Undercover

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Cincinnati, Ohio, il giorno della festa, 2018

Ancora sotto copertura


Scelsero di fare indossare a Mac soltanto una piccola cimice, niente auricolare, Nick, invece, avrebbe avuto entrambi più una piccola telecamera così da registrare in diretta ogni cosa.
Indossarono vestiti più eleganti del solito, quanto meno per gli standard di Mac, e partirono con un auto il più anonima possibile.
Avevano ricevuto l'invito praticamente subito, il giorno successivo era arrivato un messaggio con il nome del locale, l'ora e una specie di codice da mostrare con il quale vennero fatti entrare subito, oltrepassando la coda all'ingresso, e condotti in un salottino privato, intimo. "Siamo dentro." Sussurrò Nick. La sua copertura era Alejandro, il vice di Rafael, un uomo silenzioso, ma letale. Anche lui era stato sistemato con lenti e capelli diversi, avrebbe poi fatto in modo di avere una voce più profonda.

Erano soli. In realtà avevano riferito tutto al loro capo e, seppur ben mimetizzati, sapevano gli altri agenti nelle dirette vicinanze, pronti a intervenire se fosse stato necessario.

"Benvenuti! Prego, accomodatevi." Cato era seduto comodamente sul divanetto con una ragazza piuttosto bella accanto, di sicuro era ben dotata - Mac non riuscì a fare a meno di notarlo così come notò che il loro ospite le teneva comodamente appoggiata una mano sul sedere. Lei indossava una vestitino striminzito e sospettava che se si fosse spostata da quella posizione avrebbe potuto vedere tutto quello che cercava di nascondere in quel modo poco convinto.

"Buonasera, gatito." Sorrise poi alla ragazza. "Princesa, sei bellissima." Le prese la mano con delicatezza e la baciò facendola ridere.

"Gracias, mi amorcito. Mi chiamo Michelle, cariño."

Mac si sedette soddisfatto. "Parli la mia lingua, princesa, el idioma del amor." Nick fece un colpetto di tosse. "Ah Catito, questo è Alejandro, il mio braccio destro e anche quello sinistro. Siediti, corazon." Lo guardò con un sorrisetto mentre Nick stringeva la mano a Cato e si sedeva al suo fianco.

"Stai flirtando con la mia ragazza, Rafael?"

"Ay ay, sei geloso?"

"Lascialo fare, è carino, Cato." Lei aveva uno sguardo non proprio rassicurante, era stato già guardato in quel modo nella vita. 

"Carino? Sono meraviglioso, mi amor. Non ci sono altri come me."

"E meno male." Commentò Cato. "In ogni caso, lo devo ammettere, ho fatto qualche domanda agli uomini di mio padre e mi hanno confermato la tua versione. Non hai mentito, Rafael."

"Ah! Ma perché avrei dovuto? Sei un grosso affare, sarei stato uno stupido." Gli uomini di suo padre? Mac lanciò uno sguardo a Nick e capì che si stavano chiedendo entrambi la stessa cosa. 

"Infatti. Sono d'accordo."

Una cameriera venne a prendere le loro ordinazioni. Sia Mac sia Nick cercarono di stare sul leggero, non dovevano ubriacarsi. "Potevate prendere qualcosa di più forte." Commentò Michelle continuando a stare praticamente stesa su Cato. Mac si chiese se fosse la sua ragazza o la sua ragazza per la serata. Sapeva che era divorziato da anni ormai, non si sarebbe stupito.

"Mi princesa, la serata è ancora lunga. C'è tempo per scaldare l'atmosfera, no?"

"Ma certo, non essere precipitosa." Cato le diede un colpetto sul sedere. "Sono nostri ospiti, ordineranno quello che vogliono."

"Ma certo."

Nick sembrava a disagio e Mac lo poteva percepire. Non era una cosa positiva anche se lo sapeva mascherare bene; per fortuna sembrò rilassarsi un po' dopo il secondo drink.
Si stavano raccontando alcune avventure, Mac ne stava inventando alcune ma molte erano reali, solo che cambiavano i nomi e i luoghi. Era felice di avere Nick accanto perché era l'unico che potesse seguirlo senza un copione. "Esco a fumare, Rafa." Mac annuì, poteva resistere cinque minuti da solo.

Unfamiliar - The missing pieceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora