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Le vacanze natalizie potevano ritenersi ufficialmente concluse subito dopo l'epifania e purtroppo era arrivata l'ora di tornare a scuola volente o nolente.

Con il rimbombo della musica nelle orecchie, una strada lunga davanti a lei da percorrere e la neve che continuava a cadere leggiadra, Perla era pronta ad affrontare quella giornata che si prospettava di già estenuante.

Il buongiorno si vedeva dal mattino e dato che Perla credeva molto nei proverbi che i suoi nonni le avevano insegnato prima di morire, sapeva che quella giornata sarebbe andata a fine nel peggiore dei modi.

Prima di uscire di casa sua madre dalla porta d'ingresso le aveva urlato contro che d'ora in avanti sarebbe stato preferibile se rincasasse più tardi possibile perché doveva passare del tempo col suo compagno e suo padre l'aveva completamente ignorata quando era uscito di casa per andare a lavoro. Un'altra fitta al petto.

Per finire in bellezza, Daphne non aveva perso l'occasione per deriderla come soleva fare e aveva saputo del suo presunto avvicinamento con Michael, il che non la stupì molto, perché in un certo senso si era aspettata una reazione di gelosia da parte sua, anche se lieve, c'era stata e l'interrogatorio fornito appositamente per lei ne era stata la prova più straziante.

Avrebbe rivisto Charlotte e malgrado volesse evitarla come la peste, doveva dirle tutto quello che era successo con Alexander.

Il problema era come.

Era in ansia, non aveva toccato cibo a causa del groviglio nello stomaco dovuto alla preoccupazione di dover incontrare Alexander e di dover mettere ufficialmente in atto la scenetta da teatrino con Michael.

Il solo pensiero non la fece stare tranquilla neanche per sogno perché sapeva che sarebbe stata attaccata a lui la maggior parte del tempo pur di fare ingelosire i due imbecilli.

Non lo aveva più rivisto dopo Capodanno e da una parte era un bene, perché aveva potuto connettere la spina del cervello e staccare quella del cuore, riflettendo su quanto accaduto. Dall'altro lato invece provava un senso di nausea improvvisa al pensiero di doverlo baciare davanti a tutti.

Non era mai successo alle medie e quando l'aveva rifiutata doveva ammettere che ci era rimasta parecchio male.

Ma vedendo la situazione da quella prospettiva, sorrise divertita, perché adesso era lui che l'aveva cercata per proporle questo accordo assurdo e alla fine, nonostante la cotta per Michael le fosse passata da un pezzo, era riuscita a baciarlo e quindi in un certo senso si sentiva vittoriosa nell'orgoglio.

Arrivò nel cortile della scuola e la prima cosa che risaltò ai suoi occhi furono Charlotte e Jack a sbaciucchiarsi difronte a tutta quella gente e sembrava non avessero intenzione di distaccarsi l'uno dall'altra.

Aveva la bocca letteralmente spalancata e lo stupore immenso la investì come un tornado.

«Che cazzo sta succedendo?!!» strillò attirando l'attenzione di molti, ma li ignorò perché adesso poteva guardare i diretti interessati dritto negli occhi.

«Oh no» lo sguardo di Jack era impresso dalla paura e mise Charlotte di fronte a lui per farle da scudo. «Scusa amore, ma mi sta facendo paura quella puffa.»

«Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così!!» si avvicinò a passo spedito fino ad arrivarli di fronte.

Jack tremò come una foglia «Andiamocene...» ma la sua ragazza lo fulminò con lo sguardo e in seguito non disse niente.

Charlotte poi distese le labbra gonfie e rosse dai troppi baci avuti con Jack e le sorrise caldamente «Ciao anche a te Perla!»

Perla l'abbracciò nonostante lo stupore ancora impresso sul volto. «Mi sei mancata tantissimo...» confessò, sciogliendo le sue braccia e guardandola negli occhi.

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora