Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo, Carmina V, Catullo
Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille,
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.
(traduzione di Salvatore Quasimodo)
Dopo quel pomeriggio, in cui Costanza e Filippo avevano confessato i loro sentimenti, non c’era una giornata che i due ragazzi passassero separati. Cercavano di rubare qualche ora alla giornata per stare insieme, di nascosto, ancora nessuno sapeva della loro relazione volevano tenerla per loro e viverla prima che le interferenze esterne potessero rovinare tutto. L’ unico a conoscenza di quello che stava accadendo era Roberto che da quella sera in cui era andato sotto casa di Costanza e aveva capito di averla persa, aveva optato per il silenzio stampa e non si era fatto più vivo con nessuno dei due.
Erano in macchina di Costanza, parcheggiati vicino casa di Filippo in una via poco frequenta impegnati in un’ intensa sessione di baci, quando Filippo si scansò da lei per evitare di andare troppo oltre e le accarezzo con il pollice le labbra e poi la guancia morbida e liscia.
Costanza con le labbra gonfie e il volto arrossato sorrise con tenerezza a quel ragazzo che la rendeva così felice soltanto guardandola con quei meravigliosi occhi verdi; belli e forti , ma che in realtà nascondevano tanto dolore e tristezza.
‘’ Sei bellissima.’’
Costanza arrossì sorridendo.
‘‘Anche tu.’’
Lui le lanciò un ghigno malizioso.
‘’ Vorrei che non stessimo in macchina in mezzo alla strada , vorrei averti tutta per me.’’
‘’ Lo vorrei anche io.’’ Lei gli prese la mano e la strinse forte abbandonandosi poi sullo schienale della macchina, chiudendo gli occhi , rilassandosi per la frustrazione. Un paio di labbra morbide la distrassero e senza aprire gli occhi rispose con trasporto al bacio del ragazzo, ma anche questo finì troppo presto.
‘‘Domani hai appuntamento con mio padre vero?’’
‘’ Si domani mattina alle 11.15.’’ Sospirò la ragazza.
‘‘Sei preoccupata?’’
‘’Un po’.’’ Le sorrise timidamente lei.
‘‘Non c’è nulla di cui tu ti debba preoccupare, mio padre è uno squalo, ma solo con quelli che si mettono contro di lui. E non è questo il caso. Siamo tutti dalla stessa parte.’’ Cercò di incoraggiarla lui, lasciandole poi un bacio leggero sulla punta del naso.
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Il ragazzo dagli occhi verdi
RomanceLo sguardo di quel ragazzo su di se le fece alzare il volto da terra per vedere a chi appartenessero quegli occhi che cercavano di scavare dentro di lei. Ciò che vide la paralizzò, quegli occhi che la guardavano erano i più belli che avesse mai vist...