Andrea

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Costanza era seduta alla scrivania in camera sua con il libro di Diritto privato  aperto davanti a lei e la testa immersa tra articoli e comma. 

Erano passati tre giorni da quando Filippo era stato male. Roberto l’aveva chiamata per riferirgli la buona notizia che il ragazzo si era svegliato e che la lesione al suo cervello non era così grave da richiedere un intervento chirurgico. Alquanto soddisfatto inoltre le aveva detto che Filippo era riuscito a recuperare la memoria e sopratutto il ricordo dell’incidente così da poter testimoniare al processo contro Andrea. Durante la telefonata il ragazzo era stato dolce e comprensivo come al solito anche se aveva percepito una nota di distacco nella sua voce, come se volesse mettere una certa distanza tra loro; non poteva certo biasimarlo. Non  avevano più parlato di quel pomeriggio passato insieme, le loro comunicazioni si limitavano semplicemente alla salute di Filippo. Nessuno dei due aveva avuto il coraggio di tirare fuori l’argomento, per imbarazzo da parte di Costanza e per timore da parte di Roberto.

Ora Costanza era in attesa di avere il permesso per andare a trovare Filippo che era stato dimesso il giorno prima, ma Roberto continuava a chiederle di aspettare, che non era ancora il caso e di dargli un po’ di tempo. Lei si sentiva frustrata e irritata da questo impedimento perciò si era buttata a capofitto nello studio per non pensare a quella assurda situazione in cui si trovava. 

Come se questo non fosse abbastanza il processo si avvicinava sempre di più e l’ansia non la faceva dormire la notte. Sognava continuamente un Andrea violento che la inseguiva, la insultava e la accusava dell’incidente e  poi trovava Filippo in una pozza di sangue. Si svegliava spaventata di quel ragazzo con cui era cresciuta insieme, del suo migliore amico, del ragazzo che amava. 

L’attenzione di Costanza venne improvvisamente catturata dalla suoneria di skype che proveniva dal computer accanto a lei. Incuriosita interruppe il suo studio per vedere chi fosse; era un contatto che lei non conosceva. Non c’era un nome, erano una serie di numeri. La sua testa pensò potesse essere Filippo oppure una sua amica americana con cui si sentiva ogni tanto che la chiamava da casa di un amico. Così accettò la chiamata. 

Dopo aver cliccato il pulsante verde di risposta sul suo schermo apparve il viso del suo ex ragazzo, Andrea. Il sangue le si ghiacciò nelle vene e la bocca divenne improvvisamente troppo secca, il panico si insinuò in ogni fibra del suo corpo.

‘’ Ciao Co! Ti prego non chiudere la conversazione. Voglio solo parlare. Ti prego. Dammi la possibilità di parlare, se vuoi puoi denunciarmi alla polizia ma prima fammi parlare. Ti prego.’’ La voce robotica di Andrea era un lamento straziante. Aveva un aspetto sfatto, il viso era più magro, la barba lunga, come lui non aveva mai portato e aveva due terribili occhiaie nere sotto gli occhi. Costanza si chiese chi fosse quel ragazzo tormentato che non assomigliava affatto al suo Andrea. Il suo sguardo era  paralizzato a osservare quegli occhi azzurri e disperati. Cercò di deglutire per riuscire a sbloccare le corde vocali, ma era talmente tesa che fu doloroso.

‘’ Costanza. Non ti farò male. Non ho mai voluto fartene.’’

Ancora quegli occhi azzurri così familiari. Costanza non potè non fare il paragone con i bellissimi occhi verdi di Filippo. 

‘’ Cosa c’è ancora da dire Andrea?’’ La sua voce uscì dalle sue labbra come un gelido sussurro. Quel ragazzo che era cresciuto con lei, non esisteva più, erano rimasti solo quegli occhi azzurri che avevano ucciso una ragazza di quindici anni.

‘‘Co’...Non dire così. Io ti voglio chiedere scusa per come mi sono comportato con te. Per averti minacciato e urlato contro tutte quelle cattiverie e...per quello schiaffo...Io non ti volevo fare del male. Io ti amo Costanza, lo sai ti amo da quando abbiamo sedicianni. Ero spaventato Costanza. Sono spaventato. Ho 21 anni e andrò in carcere per omicidio...’’ Il ragazzo si passò nervosamente le mani sul viso stanco, coprendo la vergogna e la disperazione che provava.

Il ragazzo dagli occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora