𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨

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Nella dodicesima ora del primo giorno di Ottobre del 1989, 43 donne nel mondo partorirono.

Il fatto alquanto insolito era che nessuna di queste donne era incinta all'inizio della giornata.

Sir. Reginald Hargreeves, un eccentrico e avventuriero miliardario decise di trovare e adottare quanti più di questi bambini possibili.

Ne prese otto e lì portò con sé nella sua villa...la futura Umbrella Academy.

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Otto osservava il cielo stellato fuori dalla finestra della mansarda.

Osservare le stelle le era sempre piaciuto soprattutto dalla finestra più alta della casa.
Passava ore e ore ad osservarle cercando di capire qual'era la più brillante, qual'era più fortunata tra le altre.
Oppure le osservava giusto per non abbattersi.

«Eccoti qui Otto»
La mora si girò. Sua mamma, Grace, era sulla porta con un sorriso smagliante in volto e la guardava.
«È ora di andare a letto Otto forza»
«Non posso restare a guardare le stelle ancora un po'?»
«Non è il caso. E poi potrai vederle di nuovo domani. Avanti».

La tredicenne scese dal divanetto e seguì sua madre, guardò per un ultima volta il cielo stellato dalla finestra e poi si richiuse la porta alla spalle.

Raggiunse la sua camera, si cambiò e poi si unì ai suoi fratelli per dare la buonanotte al padre.

«Si può sapere dove ti eri cacciata Otto? Ti abbiamo cercato per tutta la casa» Disse Allison.

«Ero su in mansarda» rispose Otto.
Grace entrò nello studio del Signor Hargreeves
«Signore, i bambini stanno per andare a letto e vorrebbero darle la buona notte»
Senza aspettare risposte Grace aprì la porta.
Il padre, però, non dava segno di aver notato i suoi figli.

Grace, se ne rese conto«Avanti bambini, a letto, vostro padre è occupato»
«Lui è sempre occupato» ribatté Allison prima di seguire i suoi fratelli.

Otto andò in camera sua, si buttò sul letto e prese il libro che aveva sul comodino riprendendo da dove aveva lasciato l'ultima volta.
Qualche minuto dopo, qualcuno bussò alla porta.

«Avanti» disse la ragazza poggiano il libro al suo posto.
Ben entrò nella stanza.
«Ben, che ci fai ancora in piedi?»
«E tu invece?» Chiese Numero Sei sorridendo.

Tra i due c'era sempre stata una fratellanza unica e, nonostante non fossero davvero fratello e sorella, si volevano bene. Ben sapeva che Otto era dolce con tutti, persino con suo padre, forse una delle persone più scorbutiche che gli Hargreeves avevano mai conosciuto.
Nonostante i poteri della ragazza servivano esclusivamente per attaccare le persone, lei li usava esclusivamente per difendersi.

E Otto sapeva che Ben aveva sempre avuto un'autostima bassa, per via dei suoi poteri che lui odiava con tutto il suo cuore.
Ma lei glielo aveva promesso:lo avrebbe sempre aiutato.

«Si va bene hai ragione» disse Otto sorridendo a sua volta«Ti serve qualcosa?»
«Riunione tra di noi in camera di Allison»
«Lo sai che detesta che io entro in camera sua Ben»
«Niente scuse...o vieni o vieni...altrimenti ti trascino»
«Va bene arrivo arrivo» disse la ragazza facendo roteare i suoi occhi color cioccolato al latte.

Si chiuse la porta alle spalle e segui Ben verso la camera di Allison.

Le due sorelle non erano mai andate d'accordo su niente:non si era mai capito il motivo.
I loro fratelli credevano fosse per via dei poteri.
I casi erano due: o Allison era gelosa dei poteri della sorella oppure Otto ce l'aveva con Numero Tre perché, secondo la ragazza, Allison si comportava in modo troppo autoritario.

Number Eight: The Suite Of The Apocalypse[VOLUME UNO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora