Eleonora

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Filippo era in macchina sotto casa di Costanza aspettando che lei scendesse quando sentì qualcuno battere al finestrino e vide  il  la ragazza che gli sorrideva dall’altra parte del vetro, con un gesto la invitò a salire in macchina. Lei aprì lo sportello e una volta entrata e si lanciò ad abbracciarlo.

'' Ciao! Come va?''

Lui rimase interdetto da quello slancio di affetto, ma rispose volentieri immergendo il naso nei suoi capelli e rendendosi conto di quanto gli facesse bene.

'' Ciao! Bene grazie e tu?'' Si sganciò dall'abbraccio e la guardò con un po' di preoccupazione, sapeva che quello che le aveva chiesto non era facile.

'' Bene! Solo un po' assonnata il mio cervello senza caffè non riesce a svegliarsi.'' Le occhiaie sotto i suoi occhi lo confermavano, ma difficilmente quella notte era riuscita a dormire visti gli ultimi eventi.

'' Va bene allora andiamo a fare colazione! Un bar qui vicino?''

'' Ti guido io, andiamo.''

Si diressero verso un bar vicino a Casa di Costanza, il viaggio in macchina breve  e piacevole lo trascorsero a parlare del più e del meno, arrivati al bar si sedettero e ordinarono un cappuccino, un orzo e due cornetti con la crema.

'' Come fai ad iniziare la mattina senza caffè?''

'' Purtroppo il medico me lo ha proibito, all'inizio è difficile, ma poi ci si abitua ed è stato utile per smettere di fumare, bere il caffè senza poi accendersi una sigaretta sarebbe stato una sofferenza.''

'' Quindi sei diventato un ragazzo senza vizi.''

''Non esageriamo, diciamo che è uno dei pochi effetti positivi di quello che mi è successo.'' La guardò malizioso. 

''Come ti senti riguardo oggi? Sei sicuro di volere andare da lei?Da tua sorella?''

Il viso sereno e rilassato di Filippo si contrasse in una smorfia di sofferenza e abbassò lo sguardo staccando i suoi verdi occhi da lei.

'' Ci ho pensato molto e credo di si...e tu che mi dici? Te la senti? Non sei obbligata, ti ho chiesto una cosa non facile da fare...''

Costanza prese il mento di Filippo e gli alzò la testa per guardare quei bellissimi occhi che riuscivano a ipnotizzarla.

'' Ascolta so che non sarà facile sopratutto per te , ma quando faccio una promessa la mantengo, non ti lascerò andare da solo.''

Rimase a bocca aperta per la forza che quella ragazza dimostrava, quegli occhi così dolci trasmettevano una determinazione contagiosa.

''Grazie, quante volte ancora dovrò ripeterti che sei una ragazza meravigliosa?''

Costanza gli lasciò andare il mento  e fu lei questa volta ad abbassare lo sguardo, sapeva che se avesse continuato a guardarlo lui avrebbe scoperto tutto, avrebbe scoperto che lei non era affatto una ragazza meravigliosa e che lui avrebbe dovuto odiarla e non adorarla.

''Ehi tutto ok?''

'' Si solo non sono brava ad accettare i complimenti.'' Cercò di tornare ad avere la faccia più naturale possibile.

Filippo le sorrise '' Beh dovresti imparare, perchè non smetterò di farteli.''

Lei gli sorrise di rimando, quel ragazzo riusciva sempre a stupirla era una sfida continua con lui.

'' Visto che mi porterai da tua sorella Eleonora, che mi dici di parlarmi un po' di lei per conoscerla almeno un po'?''

'' Mi sembra giusto... sai le saresti piaciuta molto, un po' vi somigliate.''

'' Questo complimento lo accetto volentieri.''  Si sorrisero contemporaneamente incrociando di nuovo gli sguardi.

Filippo cercò di fare una descrizione completa della sorellina a Costanza parlando di lei con affetto, ammirazione ed orgoglio. Eleonora aveva quindici anni e frequentava il liceo classico Visconti di Roma, era una ragazza solare un po' esuberante e ribelle, era molto carina,  ''petit'' così la chiamano i francesi, aveva dei bellissimi occhi azzurri e lunghi capelli castani di cui lei andava molto fiera; studiava danza da tanti anni e sognava un giorno di diventare una ballerina professionista. Costanza  si ritrovò con gli occhi lucidi e un profondo senso di tristezza per quella vita così bella che era stata spezzata e portata via ingiustamente, cercò di nasconderlo a Filippo in modo piuttosto goffo e con scarso successo.

'' Tutto bene?''

'' S-si, tua sorella era una bellissima persona e- ed è così ingiusto tutto questo...io...''  Cercò disperatamente di ricacciare le lacrime indietro, non poteva permettersi di crollare davanti a lui.

Anche gli occhi di Filippo divennero lucidi, si alzò dal suo posto avvicinandosi a lei, si inginocchiò e la abbracciò forte come lei aveva fatto poco prima, lei ricambiò l' abbraccio e lo strinse forte a se e tutti e due si resero conto di quanto gli facesse bene.

Erano ormai le 10 quando si diressero verso il cimitero del Verano, parcheggiarono la macchina vicino e si misero a cercare in quell'enorme labirinto la cappella di famiglia di Filippo. La trovarono dopo circa venti minuti di ricerche. I due ragazzi si trovarono difronte a quella costruzione, Filippo teneva in una mano un enorme mazzo di fiori con 12 rose bianche a stelo lungo e nell'altra le chiavi della cappella, ma non riusciva a muovere un passo sembrava incantato perso nei suoi pensieri, allora Costanza gli prese le chiavi dalla mano, poi prese la sua mano trascinandolo con se all'interno della cappella; il posto odorava di muffa e di chiuso, ma tutto era abbastanza pulito ed in ordine, accanto a ogni lapide c'era un mazzolino di fiori freschi per tutti. Si misero a cercare la lapide di Eleonora finchè non vi ci trovarono difronte. Costanza strinse la mano di Filippo che non aveva più lasciato, lui la strinse a sua volta e si voltò verso il suo viso, i suoi occhi in quella penombra risplendevano e avevano la stessa espressione e forza della notte in cui si erano conosciuti. Poi si rigirò, le lasciò la mano e si inginocchiò davanti alla tomba, posò i fiori e si sporse per baciare quel marmo freddo.

''Ciao Eli, sorellina, ti ho portato le rose bianche che ti piacciano tanto....'' la sua voce si incrinò, ma cercò di non piangere e continuare.

'' Questa ragazza che mi ha accompagnato è Costanza, una mia amica. Sono sicuro che ti sarebbe piaciuta, ha la tua stessa dolcezza nello sguardo...''

Filippo si interruppe sentendo un corpo che si stringeva a lui, Costanza si era inginocchiata alle sue spalle e lo stava abbracciando, le lacrime le scendevano a fiumi sulle guance sciogliendole il trucco.

'' Ciao Eleonora, sono molto felice di conoscerti tuo fratello mi ha raccontato cose bellissime di te è proprio fortunato ad avere una sorella come te...'' 

 Filippo si girò verso di lei anche lui si era ormai abbandonato al pianto e suoi occhi erano rossi e gonfi, la guardò intensamente e poi la strinse forte a se, si trovarono così tutti e due seduti per terra, abbracciati a piangere. Passarono un tempo interminabile in quella posizione finchè non sentirono più le gambe e gli occhi erano ormai asciutti.

'' Vuoi andare via?'' Filippo lo sussurò nell’ orecchio senza staccarsi da lei.

'' Solo se lo vuoi tu, però non sento più le gambe.'' Lui le sorrise.

‘‘Anche io.’’

I due ragazzi si alzarono dalla scomoda posizione cercando di ricomporsi. Filippo rimase ancora un po’ in piedi a fissare la lapide.

'' Ciao Eli, ti voglio bene, mi manchi...mi manchi tanto...''

Filippo si voltò verso Costanza e le prese la mano, lei intrecciò la sua a quella del ragazzo e insieme si diressero verso l'uscita. Prima di valicare la potrà la ragazza guardò dietro di se.

'' Ciao Eleonora...''

Il ragazzo dagli occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora