Epilogo

1.7K 90 28
                                    

Barcellona quattro anni dopo l'incidente....

La sveglia suonò prepotentemente infilandosi nel cervello di Filippo e distogliendolo dal suo sonno riposante. Aprì un occhio per scorgere che ore fossero, erano le 7.30 e lui doveva alzarsi, purtroppo. Allungò un braccio e spense quell'arnese infernale.

''Finalmente l'hai spenta!'' L' ammonì la vocetta impastata di sonno della ragazza che dormiva di fianco a lui nel letto.

 Lui sorrise sornione, poi la strinse forte facendo aderire il suo petto alla schiena di lei.

''Buongiorno amore! Già nervosetta a quest'ora?'' Le bisbigliò lui nell'orecchio prima di lasciarle una lunga scia di baci che andavano da lobo fino alla spalla.        La ragazza si rilassò su di lui rilasciando dei dolci mugulii di piacere. Vista la risposta positiva lui continuò a baciarle il corpo e ad accarezzarle i fianchi, poi la girò per raggiungere più facilmente le sue labbra, posizionandosi tra le sue gambe.

''Che ore sono? Faremo tardi.'' Lo bloccò la ragazza ridacchiando.

''Chissene frega!'' Rispose Filippo continuando a baciarla.

''Amore!''

'' Mi spiace ma è mio dovere di farti incominciare questa giornata con il sorriso.''

La ragazza sotto di lui non fece più resistenza e si abbandonò all'amore del suo uomo.

Costanza era seduta alla sua scrivania e faceva delle ricerche sul caso che le aveva assegnato il suo capo. Dopo la laurea aveva scelto di specializzarsi in diritto Europeo, cosa che le avrebbe permesso di lavorare in diversi paesi. Vista la sua bravura era stata presa a fare uno stage da uno dei massimi esperti nel settore lì a Barcellona.

Il cellulare sulla scrivania squillò catturando la sua attenzione e rispose velocemente senza leggere chi fosse.

''Hola? Quien es?''

''Hola? Ehm.. hablo con Costanza Ranieri?''

La ragazza trattenne la risata nel sentire l'incerto accento di suo fratello che non l'aveva riconosciuta.

'' Quién?Has equivocado número.''

''Ehm...Yo no entiendo...'' Stavolta Costanza non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere.

''Cochi ma sei tu?''

''Si sono io. ti pare che non mi riconosci?''

''Ma che ne so mi parli spagnolo...'' Sbuffò dall'altro capo del telefono infastidito.

''Scusa non avevo visto fossi tu e poi quando ti sei lanciato a parlare spagnolo non ho resistito.''

''Sei la solita scema! Come va?''

''Tutto bene, sto a lavoro. Tu?''

''Bene, sto andando all'uni.''

''Mamma e papà?''

''Bene. Solo che mamma ha l'influenza per cui sta a casa e rompe.''

''Si l'ho sentita l'altro giorno. E diceva lo stesso di te!''

Lorenzo si lasciò scappare un altro sbuffo.

''Anche io voglio trasferirmi a vivere da solo a Barcellona!''

'' Dai non rompere che tra qualche giorno torno.''

''Per questo ti ho chiamato quando torni?''

''Dopodomani abbiamo l'aereo alle 10.00''

''A che ora arrivi? Così vi passo a prendere a te e al tuo FIDANZATO oppure lo devo chiamare quasi marito?''

Costanza si morse il labbro sorridendo.

Il ragazzo dagli occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora