Chapter 19
Ho sempre odiato essere svegliata da qualcuno, figuriamoci poi dalla suoneria del telefono, ma quella mattina successe proprio questo, mi catapultai fuori dal letto per mettere fine a quella suoneria fastidiosa e senza neanche guardare lo schermo risposi al telefono.
'Pronto' dissi con la voce ancora impastata dal sonno.
'Ehm...ciao sono jace, stavi dormendo per caso' oh cazzo, mi diedi una sistemata veloce, come se poi lui potesse vedermi, e mi schiarii la voce.
'No figurati chi dorme ancora alle 11 di mattina?!' Dissi controllando velocemente l'orario e facendo una piccola risatina, ho fatto davvero tardi stamattina.
'Mmh ok, volevo chiederti se ti andava di andare a fare un giro al parco tra un'oretta' disse tutto d'un fiato.
'Mmh...certo dammi solo il tempo di prepararmi ci vediamo lì?' non sono mai stata nervosa a parlare con i ragazzi ma questa volta lo ero un po'.
'Ok a dopo' e attaccó
Ok ho solo un'ora di tempo per sistemarmi i capelli e trovare i vestiti adatti, corsi in bagno e mi guardai allo specchio rimasti leggermente scioccata dall'aspetto dei miei capelli a prima mattina, inizai a spazzolarli con forza e mi buttai sotto la doccia.
Ok ora devo solo scegliere i vestiti, è una giornata al parco quindi niente di formale giusto?! Andranno bene di pantaloncini e una t-shirt credo.Decisi di andare a piedi perché il parco non era lontano da casa mia e dall'università, misi le cuffiette e mi incamminai verso il parco, quando arriva notai subito che Jace era già lì e mi stava aspettando.
'Ehi...aspetti da tanto?' Gli chiesi sentendomi un po' emozionata.
'Non molto, sei carina' disse sorridendomi e mettendomi in imbarazzo.
'Oh....grazie' e già sentivo il rossore delle mie guance salire, fatto sta che anche lui era molto carino con quella giacchetta di pelle e le vans.
Passammo tutto il tempo a conoscerci meglio e più parlavamo più capivamo di avere un sacco di cose in comune, la passione per l'arte per esempio infatti andavamo entrambi alla stessa università, abbiamo gli stessi gusti musicali e anche gli stessi gusti in fatto di film, era un ragazzo molto gentile e dolce, mi compró anche un gelato e ho con questo ho detto tutto.
Quando arrivammo al laghetto il mio telefono inizió a squillare insistentemente e non potei fare a meno di rispondere.
'Pronto' risposi gentilmente.
'Avis, tesoro sono la signorina Grint' adoro questa donna, è sempre così gentile, tante volte mi ha detto di darle del "tu" ma non ci riesco.
'Salve signorina Grint, che sorpresa'
'Si Avis mi dispiace disturbarti in questa bellissima giornata che sicuramente starai passando nel migliore dei modi...ma il signor Wood vuole parlarti il più presto possibile'
'Cercheró di fare il più presto possibile signorina Grint, la ringrazio'
'Oh figurati Avis e quante volte ti ho detto di chiamarmi Reyna'
'Giusto, a dopo Reyna' e attaccai finendo con un mezza risata.
'Quindi suppongo tu debba andare...' mi ero completamente dimenticata della presenza di jace.
'Si...era la signorina Grint, il preside vuole parlarmi' risposi dispiaciuta.
'Allora è meglio che vai, ci sentiamo' disse per poi darmi un bacio sulla guancia e andare via, rimasi ferma lì a guardare il vuoto per un po', non che non fossi abituata a salutare i ragazzi con dei baci sulla guancia ma lui...lui aveva un odore bellissimo...sto diventando pazza oddio.
Chiamai un taxi e arrivai di corsa nell'ufficio del preside, il suo ufficio era bellissimo, maestoso ed elegante, ho sempre sognato un ufficio come il suo, bussai piano ricevendo un 'avanti' come risposta.
'Ah...Avis sei stata veloce, grazie per essere venuta' mi disse, tutti professori ci chiamavano per nome, avevamo tutti una certa confidenza.
'Si figuri signor Wood, cosa doveva dirmi?' Chiesi troppo curiosa.
'Giusto, capisco la tua curiosità quindi arriverò al punto, alcuni dipendenti delle più grandi case di moda sono venuti qui in cerca di nuovi talenti e hanno visto le vostre collezioni, sono rimasti piacevolmente colpiti dalla tua collezione che io credo notevole, e dicono che anche se non vincerai il concorso loro saranno pronti ad assumerti alla fine dell'anno scolastico ma che dovrai comunque creare una collezione talmente strabiliante da colpire i capi delle aziende che saranno presenti, altrimenti l'accordo salta' ero sconvolta, per poco non piangevo, erano davvero rimasti colpiti dalla mia collezione che tra l'altro non era neanche finita.
'Ovviamente Avis capirai che è un'occasione unica e che ti dovrai impegnare come non mai per creare una collezione strabiliante, degna delle più grandi case di moda, e capirai anche, visto che sei una ragazza intelligente, che avrai bisogno di nuove stoffe e fondi che la scuola non puó darti come sai e quindi dovrai trovare un modo' concluse il suo discorso spegnendo la mia euforia, dove vado a prendere tutti quei soldi?.
'Lo capisco perfettamente, la ringrazio per questa occasione...di certo troverò un modo' detto questo uscì fuori dall'università e mi andai a sedere su una panchina per schiarirmi le idee.
Chiedere i soldi a mio padre era fuori discussione, trovarmi un lavoro troppo impegnativo anche perché mi toglierebbe troppo tempo da dedicare alla collezione e un lavoro poco impegnativo non renderebbe molto. La verità era che stavo allontanando dalla mia testa l'unica possibilità...Niall. Quel contratto mi potrebbe molti guadagni e potrei finire la collezione molto prima comprando nuovi macchinari e stoffe da mettere a casa così da poterla continuare senza farla vedere a nessuno, era davvero l'unica possibilità che avevo ma essere catapultata così nel mondo delle star e diventare la finta fidanzata di niall era davvero troppo, ma non sarebbe durato per sempre no?! Prima o poi ci saremmo lasciati e sarebbe tornato tutto come prima...spero, decisi di chiamare niall e di andare di lui per discutere di questa cosa sperando di schiarirmi un po' le idee.
#Me
ciao a tutte mi scuso per questo capitolo un po' noioso, ma mi serviva per il capitolo successivo.
Vi volevo dire che sto iniziando a rileggere tutti i capitoli per correggerli quindi mi scuso ancora per eventuali errori, cercherò di aggiornare il più presto possibile.
Marty.xx
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Like a warrior
FanfictionIl mio nome? Martina Black, madre italiana e padre inglese, nessuno mi chiama più Martina da quando mi sono trasferita a Londra con mio padre dopo il divorzio dei miei, amo Londra non mi manca per niente l’Italia per il semplice fatto che ho sempre...