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<<Mi stai dicendo che ti piace quel... tipo?!>> tossì talmente tanto, da dover provvedere al suo strozzamento causato dal drink, bevendo un po' d'acqua.

Charlotte arrossì <<Non te l'ho detto perché avevo paura.>>

Erano entrambe sedute al tavolino del bar di fronte alla scuola, sorseggiando i loro aperitivi e intrattenendosi nella chiacchierata più depravata di sempre.

Perla prese fiato <<Lotti, va bene. Rispetto i tuoi strani sentimenti. Però non può piacerti così da un giorno all'altro, o sbaglio?>>

Sospirò <<Non ti arrabbiare, ti prego.>>

<<Non credo di assomigliare ad una iena isterica, perciò parla.>>

La osservò di sottecchi <<Quando ti arrabbi sei identica ad una iena.>>

<<Per l'amor del cielo, parla!>> la fissò esasperata.

<<Lui mi aveva scritto su Instagram.>>

Perla strabuzzò gli occhi <<E quando?!>>

<<Più o meno qualche settimana fa...>> giocò con le sue dita.

La mora si tappò la bocca con la mano <<Cosa ti ha detto?>>

Charlotte alzò le spalle, bevendo il suo drink <<Nulla di così particolare. Ha chiesto se potevamo conoscerci perché mi trovava carina e così ho accettato. Da quel momento ci scriviamo quasi ogni giorno>> concluse con un sorriso da ebete.

Perla aveva qualche dubbio che si era infiltrato nella sua mente. Doveva esserci per forza qualcosa sotto.

<<Charlotte>> la richiamò seria. <<Devi stare attenta. Fai quello che vuoi, non sono di certo nessuno per intralciarti nei tuoi piani, ma in quanto tua amica, voglio che tu sia vigile sulle sue mosse.>>

La ragazza dagli occhi verdi annuì guardandola nei suoi occhi bruni.

<<Promettilo.>>

<<Te lo prometto>> le porse il mignolino, che Perla strinse attorno al suo prontamente. Questo era il loro modo di fare la pace dopo una lunga guerra di insulti e litigi, e di fare promesse. Era un gesto infantile, che si usava solitamente tra i bambini, ma per loro era importante.


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Perla si rintanò nella sua camera, chiudendo a chiave la porta e buttandosi a braccia aperte sul letto a baldacchino.

Posò lo sguardo al cielo notturno, costellato da miliardi di stelle lucenti. Si mise le cuffie e azionò la sua playlist, immergendosi nei suoi pensieri.

Quella mattina Daphne non ha potuto fare a meno di deriderla, come ormai da sempre. Era risaputo.

Daphne era la sorella privilegiata. Quella con un'ottima media scolastica. Smagliante, la più bella. I suoi riccioli biondi e il suo corpo alto e slanciato risaltavano agli occhi maliziosi dei ragazzi. Le piaceva avere tutte le loro attenzioni.

Era dolce, gentile e cordiale. Solo di fronte ai suoi genitori, che avevano il cuore colmo d'orgoglio verso la loro primogenita prediletta. Ma la realtà era ben altra, purtroppo.

Non avevano mai avuto un buon rapporto, nonostante Perla cercasse di trattenere la lingua e di compiacerla, facendole dei favori e aiutandola. Tentando di parlarle pacificamente.

Per un periodo aveva funzionato. Però le aveva fatto un torto che l'aveva spiazzata e da quel momento si era resa conto che era solo la sua tirapiedi e che il suo obbiettivo era ben altro. Non di certo quello di rafforzare il loro legame.

Le cose stavano così e le andava bene. Si era data una svegliata e osservava sempre negli occhi una persona per accertarsi se fosse sincera o se stesse mentendo. Lo capiva perfettamente.

E la paura che adesso le attorcigliava lo stomaco per Charlotte, è aumentata.

A quanto pare si piacevano a vicenda quei due. Però Perla non era affatto sicura che Alexander abbia intenzioni nobili.

Lui era un ragazzo scorbutico, maleducato e la strafottenza era la sua dote. Trattava le ragazze come se fossero della semplice spazzatura da buttar via una volta che i suoi scopi erano compiuti.

Lo aveva visto una volta, per caso, nei corridoi della scuola, imbattersi in una ragazza graziosa e dall'aria gentile. Lei lo guardava come se fosse l'unico tra gli altri. Alexander l'aveva sorpassata, senza rivolgerle uno sguardo. Le aveva semplicemente chiesto se si conoscessero e le aspettative di quella povera giovane crollarono sotto le suole delle scarpe.

Quello era lui. Un donnaiolo il cui unico pensiero è quello di scopare in qualsiasi luogo si trovasse, non gli importava, con qualcuna di attraente che glielo facesse alzare dai pantaloni.

E purtroppo non aveva una buona sensazione per Charlotte. Doveva stare attenta. Glielo aveva promesso e ci sperava davvero.

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora