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L'inverno era ormai alle porte e la prima settimana di novembre aveva spiccato in poco tempo.

Le temperature diminuirono di buon grado e i maglioni pesanti presero il posto delle classiche felpe che si indossano soprattutto in autunno.

La fine del trimestre era quasi vicina e Perla non era ancora riuscita a recuperare fisica e matematica.

Riuscì ad alzare il voto in scienze grazie alla sua favolosa interrogazione, che stranamente stupì anche la professoressa. Chimica, invece, la recuperò grazie alla sua bravura nel saper copiare.

Ed è così che si era ritrovata a dover pregare la sua migliore amica per aiutarla in quelle due materie inconcepibili.

<<No. Perl, per quanto io ti voglia bene, non ho alcuna intenzione di farti ripetizioni di fisica e matematica.>>

Erano appena uscite da scuola e rallentarono entrambe il passo per poterne discutere. Charlotte abitava dall'altra parte della strada, perciò non aveva molta fretta di rincasare.

<<Lotti, sei la mia unica speranza. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno quindi dovresti capire da sola quanto io possa essere alla deriva!>>

Charlotte sospirò <<Tu non hai pazienza neanche per i primi cinque minuti delle lezioni di matematica, figuriamoci se io debba farti ripetizioni. Non ho intenzione di immaginare il disastro che ne verrebbe fuori.>>

<<Sono disperata! Perché non vuoi aiutare la tua migliore amica? Vuoi ancora che io stia in punizione?>> Le bloccò il passo, non permettendole di attraversare la strada. Incrociò le braccia guardandola storto.

Charlotte tentò di sorpassarla, ma Perla era talmente ostinata che le si parava davanti ad ogni suo movimento.

Sbuffò <<Con questo comportamento non vai da nessuna parte, quindi lasciami tornare a casa sana e salva se è possibile.>>

<<Charlotte>> ripetè sillaba dopo sillaba. <<Ti sto disperatamente chiedendo se per favore, mia signora, potresti farmi prendere almeno un 6 nelle due materie che più non sopporto e non capisco>> mise le mani a mo' di preghiera.

<<Se mi lasci passare potrei considerare l'idea...>> alzò gli occhi al cielo, fissandola esasperata.

Perla s'illuminò <<Davvero?>>

<<Sì, davvero. Però prima fammi tornare a casa e poi ti chiamo.>>

Le labbra s'incurvarono da un orecchio all'altro. <<Sei la migliore!>> saltò dalla contentezza e Charlotte nel frattempo approfittò del suo entusiasmo, così si avviò correndo verso il suo palazzo.

Prima di entrare al sicuro dalla sua furia prossima a venire, le urlò <<Perla!>> attirò la sua attenzione. <<Ti stavo prendendo in giro! Non ti aiuterò mai, scordatelo!!>> entrò di corsa dentro casa, lasciando la sua amica perplessa e innervosita d'improvviso.

Perla ringhiò frustrata. Aveva una voglia disperata di spaccare la faccia a qualcuno.

Si spettinò i capelli e quasi le venne l'istinto di strapparseli uno dopo l'altro.

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora