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Perla venne svegliata di soprassalto a causa del trillo che la sua odiosa sveglia emetteva.

Sospirò, allungandosi col braccio sul comodino, spegnendola, ma con difficoltà.

Si accigliò. C'era qualcosa o meglio qualcuno che la stava tenendo stretta per la vita. Era bloccata.

Voltò leggermente la testa, trovandosi sorprendentemente a pochi centimetri dal volto di Alexander, che dormiva beato contro il suo collo.
La teneva incollata come una sanguisuga.

La cosa che più la sorprese fu che la sveglia non era servita a niente. E lo invidiava. Invidiava il suo sonno pesante. Di sicuro se avrebbero buttato delle bombe lui sarebbe stato ancora immerso nei suoi bei sogni sereni, mentre il pianeta veniva distrutto.

Sbuffò, tentando di spostare le sue braccia avvinghiate alla vita, ma ottenne l'effetto contrario, poiché aumentò la stretta, attaccandola definitivamente al suo corpo.

Perla sentì un buco nello stomaco e senza una ragione valida le si formò un groppo in gola.

Ma che diavolo stava facendo?!

Alexander avvicinò le labbra al suo collo, le diede lievi baci mandandole brividi in tutto il corpo. Grugnì gutturale contro la sua pelle.

Avvampò, sentendo qualcosa spingersi prepotente contro il suo sedere.

Non aveva mai sentito nulla del genere. Nessuno le aveva mai baciato il collo e soprattutto, nessuno l'aveva mai tenuta stretta come Alexander. Anche se stava dormendo.

Con Andrew le cose erano ben diverse. Il loro rapporto era sempre stato limitato.
Per lei era la sua prima relazione, perciò era sempre preoccupata che potesse succedere qualcosa di più oltre al bacio, che aveva respinto più volte i suoi tentativi di persuasione.

Forse anche per questo aveva deciso di scaricarla.

Alexander soffiò caldo contro il suo collo e spostò le mani più in basso, dove non avrebbe dovuto.

Presa dal panico, non riusciva davvero a comprendere che cosa stesse sognando per agire in quella maniera, si divincolò violentemente contro la sua presa.

<<Watkins, svegliati immediatamente!>> urlò brusca.

In ogni caso nessuno era presente in casa. Daphne si trovava sicuramente al bar di fronte alla scuola a fare colazione, mentre i suoi genitori saranno a lavoro.

Di una cosa era certa: non le importava molto delle conseguenze del tradimento avvenuto da suo padre.
Perlomeno comprese lo stato d'animo di sua madre.

Non doveva essere affatto una bella situazione.

Le sue dita le accarezzarono l'intimità, sicure e senza esitazione. La mandarono in confusione.

Perla spalancò gli occhi dalla sorpresa e strinse forte le cosce, dandogli una botta sul naso con la testa.

Finalmente il ragazzo si svegliò, imprecando nervosamente e scostando le coperte tirandosi a sedere.

Era assonnato. Massaggiò il naso delicato, lanciandole un'occhiataccia. <<Che cazzo ti è preso?!>> tuonò dolente.

Perla si mise in piedi immediatamente, allontanandosi di scatto da lui. Era rossa in viso. Sentiva le guance bruciare e aveva caldo.

Sospirò, abbassando lo sguardo in imbarazzo.
<<Dovrei fare la stessa domanda a te...>> mormorò piano, nel vano tentativo di non farsi sentire, ma a quanto pare non funzionò, poiché Alexander riuscì ad ascoltare ogni parola pronunciata e la scrutò indagatore in viso.

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora