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Perla lisciò frettolosamente le pieghe del vestito nero che aveva indossato sotto richiesta di sua madre e si osservò allo specchio con indulgenza.

Quella sera lei e Daphne avrebbero dovuto accompagnare i loro genitori ad un evento del lavoro di suo padre. Facendo parte di uno degli studi più prestigiosi per avvocati di tutta la città, chiaramente ogni anno organizzavano eventi beneficiari che ospitavano quasi tutte le persone che facevano quel mestiere.

Perla non era molto entusiasta all'idea di dover presenziare ad un evento di cui non aveva mai fatto parte, incastrata in falsi sorrisi di cortesia, tra le chiacchiere di persone che non avrebbe rivisto mai più, a supportare la sua famiglia che non l'aveva mai considerata a modo.

Era una delle cose che odiava maggiormente e fortunatamente negli anni precedenti i suoi genitori non avevano fatto molte pressioni se lei non aveva avuto alcuna intenzione di andarci. Eppure quest'anno la situazione era cambiata, fatta specie se dentro casa non c'era una magnifica armonia e la gente non avrebbe dovuto sospettare nulla della loro rottura per il momento.

Avrebbero dovuto attendere ancora un po' di tempo prima di poter divorziare ufficialmente per poi proseguire ognuno per la propria strada.

Sospirò profondamente contrariata, si diede un'ultima pettinata ai capelli mossi e infine infilò ai piedi un paio di tacchi argento, così da rifinire ancor di più il tessuto lucente del vestito.

«Perla! Dobbiamo muoverci o non ci faranno più entrare!!» la richiamò sua madre.

Afferrò la borsetta, prese le chiavi, il cellulare e un po' di soldi per le emergenze. «Arrivo!»

Sulle spalle aveva un cappotto lungo ed elegante e in seguito  scese di sotto dove ad attenderla ci furono tutti tranne Daphne.

Sua madre la guardò con una leggera punta di orgoglio al vederla così raffinata «Vedo che stai imparando a vestirti come tua sorella finalmente.»

Suo padre neanche l'aveva considerata di uno sguardo, troppo impegnato a tenere gli occhi fissi sullo schermo del cellulare.

Perla le rifilò un'occhiataccia velenosa. Non aveva avuto nessuna intenzione di accontentarla, perciò fece una cosa che lei le aveva severamente vietato di fare. «Allora metterò il rossetto, in questo modo le persone non potranno confonderci

Si diresse di fronte allo specchio dell'ingresso, vicino alla porta d'uscita, e se lo mise immediatamente.

Carinne trasse un respiro esasperato e scosse la testa in disappunto «Sei sempre la solita... Sai bene che è un atroce volgarità.»

Sorrise contenta di averla delusa per la milionesima volta «Oh beh, così sembrerò più puttana, infondo è ciò che sono sempre stata, giusto, mamma

Tra le tante cose che aveva odiato sentirsi dire, quella era stata la peggiore, ma avendoci fatto l'abitudine ormai tutti i suoi pregiudizi infondati le scivolavano addosso come l'olio.

Sua madre si voltò furente a guardare quello che doveva essere il suo 'ex marito' «Io proprio non capisco da chi abbia preso tua figlia, Edward!»

Il signor Lockwood si degnò di prestare attenzione alla sua famiglia «Non guardare me, sei tu quella che le ha trasmesso alcuni tratti deplorevoli della tua famiglia.»

In quel momento apparve Daphne come una benedizione divina per la signora Lockwood e le si illuminarono gli occhi dalla contentezza «Fortuna che abbiamo generato un'altra figlia così impeccabile... Oh cielo, Daphne, sei un incanto tesoro! Vieni qui e fatti guardare.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 02 ⏰

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