𝐈𝐕. 𝐐𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 [𝐎𝐭𝐭𝐨/*]

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Otto ormai non aveva nemmeno più il coraggio di chiedere a Klaus che problemi avesse perché era chiaro che non lo sapesse nemmeno lui.

Quella mattina aveva trovato un pacco davanti alla porta che diceva Cinque Hargreeves e Lilith Blossom il problema era che non era stata in grado di trovarli.
Così era andata da Klaus, sicura che lui sapesse dove fossero...e lo aveva trovato dentro al cassonetto dei rifiuti mentre lanciava via molte cose senza una ragione precisa.
«Non preoccuparti Hermana...è tutto sotto controllo» disse Klaus mentre lanciava un sacco nero fuori dal cassonetto.
Lei scosse la testa esasperata «Merda, ma dov'è la roba di papà?» si chiese Klaus fra sé e sé; Otto lo guardò confusa e stava per chiedergli spiegazioni quando udì un rumore provenire dall'alto; alzo lo sguardo e da una finestra vide uscire Cinque e Lilith.

«Tempismo perfetto» disse la ragazza prendendo la scatola che aveva posato per terra: poteva finalmente consegnarla ai due e farla finita.
«Chiudi la bocca!» esclamò Klaus, ma non sembrava star parlando con Otto così lei lo guardò stranita di nuovo «Sto cercando di trovare qualunque cosa contenesse quella stupida scatola, così almeno Pogo si toglie dalle palle!» continuò «Quale scatola?» chiese Otto e Klaus fece un gesto con la mano come per dire "Passaci sopra".

«Ti chiederei che cos'hai in mente Klaus, ma...poi ci ho pensato bene...non mi interessa» disse Cinque scendendo dalla scala dopo Lilith.
«Ehi» disse Klaus magicamente più allegro «Ci sono modi migliori per lasciare casa, fratellino»
«Questo non dava spazio ad alcuna conversazione...o così pensavamo» disse Lilith con il suo solito tono arrogante che usava solo con Klaus.
Poi si rese conto dello sguardo penetrante di Otto e distolse il suo da Klaus «Hey...vi va un po' di compagnia più tardi?» chiese Klaus ai due «Potrei...cancellare i miei impegni...»
«A me sembri già molto occupato» disse Lilith osservando lo stato in cui si trovava l'uomo: stava bevendo alcolici dentro alla sua fiaschetta «No, no, no, no, no, il tempo per lei lo trovo sempre» cadde nel cassonetto e continuò «Ho solo...perso qualcosa...aspettate....trovata...grazie a Dio» ne uscì fuori con una ciambella e se la mangiò.

Otto e Lilith lo guardarono disgustate e Cinque disse «Ora basta con la tua dipendenza» poi si girò verso Otto e corrugò la fronte «Perché hai un pacco in mano? Hai ordinato altri libri? Non ti bastano quelli che hai già?» chiese con sarcasmo.

«Ah, ah, ah...no, in verità è per voi» disse la mora «L'ho trovato questa mattina davanti alla porta e Klaus ha avuto la geniale idea di aprirla quando sono venuta a chiedergli dov'eravate» disse tirando fuori il contenuto: era un manichino, una manichino femminile ad essere precisi «E c'era un messaggio sopra di lei..."Dolores vi seguirà ovunque"» Otto fischiò e fece un sorriso divertito «Interessante...cos'è? Una relazione a tre» chiese Klaus.

Lilith lo fulminò con lo sguardo e afferrò sia il manichino sia il messaggio dalle mani di Otto «Non ci posso credere...non è per niente divertente» disse guardando il manichino. Poi sospirò e dagli oggetti che Klaus aveva lanciato fuori dal cassonetto ne prese un borsone da palestra e ci ficcò dentro Dolores, il manichino.
Otto la guardò perplessa: «Sai che i manichini non possono camminare, vero?» la bionda la ignorò e con il moro raggiunsero un furgone, ci salirono e misero in moto per poi allontanarsi indisturbati.

La mora alzò gli occhi al cielo e ritornò in casa sperando di trovare pace almeno lì, magari leggendo un buon libro; invece trovò Allison e Luther agitatissimi «Eccoti!» disse lui «Ti stavamo cercando»
«Perché? Che succede?» chiese lei sorpresa.
«Dobbiamo mostrarti una cosa» disse Allison e lei li seguì nella stanza delle registrazione di sorveglianza.

«Non per essere cattiva, ma le ho già viste tutte quelle registrazioni» disse Otto e Luther la guardò stranito «Anche quella del ventuno marzo?» chiese e la mora lo guardò confusa «No, le telecamere non erano spente da anni?» chiese a sua volta e Allison fece senno di nego «A quanto pare no...guarda» disse facendo partire la registrazione: a quanto pareva era l'ora del tè per Reginald Hargreeves; Grace era entrata nella stanza perfettamente puntuale e gli aveva teso la tazzina; dopo il primo sorso Reginald aveva cominciato ad avere spasmi per poi cadere contro il letto inspiegabilmente morto.

Number Eight: The Suite Of The Apocalypse[VOLUME UNO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora