Kiritodo

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Kirishima Eijiro si era accorto di lui già il primo giorno di scuola, ma aveva accantonato il pensiero di rivolgergli la parola dato che il ragazzo in questione sembrava assai freddo e che preferisse stare sulle sue.

Aveva passato il primo anno di superiori a cercare di formare una bella amicizia con Bakugo Katsuki e in un certo senso ci era riuscito, ma la figura dell'altro ragazzo gli solleticava una parte del cervello che gli diceva di andare da lui e stringere amicizia.

Ci furono delle occasioni per parlare e avvicinarsi, ma non durava mai molto perché l'altro preferiva la compagnia di un altro loro compagno di classe.

Non era geloso dell'amicizia che aveva stretto con Midorya Izuku, ma forse un po' di fastidio lo provava.

Todoroki Shoto si era accorto di lui già il primo giorno di scuola, aveva notato il suo sorriso caloroso e gli occhi brillanti, ma lo aveva visto circondato da persone e aveva preferito non intromettersi.

Aveva passato il primo anno delle superiori guardandolo da lontano mentre stringeva una strana amicizia con Izuku che in più di un'occasione si era prodigato per lui e per aiutarlo con i suoi problemi.

Ci furono delle occasioni in cui parlarono, ma non riusciva ad aprirsi con lui dal troppo imbarazzo. Il verdino in tutti i modi provò a convincerlo, ma non ci fu verso.

Inoltre temeva che la relazione del rosso con Katsuki fosse più che una semplice amicizia e sotto sotto ne era geloso.

Più i giorni passavano meno loro due riuscivano ad avvicinarsi.

Izuku e Katsuki che erano a conoscenza dei sentimenti dei reciproci amici, una sera si trovarono in camera del verdino per discuterne.

«Sicuro Kacchan che Kirishima-kun provi qualcosa per Shoto-kun?» chiese per la millesima volta il minore che saltellava sul letto preso dalla contentezza.

«Quante cazzo di volte devo ripetertelo, stupido di un nerd.» rispose il biondo con la sua solita aria imbronciata, anche se...sotto sotto...era contento di star parlando con il suo vecchio amico d'infanzia con un tono abbastanza tranquillo.

«È che non me lo sarei mai aspettata da lui, credevo che avesse una cotta per Ashido-san.» continuò sedendosi accanto al biondo in modo impacciato.

«Cosa avrei dovuto dire io? Pensavo che avesse una cotta per te.» disse Katsuki posando il suo sguardo su di Izuku che lo fissò a sua volta. Le guance gli s'imporporarono, nascondendogli leggermente le lentiggini.

«Potrei pensare che tu sia geloso?» domandò il minore distogliendo lo sguardo per fissare un punto imprecisato davanti a lui, qualunque cosa, ma non gli occhi così magnetici del suo amico.

«Può darsi.» bisbigliò il maggiore talmente a bassa voce che il verdino credette di esserselo immaginato. «Comunque non credi che dovremmo dare una spinta a quei due deficienti? Altrimenti non credo che faranno mai un passo avanti.»

«Io avrei un'idea...»

Il piano che i due ragazzi si misero ad orchestrare era molto semplice, ma pieno di possibili imprevisti e di sicuro non avrebbero permesso che nulla interferisse.

Izuku, un paio di giorni dopo, corse dal suo amico Shoto con stampata sul volto la sua espressione più preoccupata.

Katsuki dal canto suo si diresse da Eijiro, pronto a mettere in atto la prima parte del piano.

«Ehi, Shoto-kun hai saputo che Kirishima.kun e Kacchan hanno iniziato a vedersi...ma vedersi in quel modo?» disse Izuku afferrandogli un braccio e trascinandoselo dietro verso la camera di Eijiro.

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