Fragile

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Colpi su colpi.

Izuku inerme a terra, stava venendo continuamente percosso dai pugni e i calci dei suoi compagni di classe. Non provava neanche più a rialzarsi o a difendersi. Tutto era inutile quando quei bruti di accanivano su di lui.

Non c'era giorno in cui lui non pensasse che forse una soluzione c'era per tirarsi fuori da quella situazione, ma il pensiero veniva accantonato quando in mezzo a quegli occhi cattivi che lo fissavano con disprezzo, non incontrava quelli del suo vecchio amico d'infanzia.

Quando il rosso delle iridi di Bakugo Kastuki incontrava il verde di quelle di Izuku, tutti i pensieri di ribellione svanivano dalla sua mente come se non avessero radici da affondare nella sua mente.

Un dolore più acuto lo fece urlare così forte che tutti i colpi cessarono.

Un rivolo di sangue uscì dal suo corpo immobile, non si scorgeva neppure il lento alzarsi ed abbassarsi del torace.

Izuku era steso davanti ai suoi aguzzini che lo guardavano con espressioni che passavano dallo schifato allo spaventato. Alla fine solo il terrore rimase sui loro volti prima di andarsene da quel luogo lasciando il ragazzo inerme e agonizzante a terra.

Solo Katsuki era rimasto a fissarlo con il cuore in gola e incapace di muoversi o di fare alcunché.

La macchia di sangue che incorniciava il volto del verdino, si stava espandendo a vista d'occhio creando uno strano contrasto con i suoi capelli.

Il biondo si riscosse quando il sangue si propagò fino ai suoi piedi, estrasse di tasca il cellulare e compose il numero del pronto intervento.

Non starò qui a dirvi di come l'ambulanza arrivò a loro con prontezza e salvando il piccolo Izuku, non vi dirò neanche di come da quel giorno Katsuki cercò di riallacciare la loro amicizia.

Questo non c'interessa.

Vi racconterò di come Izuku, da quel giorno, iniziò a cambiare.

No, non sviluppò un quirk e quindi poté realizzare il suo sogno.

No, non divenne un villain pronto a compiere la sua vendetta contro i suoi bulli.

Vi spiegherò in poche parole (se così si può dire) di come la sua vita cambiò.

Era appena stato dimesso dall'ospedale, dove Katsuki andava a trovarlo tutti i giorni, non che Izuku gli desse il permesso di avvicinarsi a sé, ma mai una volta il biondo aveva desistito nel presentarsi davanti alla sua camera, aspettando che gli dicesse d'entrare.

Izuku che aveva sempre confidato che l'amico un giorno rinsavisse e tornassero ad avere un qualunque tipo di amicizia, adesso si era scoperto a provare del risentimento nei suoi confronti. In tutti quegli anni lo aveva deriso, picchiato e umiliato, solo il giorno in cui la vita del verdino era stata appesa ad un filo, aveva deciso che era il momento di finirla, questo aveva fatto capire ad Izuku che forse la loro amicizia non aveva alcun senso.

Il verdino era diretto a casa con la madre che continuava a chiedergli ogni due passi se stesse bene.

Era abbastanza sereno e stare con la madre gli stava scaldando il cuore, tant'è che non si accorse di chi si era parato davanti a loro, qualche metro più avanti.

Solo quando la madre si fermò con un mezzo sorriso sul volto si accorse della figura del biondo davanti al cancello del complesso abitativo dove vi era il loro appartamento.

«Ciao Katsuki-kun, come mai da queste parti?» chiese la madre di Izuku, Inko Midorya.

«Volevo scambiare due parole con Izuku.» rispose lui piantando gli occhi in quelli del verdino che ricambiò lo sguardo trasmettendogli tutto il suo risentimento.

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