Daniele e Lucrezia

2.5K 87 5
                                    

Costanza era rimasta un po' turbata dall'astiosità della dottoressa bionda, ma in parte capiva le sue ragioni. 

La donna anziana di fronte a lei la continuava ad osservare e a sorriderle e questo la metteva  a disagio, la figlia accanto a lei se ne era accorta e le aveva bisbigliato di smetterla.

'' Ma somiglia così tanto a Sofia, forse è lei.'' Disse la donna riferendosi a Costanza.

'' No mamma non è Sofia, Sofia è morta venti anni fa.''

'' No guarda quelli sono i suoi occhi.'' Poi si rivolse direttamente a Costanza.

''Sofia perchè hai pianto, che succede bambina mia?''

La donna afferrò la madre per le spalle con più forza  e le parlò con tono severo.

''Mamma quella non è tua figlia, lei è morta venti anni fa per una complicazione polmonare. Mamma cerca di ricordare. Mamma torna da me!''

La vecchietta guardò la figlia con lo sguardo perso in un altro mondo, il passato. Costanza si sentiva terribilmente a disagio e per un momento le sarebbe piaciuto essere la Sofia di cui parlava la signora e darle conforto.

'' Chi è lei signora e cosa vuole? Sofia dille qualcosa aiutami!'' questa volta si rivolse alla figlia accanto a lei.

'' Mamma! Mi scusi signorina, purtroppo mia madre soffre di Alzheimer e spesso non riesce a capire cosa le accade intorno, mi scusi tanto. Lei avrà già i suoi problemi.''

'' Non si preoccupi.'' Lo sguardo di Costanza esprimeva una reale compassione per quella vecchietta che le aveva mostrato tanto affetto.

'' Sofia! Sofia!''

Costanza si fece coraggio e prese l'iniziativa. Si alzò e si mise davanti alla signora.

'' Mamma sono qui! Sono Sofia! Non ti agitare va bene?'' Le strinse dolcemente la mano che prima stringeva la figlia.

La donna accanto a lei era stupita e senza parole per il suo gesto. Le mimò con le labbra la parola GRAZIE. 

Un ragazzo  moro e con gli occhi azzurri che aveva appena assistito a quella scena, si sedette al posto in cui era seduta Costanza pochi minuti prima. Lanciò di nuovo uno sguardo a quel gruppetto e incrociò lo sguardo della ragazza, allora le sorrise come segno di approvazione e ammirazione per il suo gesto. Lei gli sorrise a sua volta un po' imbarazzata ed impacciata.

La porta del reparto si aprì e ne uscì fuori un medico di mezz'età con i capelli grigi, osservò il piccolo gruppetto nella sala d'aspetto e poi rivolse il suo sguardo verso la vecchia signora e la figlia, non riconoscendo il terzo elemento.

'' Signora Prosperi, mi scuso per l'attesa. Mi segua che andiamo nel mio studio.''

''Non si preoccupi dottore. Mamma adesso andiamo con il dottore che ti deve visitare va bene? Ti aiuto ad alzarti.''

La donna spostò lo sguardo dalla figlia al medico e poi si rivolse a Costanza stringendole la mano più stretta.

'' Sofia vieni anche tu?''

Costanza si sentì a disagio, voleva aspettare Roberto per riuscire a vedere Filippo, ma...non poteva dire di no a quei vuoti occhi neri.

'' Va bene mamma, ma ti posso accompagnare fino alla porta dello studio, perchè oltre non mi fanno andare.''

'' Capisco. Va bene aiutami.''

Costanza aiutò la signora a sollevarsi insieme alla figlia e le tre donne seguirono la scia del camice bianco.

Il ragazzo dagli occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora