Ci incontriamo finalmente ?

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Filippo sedeva in macchina con il padre che guidava silenziosamente, la radio era accesa sulla stazione dello sport dove i due commentatori stavano parlando della Roma e della sua possibilità  nel campionato; nonostante lui amasse il calcio e ancora di più la Roma non riusciva proprio a sentire quello che stavano dicendo. Dopo la chiamata di Costanza nella sua testa continuavano a ripetersi queste parole ''Dopodomani alle 5 al bar di Villa Ada''  accompagnate da  un sorrisetto ebete che gli occupava il volto. Lo voleva vedere, si fidava di lui, voleva conoscerlo e aiutarlo, il sogno che aveva fatto quella mattina pieno delle sue insicurezze era ormai lontano anni luce dai suoi pensieri. Doveva assolutamente chiamare Roberto per dargli la buona notizia.

Costanza era riuscita finalmente a parcheggiare la macchina davanti al Policlinico Umberto I di Roma, aveva appuntamento con Roberto al bar accanto alla V clinica medica, come se lei sapesse dove fosse; entrò nel caos dell’ ospedale e capì subito che la sua non era un impresa facile, chiese allora informazioni ad un uomo con una divisa bianca, probabilmente faceva parte del personale medico.

''Scusi dove è il bar accanto alla V clinica medica?''

'' Sta a sinistra del fungo, dietro l'edicola non ti puoi sbagliare!''

'' Grazie''

All'inizio era un po' confusa da quella spiegazione finchè alzando lo sguardo non vide una strana costruzione bianca che assomigliava proprio a un fungo, si diresse in quella direzione e subito vide il bar e ad aspettarla all'esterno un bel ragazzo con un camice bianco che le sorrideva.

Gli occhi color nocciola di lui brillarono alla vista di quella bella ragazza che si guardava intorno un po' spaesata, era vestita in modo semplice con jeans e scarpe da ginnastica, sembrava più piccola degli anni che aveva. '' Roberto ma che fai ti sei messo a uscire con le ragazzine?'' pensò sorridendo tra se e se prima di incrociare il volto di lei che si apriva in un sorriso.

''Ehi! Ciao! Questo posto è un caos!'' Lui le sorrise divertito.

''Ciao anche a te. Si lo so, ma poi ci si fa l' abitudine.''

Si scambiarono due leggeri baci sulle guance come due amici, ma il contatto con lei e l' odore dei suoi capelli risvegliarono in lui il ricordo del sogno ad occhi aperti della mattina lasciandolo senza fiato.

''Allora mi offri un caffè così parliamo?''

''Si certo. Venga con me signorina non vorrei si perdesse.'' Rispose lui riprendendosi velocemente dalle fantasie della sua mente.

Fortunatamente erano le tre del pomeriggio e al bar non c'era molta gente, si sedettero a un tavolino disponibile con i loro caffè.

''Come stai? Insomma dopo tutto quello che è successo ieri, ci hai pensato?''

''Le mie occhiaie sono la prova che ci ho pensato tutta stanotte''.

'' Sei bellissima comunque, neanche le avevo notate.''

Costanza arrossì. ''Vedo che non hai abbandonato la tua armatura per il camice oggi!''

'' Come vedi il camice  lo indosso sopra l'armatura, quella non la abbandono mai! Torniamo a noi non mi hai ancora risposto.''

Il tono di Roberto da scherzoso passò ad essere più autoritario, si stava comportando proprio come se lei fosse una sua paziente.

''Bene. Cosa vuoi che ti dica? Mi sento ancora un po' confusa è come se avessi un terribile dopo sbornia che non riesco a smaltire; ogni volta che provo a concentrarmi e a pensare a tutta questa storia ho le vertigini, la testa inizia a girare e mi sento lo stomaco in gola. Insomma è una storia assurda, pazzesca incredibile e io, io non so proprio come mi devo comportare! Ecci ora mi gira di nuovo la testa.''

Il ragazzo dagli occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora