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Dopo appena un'ora da quando che erano arrivati alla festa, Jack stava ballando con una ragazza appena conosciuta e Perla, abbandonata dal suo perfido amico incurante di lei, non faceva altro che bere un bicchiere dopo l'altro.

Era una tale noia che avrebbe voluto precipitare a terra dalle scale, giusto per creare un po' di dramma.
Sadica era il termine ben più adattabile alla sua fantasia armoniosa.

Si guardava intorno, osservava tutti con indifferenza, volto dopo volto e notava le espressioni di alcune ragazze, disgustate da tre tizi che ci stavano provando e questi, molto probabilmente a causa delle quantità industriali di alcol ingurgitate in precedenza, non se ne rendevano neanche conto e barcollavano avanti e indietro, come se stessero creando un balletto.

Lo schizzo dei tre moschettieri....

Rise alla sua stessa battuta appena pensata. Se solo avesse dato luce a quelle parole di certo altre persone avrebbero concordato con lei nella maniera più assurda di sempre.

Sbuffò e scolò in un sorso tutto il contenuto del bicchiere, scosse la testa e una smorfia dominò sul suo volto a causa del bruciore alla gola.

Pian piano stava facendo effetto.

Quella sera doveva divertirsi e se non ci sarebbe riuscita da sobria, lo avrebbe fatto da ubriaca. Non gliene fregava niente di nessuno in quell'istante.

Girò i tacchi e tornò di nuovo dal suo angolo preferito: il banco degli alcolici.

C'era l'imbarazzo della scelta: gin tonic, vodka lemon, malibu o tequila?

«Tu che ci fai qui?»

Perla si voltò alla velocità della luce e indietreggiò repentina ritrovandosi Alexander a pochi centimetri da lei.

Il cuore perse un battito. Non poteva fare così, non poteva starsene così tranquillamente a quella minima distanza da lei e non poteva apparire dal nulla facendole prendere un colpo!

Era inaccettabile.

«Non ti riguarda» fu l'unica cosa che riuscì a farsi scappare senza vomitargli in faccia tutti gli insulti che stava tenendo bene a mente.

Alexander inarcò un sopracciglio e, tenendo lo sguardo incollato al resto del suo corpo, ingurgitò dal bicchiere dell'alcol e lo accartocciò nella mano, lanciandolo a terra. «Non mi riguarda?»

Perla incrociò le braccia e sbuffò pesantemente. «Che c'è Alexander, vorresti forse farmi la ramanzina per come mi sono vestita?»

Glielo aveva letto nel suo sguardo inferocito mentre la scrutava tutta da capo a piedi e non lo sopportava più. Odiava quel vestito. Avrebbe voluto cambiarlo, ma Jack glielo aveva impedito. Era già incazzata per conto suo, non gli serviva di certo la predica di Alexander per farle capire in quale stato era messa.

«Vedo che sai anche leggere nel pensiero. Sei incazzata Perla? Beh, io credo di esserlo ben oltre ciò che la tua mente possa permetterti di immaginare.»

Alzò gli occhi al cielo e lo guardò dritto nelle sue iridi gelide, fingendo un sorriso minuzioso e innocente «Ricominciamo da capo, che dici? Buona sera Alexander, come va? Ti stai divertendo? Spero proprio di sì. Adesso vado, ci vediamo in giro.»

Non aveva proprio voglia di litigare e dopo quella messa in scena tentò di andarsene, ma non appena aveva percorso solamente due passi, Alexander la fermò per un braccio e la fulminò sul posto.

«Che fai? Lasciami andare! Ho intenzione di divertirmi senza averti tra i piedi!!» digrignò a denti stretti.

«Da quando hai varcato quella porta non hai fatto altro che attirare gli sguardi di tutti su di te. Tu non hai la benché minima idea di quanto io mi stia trattenendo, Perla. Non lo sai. Vorrei spaccare la faccia a tutti i coglioni che ti stanno guardando e tu neanche te ne rendi conto!» terminò guardandola in cagnesco e Perla non riuscì a restare indifferente.
Sentì gli occhi brillare di una luce propria, se lo sentiva con tutta sé stessa.

«Non posso farci niente e non prendertela solamente perché ho gli occhi di qualcuno puntati addosso. Nessuno mi ha fatto niente né ha approfittato di me. E per la cronaca non si sono neanche avvicinati!»

Alexander ghignò maligno, inclinando la testa e strinse gli occhi a due fessure, compiaciuto da se stesso. «Bene... Se è così allora ti lascio, ma sappi che ti tengo d'occhio Perla. Prova solo a baciare un altro...»

Perla spalancò la bocca «Se mi va mi bacio chi voglio io Alexander, non sarai di certo tu a potermi fermare.»

Indurì lo sguardo. «Come vuoi, ma se ti vedo con un'altro, poi non venirmi a dire che non ti avevo avvertita» se ne andò scansandola malamente e Perla sbattè i piedi indispettita, stringendo i pugni lungo i fianchi.

Quando ci si metteva, era proprio odioso quel ragazzo!



p.s. Scusatemi per l'attesa! Purtroppo ho avuto dei problemi con l'account e non sono riuscita più ad andare avanti ne con questa storia ne con l'altra ( 'Il Brivido'). Prometto che d'ora in poi continuerò a scrivere i nuovi capitoli e comunque la fine per entrambe le storie è vicina, perciò preparatevi! Anche perché c'è un'altra storia in corso che pubblicherò molto presto cari lettori!
Detto questo, vi mando un grosso bacio e vi ringrazio ancora per il vostro sostegno!

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora