Chapter 9: - Ossa -

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Capitolo n.9

- Ossa -

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"Come l'amato attirì a sè l'amante senza far nulla, per il solo fatto di esistere."

Tokyo, 4 Ottobre 2012, 21.45

Il parquet in legno mogano emetteva rumori sordi a causa dei loro lenti passi, mentre si dirigevano al grande e lungo bancone.
Rivestito di un chiaro legno, copriva solo per metà la grande parete attrezzata del medesimo materiale posta dietro, illuminata, e ospitava bibite e alcolici di qualunque genere e marca: Naruto riconobbe Bacardi, Pincer Shangai Strenght, lo Spyritus e tanti altri, alcune nemmeno le conosceva, e non si nascose che avrebbe voluto provarli tutti, ma dopo il suo l'ultimo episodio si ritrovò ad essere più scettico sull'argomento, e a togliersi quell'idea dalla testa.

Spostò lo sguardo, persino sul bancone c'erano altri alcolici, con accanto bicchieri che, all'apparenza, apparivano quasi di cristallo, ma forse era semplice vetro; infine, piccole tovaglie in cotone rosso formavano dei rombi sulla superficie in marmo nero.

Non ricordava bene come aveva conosciuto gli alcolici, forse a causa di quell'animale di Kiba, forse per lo stress scolastico, forse per semplice curiosità; non aveva mai visto suo padre bere un bicchierino di sake, a differenza di sua nonna Tsunade... .
Naruto non era un'amante degli alcolici nè un'alcolista, ma trovava stimolante quel leggero bruciore in gola che si lasciavano dietro, quel retrogusto dolceamaro.

Il ragazzo si guardò in giro, sorpreso dell'esistenza di un posto del genere, era una sala abbastanza grande, rettangolare ma sicuramente molto più ampia di quel che vedeva; notò un tavolo da biliardo vuoto in fondo e qualche divanetto rosso nascosto.
C'era un po' di gente che beveva drink e chiacchierava, della musica era in sottofondo, Naruto non riuscì a capire quale fosse la canzone ma di sicuro era recente, gli era molto familiare.
I muri color panna ospitavano delle lanterne, e per metà erano coperti da un rivestimento in legno, ma tre grandi finestre dalle tende rosse rompevano quella chiara monotonia.
Tavoli rotondi, sedie in legno, il tutto era elegante ma rustico, un luogo accogliente ma di una certa classe, appartato ma non troppo, e alla fine non si sorprese più del fatto che non lo avesse mai visto, avendo sempre frequentato discoteche.

Sopra il bancone c'erano molti lampadari dalla forma ellittica e appesi a mezz'aria, illuminavano relativamente il locale per via della bassa luce che emettevano, ma creavano un'atmosfera molto intima e suggestiva.
Proprio una di queste lanterne si trovava sopra la chioma rosso fuoco di quella che doveva essere la barista: Erano come una fiamma che spiccava nella penombra, tanto intensa e forte da sembrare irreale.

Non si era accorta del loro arrivo, era intenta a pulire con cura dei bicchieri, quasi con una certa irritazione, ma appena alzò lo sguardo, la sua espressione contrariata cambiò del tutto.
In un attimo, fu' fra le braccia di Sasuke, a ripetere continuamente il suo nome e ad allungarsi verso il suo viso per tentare di baciarlo, ignorando alcuni clienti vicini che osservavano curiosi.

- Ka-Karin, basta così-.
- Ma Sasuke-kun, sono così felice di vederti, mi sei mancato tanto~.
- Adesso basta, potrei andarmene.

La ragazza si allontanò subito, contrariata per ciò che aveva sentito, quando finalmente notò la ribelle chioma bionda dietro, e la sua espressione, ancor più severa, non era affatto rassicurante.
Naruto ricambiò lo sguardo con altrettanta durezza, con la differenza che era annoiato ed irritato per ciò che aveva visto qualche secondo prima.

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