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Erano le 15:30 del pomeriggio e Perla si era piazzata di fronte alla porta dei Watkins.

Alexander, poco prima che uscisse dai cancelli della scuola, l'aveva fermata per riferirle l'orario d'incontro, poi ritornò a farsi gli affari propri.

Perla, quando fece ritorno a casa, fortunatamente non incontrò sua madre e per il momento poteva risparmiarsi la sua furia opprimente.

Suonò al campanello, aspettando diligentemente e qualcuno subito dopo le venne ad aprire.

La porta era semiaperta e Perla dovette abbassare lo sguardo per incontrare colui che era accorso al suono del campanello.

Convinta che fosse Alexander, trovò di fronte un ragazzino identico a lui. Doveva essere il fratello.

Perla lo scrutò dubbiosa, notando gli stessi occhi del ragazzo più irritante e puttaniere di tutta la scuola. Chissà se anche quell'angioletto avrebbe seguito le orme del fratello.

Il ragazzino la squadrò da capo a piedi diffidente. <<Alex!>> urlò a squarciagola. <<C'è un'altra ragazza pronta al tuo servizio!>>

Perla strabuzzò gli occhi <<'Pronta al tuo servizio'? Ma cosa vai blaterando?!>>
Tutto era tranne che un angioletto.

La guardò divertito, inarcando un sopracciglio. Gesto che le ricordò molto Alexander.
<<Credi che sia scemo? È ovvio che sei un'altra delle sue puttane.>>

La mascella della ragazza quasi cadde a terra dalla sfacciataggine sorprendente di quel ragazzino.
Chi si credeva di essere?
<<Brutto sbruffone... sono qui perché deve aiutarmi a studiare. Tuo fratello può di certo andarsene a quel paese, ma purtroppo ho bisogno di lui!>>

<<Tsk. Sì, certo. 'Studiare' dici, eh? Non ci credo neanche se dovessi diventare miliardario.>>

Perla strinse forte i pugni lungo i fianchi, guardando quello spavaldo menefreghista con i nervi a fior di pelle. <<Pensa quello che ti pare!>>

<<Spostati moccioso>> Alexander irruppe all'improvviso, come apparso dal nulla, e spinse bruscamente il fratello.

<<Coglione!>> gli urlò quest'ultimo, sbuffando e andandosene a passi pesanti su per le scale.

Alexander lo ignorò e la squadrò con divertimento <<Hai intenzione di rimanere lì impalata oppure entri?>>

Perla si riscosse, entrando poi nella sua 'dimora' e osservandosi attorno con curiosità.

<<Simpatico tuo fratello...>> constatò sarcastica.

<<Ethan è solo un ragazzino. Mi meraviglio di come tu abbia avuto l'audacia di controbattere a ciò che diceva.>>

Inarcò un sopracciglio scettica <<Oh, beh... quindi avrei dovuto tacere e lasciarlo parlare a vanvera! Ma l'hai sentito?!>>

<<Non farci caso. È abituato a vedere una ragazza diversa ogni giorno>> nascose un sorriso furbo.

Perla spalancò le labbra <<Che razza di fratello sei?! Dovresti dargli tu l'esempio giusto! Sicuramente diventerà un puttaniere come te.>>

<<Per tua informazione è già un rubacuori...>>
Il ragazzo salì su per le scale e Perla lo seguì prontamente, stupita dalle sue parole.

La parete era spoglia e solo qualche fotografia appesa lì, faceva da decoro.
Si soffermò su una in particolare: ritraeva un uomo seduto su una poltrona e un bambino sul suo grembo. Entrambi ridevano gioiosi.

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora