciato la tenda, ho notato che dentro l'incarto del panino c'era in realtà un coltello che mi avrebbe permesso di fuggire. Non ci ho pensato due volte. Ho iniziato a tagliare la corda che mi teneva prigioniera. Dopo un po' ci sono riuscita. Quando però sono uscita fuori dalla tenda, uno dei nemici mi ha visto.
"Ehi, tu!" e prima che potesse aggredirmi, Sam e intervenuto, tirandogli un pugno in faccia.
"Andiamo, presto!" mi aveva detto, tendendomi la mano.
Ci siamo poi persi di vista nella foresta. Tra gli spari e tutto il resto non l'ho più visto.
"E andata da quella parte!" urla qualcuno.
Mi asciugo il sudore dalla fronte, per poi continuare a correre. All'improvviso mi trovo di nuovo davanti ad un dirupo. Accidenti, ma quanti ce ne sono in questa maledetta isola?
Mi volto di scatto, trovandomi a faccia a faccia con Rafe.
"Andavi da qualche parte?" domanda, con un sorriso cinico.
"In realtà sì." e prima che Rafe possa realizzare ciò che sto per fare, mi lancio oltre il dirupo. Quando il mio corpo colpisce la superficie dell'acqua, posso sentire il freddo penetrarmi nelle ossa. Torno su, cercando di prendere fiato. Alzo lo sguardo, incontrando quello infuriato di Adler  che gesticola qualcosa ai suoi uomini. Ben ti sta, idiota. Mi guardo intorno, agitando le braccia per cercare di stare a galla. Accidenti, la corrente è troppo forte! Con il cuore che batte a mille, tento di afferrare un ramo di un albero per fermare quella spericolata corsa, ma nulla da fare. La radice si spezza, facendomi scivolare di nuovo dentro il fiume. La forza comincia a mancarmi. Mi fanno male le braccia e le gambe. Fa freddo e io sono stanca di tutto questo.
"Elle!" sento gridare.
"Afferra la mia mano!" guardo oltre la sporgenza, notando un viso familiare. Oh mio Dio, Nate!
"Nate!" grido, in preda alla disperazione. L'uomo si lancia con il busto in avanti, afferrandomi per un braccio.
"Forza!" dice, facendosi forza per tirarmi su. In suo aiuto arrivano Jane e Sully che mi afferrano per l'altro braccio. Una volta tratta in salvo, mi lascio cadere sul corpo di Nate, che mi stringe forte a sé.
"Ho pensato... ho pensato che Rafe ti avesse..." la sua voce si incrina.
"Sto bene... grazie." dico, guardandolo negli occhi per rassicurarlo. Ci alziamo entrambi da terra.
"Sully, per fortuna stai bene!" dico, abbracciandolo.
"Il buon vecchio Sully è duro come la roccia." scherza lui, sorridendo. Quando mi scosto da lui, mi rivolgo a Jane:
"Grazie per l'aiuto, Jane. Come ci hai trovati?" chiedo, afferrando un lembo della maglietta per strizzare via l'acqua in eccesso.
"È stato facile. Ho seguito il rumore degli spari e poi avete fatto un bel casino in spiaggia. È un miracolo che siate vivi." dice.
"Già." confermo. Nate mi chiede di suo fratello e io gli rispondo che siamo fuggiti insieme, per poi perderci di vista. In quando ad Enid, non ho capito bene da che parte sta. Scuoto la testa per scacciare via quei pensieri. Non voglio pensarci ora. La cosa più importante da fare è trovare Sam e andarcene via da quest'isola.
"Dove siamo diretti?" chiedo, cominciando a camminare.
"New Devon. Se Sam è riuscito a fuggire, si dirigerà sicuramente lì. È probabile che il tesoro si trovi proprio là." spiega la figlia di Sullivan.
Mentre camminiamo, inoltrandoci sempre di più nella giungla, Jane mi racconta di come sia riuscita a trovare suo padre. La guardo, pensando a quanto sia determinata. È un peccato che Sully non ci abbia detto di lei prima. Ci sarebbe stata utile nelle nostre precedenti avventure. Nonostante ciò, mi fido della parola di Victor. Avrà avuto le sue ragioni per tenercelo nascosto. In fondo si tratta di sua figlia e lui, come padre, aveva tutto il diritto di proteggerla.
"Ragazze, state attente!" ci interrompe Sully. Entrambe guardiamo in basso, notando alcuni corpi ammucchiati contro una parete di roccia.
"Oh, ma cosa..." la scena è al quanto raccapricciante. Persino sotto ai nostri piedi ci sono dei corpi ormai ridotti in ossa e cenere.
"Sembra una fossa comune." fa notare Jane, per nulla sorpresa.
"E guardate là" indica Nate. In alto, legato ad un'asse di legno, c'é uno scheletro chiuso dentro ad una gabbia. Intorno al collo porta una cartello con su scritto "traditore."
"È uno dei ribelli." dico, notando che ce ne sono altri.
Insieme raggiungiamo quelle che dovrebbero essere le porte di New Devon. Ci arrampichiamo sulle assi di legno, facendo attenzione a non cadere. Una volta arrivati in cima al muro, davanti a noi si estende la famigerata città, con le sue enormi ville. Le vie, che una volta dovevano permettere di raggiungere facilmente le strutture, sono coperte d'acqua.
"Benvenuti nel quartiere di Avery." dice Nate, osservando il panorama.
"Bel posticino, se non fosse per il problema dell'acqua."
"Devono avere dei problemi con lo scarico." scherza Nate, strappandomi un sorriso. Jane tira fuori il binocolo, guardando verso l'orizzonte.
"La diga deve aver ceduto." dice "Scommetto che la villa di Avery è quella ancora in piedi." aggiunge, passando il binocolo a Sully.
"Oh merda! Ragazzi, guardate." dice Victor, porgendomi l'oggetto. In lontananza, proprio all'entrata della villa di Avery c'é Sam. Accanto al lui posso notare Enid e Rafe.
"È Sam. È ancora vivo." dico.
"Per ora. Andiamo." ci sprona Nate.
Tuffandoci in acqua e arrampicandoci sopra un muro, ci imbattiamo nella prima villetta che sembra sia appartenuta a Christopher Condent. Saltando da una finestra, siamo poi costretti a nasconderci nell'erba alta, poiché di fronte a noi troviamo gli uomini della Shorline.
"C'é bisogno di dirlo?" domanda sarcasticamente Jane. Iniziamo a farli fuori uno dopo l'altro, fino a quando non liberiamo il perimetro.
"Di qua." dice Nate, entrando all'interno di una caverna. Lo seguiamo senza esitare e una volta fuori, la villa di Avery sembra essersi ingigantita. Da vicino sembra ancora più grande.
"Un'altra lettera." dico, afferrando il pezzo di carta sgualcito. Leggo il contenuto:

