Chapter 11: - Mare -

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Capitolo n.11

- Mare -

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Butterfly, like a butterfly
Just like a Butterfly, bu~butterfly.

L'aria fresca risveglia la mente di Naruto, persa nell'infinito.
Gli occhi permettono alla mente di viaggiare, di toccare e assaggiare; gli permettono di sognare.
Occhi che incontrano mare, mare che incontra cielo, cielo che incontra occhi, un circolo vizioso e assolutamente incantevole.
E mentre il respiro del mondo accarezza i suoi capelli, i piedi affondano nella chiara sabbia, le sue incertezze sembrano venir trascinate via dalla bianca schiuma.
E chiude gli occhi.
Inspira.
Espira.
Due dita ossute accarezzano la sua mano.
Sorride.
Adesso è felice.

Enoshima, 10 Ottobre 2012, 06:47

Correva veloce, molto veloce.
Saltava così in alto... la felicità era tanta.
E non importava se i suoi polpacci si bagnavano, affondava sicuro la pianta dei piedi sulla fresca sabbia, sapendo per cento di non poter cadere.
Il suo sorriso era più luminoso del sole che, quella mattina, si era rivelato piuttosto timido e si nascondeva fra le bianche nuvole; le braccia erano aperte e tagliavano il vento, che attraversava i suoi morbidi vestiti, i suoi capelli, passava fra le dita fredde.

- Saaasuuukeee~

Lo canzonava mentre si girava per osservarlo, i capelli si scontravano sulle sue guance segnate, gli pungevano e accarezzavano la fronte liscia e ambrata mentre un sorriso più gentile, al dir poco adorabile, era riservato solo al moro che, stretto nel suo cappotto di cashmere, passeggiava tranquillo per la riva, rilassato, dopo tanto tempo.

Mai Sasuke aveva visto tante tonalità di blu in un solo giorno, o forse i suoi occhi attenti non le avevano mai catturate; sta di fatto che quel colore era ovunque: nell'aria, nell'acqua, fra le nuvole, nella sua sciarpa, in quei occhi grandi; mai aveva assaporato per così tanto il sapore intenso della pace, e mai aveva sentito il suo cuore tanto leggero e libero dai pesi della quotidianità.
Aveva anche una fossetta proprio lì, all'angolo delle labbra, un piccolo accenno di un sorriso impossibile da contenere.

Quel Naruto correva ancora e ancora, era quasi infantile nei suoi gesti spontanei, spesso si fermava per non perdere Sasuke, ma ogni volta le sue gambe gli davano la spinta per andare oltre, sempre di più, si sentiva libero come una farfalla.

- Sas'keee~? Sei lento sai? Se continui di questo passo ti lascerò indietro.

Il moro non rispose, preferiva ascoltare quella voce quasi irritante, ma che lui aveva imparato ad apprezzare.
Aveva deciso di seguire l'esempio del più piccolo, aveva tolto le scarpe e le aveva abbandonate in macchina, e non importava se la sabbia era fredda e spesso dei piccoli brividi percorrevano le sue gambe, come delle piccole scosse sotto la pelle, fino alla schiena, era anche morbida e ad ogni passo i suoi nervi si rilassavano, e poi a lui bastava quel sorriso per non sentir più nulla.

Il rumore dell'acqua che periodicamente raggiungeva la riva, il suo odore, tanto forte da fargli arricciare il naso, davano colori e sensazioni nuovi.
Ma Sasuke non poteva staccare gli occhi dalla quella figura in movimento.

Per qualche apparente motivo, c'era qualcosa di diverso, loro erano diversi.
La tensione che li aveva divorati vivi in quelle settimane, adesso sembrava scomparsa, tutte le incomprensioni e le incertezze erano svanite, a differenza delle nuvole di quella mattina, ricordi lontani che si perdevano fra le scure onde, e sembravano sereni, senza farsi alcuna domanda, senza il ricordo di un bacio a metterli a disagio, senza sguardi profondi e parole morte in gola.

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