Chapter 12: - Ferito -

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Capitolo n.12

- Ferito -


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"The sound of the rain mixed with tears,
The sound of your breath in my ears,
I couldn't find you even once."

Tokyo, 12 Ottobre 2012, 19.37

Ripensando ad un mese fa, Naruto non avrebbe mai creduto a quel radicale cambiamento che, di lì a poco, avrebbe attuato la sua vita.

Tutto ormai sembrava andare alla rovescia, tutti i suoi standard si erano modificati e le sue certezze erano sfumate via come fumo emesso da una sigaretta che, lentamente, veniva consumata.
E se provava a darsi una risposta, si creavano ben più altre domande, costruendo un labirinto invisibile nella sua mente, ricco d'insidie ben celate.

" Meno sette giorni."
Sette giorni per rispondere a tutte le sue domande.
Sarebbe bastato un lasso di tempo tanto breve?
Perché, ammettiamolo, i sentimenti sono delle forze in continuo mutamento, crescono nel nostro essere, a volte in un secondo, a volte in un intricato percorso ad ostacoli, ma hanno, appunto, l'assurda capacità di mutare in qualsiasi istante, controllando tutte le nostre decisioni.
E Naruto aveva paura, paura che questi sentimenti ancora sconosciuti potessero cambiare in un attimo, quando ormai non sarebbe stato più in grado di tornare indietro.
Forse non poteva già più farlo.

Tese un braccio, il più possibile, e aprì la mano proprio davanti alla luce intensa ed accecante che emetteva il lampadario del salone.
Tornato dall'università, stranamente non trovò il moro a casa, così si buttò sul divano e non fece altro che pensare, pensare e pensare: era passata un'ora ma lui era ancora al punto d'inizio dei suoi problemi.
Ormai lo faceva spesso e si ritrovò a chiedersi se la presenza apparentemente tranquilla di Sasuke non gli stesse facendo male: non voleva diventare anche lui un musone cervellone, preferiva rimanere nei propri standard.
Quel pensiero lo fece comunque sorridere.

Sasuke.
Ogni volta che pensava a lui si ritrovava a sorridere.
Era giusto? Lui non ci vedeva nulla di male.
Era una reazione spontanea, e a lui piaceva.

Le dita delle sue mani lo proteggevano dalla luce, ma allo stesso tempo, alcuni raggi di essa filtravano fra le dita leggermente aperte, creando piccoli giochi di luce.
Li osservò, smarrendo la propria mente ancora una volta.
Era sconvolgente per lui il semplice fatto che l'odio verso qualcuno potesse diventare il suo opposto: per Naruto era irrazionale, illogico, fuori dagli schemi.
Eppure, era successo.

"Cosa siamo?"

- Oh dannazione! - Naruto portò le mani fra i capelli, li scompigliò energicamente e infine sospirò, lasciando cadere inerme le sue braccia sul ventre, quasi confortato dalla morbidezza del cotone bianco della maglietta.
Prese poi il suo vecchio telefono dalla tasca e diede un ultimo sguardo al display: suo padre gli aveva inviato una di quelle emoticon imbarazzanti dove gli mandava un bacino; sospiro divertito e spense lo schermo, poggiando quell'aggeggio di ormai poca utilità per terra.
Erano giorni ormai che suo padre non faceva altro che mostrarsi particolarmente affettuoso, rimarcando sul "Non vedo l'ora di tornare e vederti".
A volte Minato sapeva essere davvero troppo coccolone anche per uno come Naruto.
Ma nonostante tutto gli mancava suo padre e desiderava rivederlo, anche se, ne era scuro, non avrebbe più rivisto Sasuke.

Già.

Chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi, lasciandosi cullare dal silenzio della stanza; era stanco di pensare al domani e ad un grattacapo a cui non riusciva a tirarsene fuori; se riusciva a metter da parte la questione padre, la questione Sasuke aveva preso un'unica, inevitabile, piega, che Naruto decise di accettare: Tentate con lui, provare a lasciarsi andare come aveva fatto in riva al mare, creare un vero e proprio rapporto, e non pensare al pochissimo tempo rimasto.

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