Fondatore Want,

Ti prometto un'immediata rappresaglia. Tu mi hai derubato, e io farò altrettanto.
Firmato,

fondatore Baldrige

Osservo il cadavere di una donna impiccata che penzola sopra la mia testa. Accidenti, questi facevano sul serio.
"Si sono rivoltati uno contro l'altro, ma perché?" domando, senza capire. Erano entrambi fondatori, perché mai avrebbero dovuto riservare così tanto rancore per l'uno l'altro?
"Avidità, paranoia e soldi?" tira a indovinare Jane.
"Più soldi, più problemi." afferma Victor, incrociando le braccia al petto.
Continuiamo il nostro viaggio verso la fatidica città di New Devon, fino a quando non entriamo all'interno della villa di Thomas Tew. Durante il nostro tragitto abbiamo trovato altre lettere, che ci hanno fatto capire quanta rivalità c'era tra un fondatore e l'altro.
"Quasi in cima alla gerarchia." fa notare Nate, affermando il concetto che il pirata di Rhode Island doveva essere il Comandate in seconda.

[Uncharted 4: A thief's End - OST - Avery's Descent]

Attraversiamo il corridoio, fino a quando Nate non spalanca le porte di quella che dovrebbe essere una sala da pranzo. Ciò che si presenta davanti ai nostri occhi è devastante. Riversati sul tavolo, ci sono un paio di scheletri. Guardando meglio, notiamo che accanto ad ogni cadavere c'é un sigillo pirata.
"Sono loro." dice, Nate. "Sono i fondatori di Libertalia." aggiunge sopraffatto dall'emozione.
"Che diavolo è successo qui?" domanda Sully.
"Beh, non solo della scientifica, ma dire che sono stati avvelenati." dico, afferrando un calice polveroso.
"Pensate che sia stato un suicidio collettivo?" domanda Jane.
"Non è da loro..." risponde Nate. Afferro una lettera posta vicino al bordo del tavolo e inizio a leggerla ad alta voce.
"A nome di Lord Avery, siete invitati nella mia villa domani al tramonto. È finalmente giusto il momento di cessare le ostilità e radunarci sotto il vessillo di Dio e della libertà. Firmato Thomas Tew." leggo, guardando poi Nate. Lui mi fissa, cercando di capire ciò che ho appena letto. Ad un certo punto si guarda intorno, notando che all'appello mancano due pirati: Tew ed Avery.
"Bene, quindi..." cerca di costruire la scena, Nate "questi hanno scatenato una vera rivolta decidendo di tenersi il tesoro. Avevano eliminato i coloni, ma avevano questioni tra loro. E suppongo che le cose si siano incasinate." spiega.
"Quindi Avery e Tew invitano gli altri qui per cessare le ostilità e fanno un brindisi, ma gli unici a non bere sono proprio loro due." continuo io. Il rompicapo è risolto, penso. Nate si appoggia al tavolo, faticando a credere che i pirati più grandi della storia siano morti così, in un istante.
"Dovremo dirigerci alla villa di Avery, allora." dice Victor.
"Ehi, tutto okay?" domando a Nate, il quale mi accenna un sorriso.
"Sì, andiamo." e insieme lasciamo la sala della morte per andare dritti nella tana del lupo e salvare Samuel Drake.

[Interrompi colonna sonora]


Uncharted 4 - La Fine Di Un LadroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora