Chapter 23

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Firmammo il contratto velocemente visto che chris ci aveva già dato tutte le raccomandazioni possibili e ora era quasi ufficiale:io e niall eravamo fidanzati...ma questo non mi fermò dall'andare all'appuntamento con Jace, tanto finché niall non lo rivelerà in un'intervista io posso ancora vedermi con lui apertamente.

Arrivai allo starbucks in ritardo di venti minuti e lo trovai tutto infreddolito ad aspettarmi fuori.

'Oddio scusa tanto per il ritardo, starai congelando' dissi abbracciandolo.

'No non ti preoccupare, entriamo' disse lui stringendomi forte per scaldarsi. Come ho già detto gli starbuck sono sempre pieni in questo periodo soprattutto quelli in centro ma trovammo comunque un tavolino proprio davanti alla vetrina, così ci godemmo la vista di una bellissima Londra innevata gustando un cappuccino e parlando di quello che ci passava per la testa, anche le cose più strane.

'...e quindi sono ricaduto dalle scale' mi stava raccontando della sua ennesima caduta dalle scale dell'università facendomi scoppiare a ridere, era così facile parlare con lui che quasi mi stupì.

'Si beh diciamo che non ho molto equilibrio' disse scoppiando a ridere.

'Ehi che ne dici di una passeggiata?' Chiesi all'improvviso notando che entrambi avevamo finito il nostro cappuccino bollente.

'Certo' disse alzandosi e aprendo la porta per farmi passare, ma che gentile. Arrivammo fino all'università a piedi, avevamo camminato un sacco senza accorgermene e non eravamo per niente stanchi, parlammo del più e del meno, mi raccontò della sua famiglia e soprattutto della sua sorellina minore che amava più di ogni altra cosa.

'Jace è stata una mattinata fantastica e ti ringrazio ma avevo intenzione di continuare un po' la mia collezione quindi magari ci possiamo vedere domani' dissi a malincuore.

'Certo ti capisco, a domani' disse dandomi un'inaspettato bacio sulla guancia che mi fece sorridere e arrossire, lo guardai stringersi nella sua bellissima giacca di pelle invernale e andare via.

Lavorai alla mia collezione senza sosta, anche se per fare i pezzi più importante dovrò aspettare la prima busta paga di chris per comprare stoffe più belle e sicuramente più costose, mangiai qualcosa per pranzo alle macchinette e poi ricominciai a cucire, stirare e rifinire i modelli, ero a buon punto e l'intera collezione iniziò finalmente a prendere vita.
Senza accorgermene si fece tardi e mi ricordai dell'appuntamento con sam quindi presi giubbotto e cappello e mi incammina nell'innevata e bellissima londra, l'università non distava molto dal punto di incontro così ci misi poco e la trovai già lì sepolta da un mare di gente e con il naso tutto rosso.

'Ehi stronzatta ci sei riuscita a venire' disse abbracciandomi appena mi vide.

'Ciao anche a te, a cosa devo tutta questa dolcezza?' Chiesi ironicamente.

'A niente, solo che devo dirti una cosa importante e difficile da dire quindi sto cercando di smorzare la tensione' disse con difficoltà mentre iniziavamo a camminare lentamente senza una vera e propria destinazione.

'Ok, mi stai decisamente spaventando, che succede?' Chiesi preoccupata.

'A mia madre è stato offerto un lavoro a New York...' Disse, capì subito dove voleva andare a parare e scioccata non dissi niente.

'Marty sai di quanto abbiamo bisogno quei soldi da quando mio padre è andato via' continuó lei, ero talmente scioccata che non diedi neanche troppo peso al fatto che mi chiamò marty.

'Non devi darmi spiegazioni, so di quanto ne avete bisogno e di certo non ti fermeró, solo che non riesco ad immaginare una londra senza te...' Dissi con la testa bassa per nascondere quella lacrima che contro il mio volere era uscita dal mio occhio destra, ci fermammo e ci guardammo per qualche secondo prima di abbracciarci, scoppiammo entrambi in un pianto tremendo sotto gli occhi straniti dei passanti.

Like a warriorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora