21

203 6 0
                                    







~




Erano quasi le 8.00 di sabato sera e presto Colin sarebbe passato per prendere Perla e dunque per portarla a quell'appuntamento tanto atteso.

Appuntamento. Che parola strana.

Suonava male pronunciata dalla sua bocca. Lei che non era mai uscita con qualcuno dopo Andrew; lei che aveva giurato a se stessa di non farsi mai più ingannare da loro.

Lei, la sua continua contraddizione di idee... lei e quel bacio che Alexander le rubò, che subito aveva ricambiato inspiegabilmente.

Lei era l'incertezza fatta persona.

Era stato strabiliante. Purtroppo doveva ammetterlo.
Si era sentita in un altro mondo, coi pensieri cancellati e la testa vuota. Lasciatasi prendere dal momento indimenticabile delle sue labbra.

Non era riuscita a dormire per tutta la notte. E ancora pensava e ripensava a lui.

L'aveva stregata. Non c'era altra spiegazione.

In quegli ultimi giorni, tutte le volte che lo incontrava casualmente a scuola oppure mentre usciva di casa, non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. Avvampava e il corpo si accendeva, diventava dannatamente bollente.

E lui non faceva altro che guardarla, che tenere i suoi occhi grigi come nuvole e tenebrosi, penetranti su di lei. Finché non spariva dalla sua visuale.

Lui provava tutt'altra sensazione. La confusione l'aveva invaso ma non aveva cessato neanche per un istante di pensarla. E di immaginarla.

La voglia di rincontrare la sua bocca in un bacio senza fine, lo spingeva a pensieri contorti... perversi, immaginandola in uno scenario a luci rosse.

La ragione se ne andava a farsi fottere e lui stesso non sapeva spiegare l'avventatezza delle sue azioni e dei suoi pensieri sporchi e maliziosi.

Ma tutto questo Perla non lo sapeva.

Il suono del clackson sotto casa l'aveva ridestata dai suoi pensieri.

Era Colin. Arrivò puntuale -anche troppo.

Sospirò, spruzzandosi il profumo ovunque e scese di corsa le scale, aprendo l'uscio e richiudendosi la porta alle spalle.

L'aria invernale la investì come stalattiti ghiacciati contro la pelle. Rabbrividì, procedendo frettolosa verso la sua auto.

<<Ehi Lupin>> la canzonò Colin, non appena entrò in macchina e subito si ritrovarono in strada.

Perla sorrise flebile <<Ciao.>>

Colin indugiò più del previsto con lo sguardo sul suo corpo <<Sei bellissima sta sera.>>

La ragazza strabuzzò gli occhi, imbarazzata e arrossita di colpo. <<G-grazie...>> spostò lo sguardo sul finestrino.

Aveva indosso un abito elegante nero, lungo fin poco sopra le ginocchia, ricadeva morbido sulle sue curve; come soprabito scelse un cappotto anch'esso nero e indossò alfine un paio di décolleté nere lucide.

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora