𝐗𝐈𝐈. 𝐕𝐨𝐜𝐢 𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 [𝐂𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞/𝐕𝐚𝐧𝐲𝐚/*]

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Vanya era in ospedale.

Dopo quanto successo la sera prima, Leonard era stato portato velocemente al pronto soccorso, e fortunatamente per Vanya, non aveva riscontrato molti danni....se non la perdita di un occhio.

Vanya si era addormentata nella stanza d'ospedale, su una sedia accanto al letto in cui era ricoverato Leonard e venne svegliata proprio dall'uomo «Vanya? Ehi...andiamo» le disse svegliandola; sorpresa, la corvina la guardò «Oh mio Dio, sei sveglio» disse tranquillizzandosi «Sì»

Vanya si guardò attorno rendendosi conto di una cosa «Ma-ma perché sei vestito?» gli chiese «C'è ne andiamo» rispose semplicemente Leonard e questo parve strano alla corvina «Non devono...tenerti in osservazione?» chiese alzandosi «No, no, no, vogliono che ritorni per un check-up domani e per provare la protesi oculare e...e nient'altro» spiegò e Vanya comprese che non poteva più vedere da una parte «Oddio, il tuo occhio, mi dispiace» «No, non voglio parlarne, voglio solo...andare a casa, okay?» disse e Vanya comprese che forse era necessario «Okay» disse prendendo la giacca.

Mentre attraversavano il corridoio Leonard disse «Sono felice che tu stai bene...non so cosa avrei fatto se ti fosse successo qualcosa-»

«Mi scusi, signor Peabody!» lo chiamò una dotoressa «Il dottore non l'ha ancora dimessa» disse, Vanya lo guardo perplessa «Credevo che tu -»

«Sto bene» disse Leonard «Posso andare a casa»

«Okay, ma deve firmare i documenti per la dimissione volontaria» gli disse la dottoressa prendendo un blocco e dandolo a Leonard; Vanya ne approfittò per fare una domanda «C'erano tre uomini, sono stati feriti fuori dal locale ieri sera, sa cosa gli è successo?»

«Uno e qui da noi» rispose la dottoressa; Vanya iniziò a preoccuparsi «E gli altri due dove sono?»

La dottoressa sospirò: «Ah, i medici sono arrivati tardi» rispose.

Vanya abbassò lo sguardo pensando alla sera prima, quando li aveva sparati contro il furgone e la macchina sentendosi un mostro: li aveva uccisi lei, lei aveva provocato quelle morti.

«E quello che c'è l'ha fatta?» chiese Leonard «È in condizioni critiche...ma è ancora con noi grazie a Dio...stiamo aspettando che si svegli»

Leonard le tese il blocco e la dottoressa si allontanò; l'uomo mise un braccio attorno alla spalla di Vanya e disse «Andiamo» ed insieme uscirono dall'ospedale.

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Cinque si era fortunatamente ripreso.

Nonostante la ferita sul ventre bruciasse ancora si alzò senza tante lamentele e, assieme a Lilith scese in cucina trovando Luther in uno stato di depressione momentanea e Klaus intento e trafficare con del caffè e si comportava come un bravo genitore.

«Buongiorno anche a voi» disse Klaus poi si girò verso Luther «Ecco qua, questo ti sistema» gli versò il caffè nella tazza che poi venne presa da Cinque «Gesù, chi devo uccidere per avere una tazza di caffè decente?» Lilith scoppiò a ridere, era sorprendente come Cinque, nonostante fosse appena stato ferito, continuasse ad essere così scorbutico, carattere che lui definiva "essere sincero".

In quel momento, nella cucina entrò Otto; Cinque notò che era stravolta: aveva le occhiaie sotto gli occhi le cui pupille erano leggermente dilatate, era pallida come un lenzuolo e, con grande sorpresa del moro, stava tremando.

Klaus fece un gran sorriso quando la vide «Hermana, ben sveglia...dormito bene» chiese mentre la ragazza si sedeva guardando un punto fisso davanti a sé; Cinque non l'aveva mai vista in quello stato e qualcosa gli diceva che non aveva chiuso occhio.

Number Eight: The Suite Of The Apocalypse[VOLUME UNO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora