𝐗𝐈𝐕. 𝐈𝐥 𝐕𝐢𝐨𝐥𝐢𝐧𝐨 𝐁𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨 [𝐎𝐭𝐭𝐨]

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Era troppo tardi per usare il libro ormai, e Otto lo sapeva bene: Vanya si era liberata e da quello che la mora poteva percepire nella sua testa la corvina non ragionava più in modo normale.

Sentiva solo l'ultrasuono che si espandeva nell'aria, attraversandole la testa come una scossa elettrica e non era in grado di placarla.

Trasformò il libro in una collana usando i suoi poteri e se la mise al collo «Dobbiamo uscire da qui» a Lilith prima di spingerla fuori.

Le tempie bruciavano, la testa le scoppiava: Vanya non stava solo espandendo energia e ultrasuoni, ma anche emozioni negative, più di quante ne potrebbe sopportare un essere umano e quello, unito all'aura oscura che il libro al collo di Otto emanava assieme alla complessità mentale della ragazza, la stava facendo andare fuori di testa.

Lei e Lilith corsero giù per le scale rischiando più e più volte di essere quasi schiacciate dalle macerie «Che sta facendo? Perché si comporta così?» chiese Lilith rendendosi conto che l'accademia stava crollando.

«È arrabbiata...con noi, con papà...e questo è il suo modo per farci capire che ne ha abbastanza» rispose Otto correndo verso l'ingresso principale trascinandosi la bionda dietro; il soffitto crollò e Otto usò i suoi poteri per impedire che cadesse in testa a lei e a Lilith «MUOVITI ESCI DI QUI!» esclamò facendola passare per prima: Lilith riuscì a raggiungere la porta e la tenne aperta guardando la mora «DAI!» Otto lasciò andare il soffitto e si lanciò verso la porta mentre dietro di lei l'accademia, la casa in cui aveva vissuto per quasi trent'anni, crollava.

Lei e Lilith si ritrovarono per strada e si voltarono a guardare gli ultimi piani dell'accademia crollare fino a quando nulla restò più in piedi; alcuni punti si incendiarono e un pensiero orribile attraversò la mente di Otto: «La mia famiglia...» disse e si lanciò tra le macerie seguita da Lilith «Otto stanno bene, ne sono certa-»

«RAGAZZI! KLAUS! DIEGO! ALLISON! LUTHER!»

«QUA! OTTO SIAMO QUA!» nell'udire quelle voci Otto si rimise a correre e trovò Klaus e Diego intenti a scavare tra le macerie «Oh, hermana, grazie a Dio» disse Klaus ricambiando l'abbraccio della sorella.

Diego si voltò a guardare Otto piangendo «Mamma...lei è...mamma è...» anche senza finire la frase il suo sguardo era comprensibile 'Mamma è morta'.

Il cuore di Otto si fermò: Grace, sua madre, la donna che l'aveva cresciuta per una vita intera, che le aveva letto le favole, l'aveva fatta dormire, che si era sempre preoccupata per lei...se n'era andata...

Per davvero questa volta.

Otto non osò nemmeno immaginare in che stato l'avrebbero potuta trovare sotto quelle macerie.

Iniziò a piangere: il dolore alla testa era già forte, ma aveva appena perso sua madre, la donna più importante di tutta la sua vita.

Sentì qualcuno abbracciarla, qualcuno che lo fece con un tocco parecchio materno; anche senza alzare lo sguardo, Otto comprese che si trattava di Allison.

«Dov'è Pogo?» chiese Diego e fu Luther a rispondergli «Non c'è l'ha fatta» si avvicinò al gruppo «Vanya l'ha ucciso»

Otto si alzò, ma Allison la trattenne per un braccio per impedirle di saltare addosso a Luther.

Le macerie iniziarono a emettere dei glitch.

«Te l'avevo detto»

«Otto...»

«TI AVEVO DETTO CHE DOVEVI LIBERARLA! IO TE L'AVEVO DETTO, MA TU NON MI ASCOLTI MAI LUTHER! E GUARDA COS'È SUCCESSO!» strillò la ragazza «LA COLPA POTRà ANCHE ESSERE DI PAPÀ PERCHÉ CI HA NASCOSTA UNA COSA COSÌ GRANDE, MA TU LO HAI ASSECONDATO!»

Number Eight: The Suite Of The Apocalypse[VOLUME UNO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora