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Daphne non sembrava più la stessa da quando i loro genitori avevano deciso di rimanere separati in casa.

Già. Quella era stata la decisione migliore che presero in tutta la loro vita. Non c'era bisogno di far subentrare gli avvocati e di sborsare denaro per il divorzio.

Caryne provava dolore per il tradimento di suo marito. In quei giorni era su di giri e non solo.

Non aveva preso bene la decisione di Perla di tirarsi fuori da tutta quella storia. Dunque, l'aveva presa di mira. Ma questa non era una novità.

Perla, nonostante tutto, si lasciava scivolare addosso tutte le sue derisioni, le sue brutte parole e la sua pazienza ogni giorno diminuiva sempre più.

Era sorpresa dal comportamento diffidente e garbato della sorella. Si faceva gli affari propri e aveva la testa altrove.

Che dire... un vero e proprio cambiamento.

Suo padre, Edward, rincasava nel cuore della notte e molto spesso accadeva che non rientrasse affatto.

Più volte l'aveva sorpreso ubriaco ed euforico a tarda notte, e lo shock era apparso immediato.

Perla entrò nella stanza di Daphne, sorprendendola accovacciata in un angolo della stanza con le ginocchia al petto, a piangere e disperarsi silenziosamente.

<<Cosa vuoi?>> chiese brusca, guardandola con disprezzo.

Perla alzò gli occhi al cielo, chiudendosi la porta alle spalle e le si avvicinò. Si sedette accanto a lei, puntando lo sguardo al soffitto senza dire una parola.

Daphne scostò i riccioli biondi dal viso e inclinò il capo, contraendo la mascella. <<Ti ho detto che potevi entrare?>>

Alzò le spalle indifferente <<No.>>

<<E allora che cosa ci fai qui?!>>

Incontrò i suoi occhi verdi, identici alla madre. Daphne aveva preso tutto da Caryne. Era la sua stessa copia: bionda, bella e destinata ad essere al centro delle attenzioni. La migliore.

Perla invece era come suo padre: mora e poco curata. La versione più brutta... Eppure caratterialmente non era per niente simile a lui. Era convinta di aver preso quel tratto insolente da suo nonno.

<<Per una volta puoi evitare di fare la stronza e di comportarti come se fossi un'estranea?>>

Daphne dischiuse le labbra, sospirando appena e abbassando lo sguardo. <<Sul serio, che sei venuta a fare?>>

<<Non c'è una vera ragione... Mi andava e basta>> alzò le spalle.

<<Come fai?>>

Si accigliò <<Cosa intendi?>>

Deglutì, asciugandosi le lacrime <<Come fai ad essere fredda e... disinteressata da tutta questa situazione?>>

Finalmente potevano dialogare senza litigi. Lasciando da parte l'ostentazione.

<<Non lo so. Lo faccio e basta.>>

Scosse il capo, incredula <<Avvolte vorrei essere come te...>>

Perla aveva tanti di quei pensieri che non sapeva quale ritenere il più opportuno o sbagliato.
<<Del tipo? Solitaria e incurante di quello che la gente pensa?>>

<<Una cosa del genere...>>

<<Non è così semplice, sai?>> sospirò, chiudendo gli occhi. <<Quando ti accorgi di non essere mai abbastanza, di non essere accolta calorosamente dai tuoi genitori.... Ho capito tante cose in questi anni e non è bello essere così...>> non trovò il termine.

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora