Il giorno successivo Noah si fece portare alla tomba del padre. Comprò dei fiori freschi, la pulì per bene e poi chiese a Michael di lasciarlo solo.
"Non dovresti faticare." Commentò il fratello maggiore facendogli sospettare che avesse solo più paura della loro madre che del fatto che Noah potesse farsi male.
"Lasciami fare. Dammi quindici minuti, va bene?"
"Ti do tutto il tempo che vuoi, Mac. Ho delle telefonate da fare, non ho fretta."
Annuì e lo osservò andare via prima di sedersi a terra. Era già stanco praticamente e non aveva fatto nulla di che, si sarebbe anche ripreso prima o poi o così sperava. Era annoiato ed era a casa da nemmeno una settimana.
"Ciao papà." Guardò la foto ingoiando a vuoto. Non si era mai messo a parlare davanti alla tomba, ma era certo di averlo sognato mentre era praticamente strafatto dai farmaci. Ne aveva bisogno, così lasciò che le parole, seppur un po' confuse e titubanti scivolassero fuori sincere. Sistemò i fiori ancora una volta e si sporse un po' per toccare la sua foto; era stata scattata circa un anno prima che morisse, lui e sua madre erano andati in Cile a trovare i parenti ed era una bella foto, suo padre sorrideva con i capelli già ingrigiti e gli occhi scuri segnati da qualche ruga, ma con un'espressione molto serena. "Spero che tu stia riposando in pace, Ramon. Ti voglio bene." Rimase ancora qualche minuto seduto con gli occhi socchiusi e poi si alzò a fatica raggiungendo il fratello. Salì quindi in auto e allacciò la cintura: "Beh? Vogliamo andare?"
"Stai bene?"
"Michael, te lo chiedo di nuovo. Le domande stupide le pensi o ti vengono naturali?"
Michael fece una smorfia scuotendo la testa e accese il motore. "Sei proprio uno stronzo."
"Grazie, finalmente qualcuno riconosce il mio duro lavoro. Quando torna il resto della tua perfetta famiglia etero?"
"Te l'ho detto, Sabina è con-"
"Michael, ieri ho lasciato correre, ma non sono deficiente. Se tua moglie è uscita con delle amiche perché non è ancora tornata? Ti sei dimenticato che sono un poliziotto per caso?"
Lui strinse il volante. "Sei insopportabile." Disse per poi continuare: "Io e Sabina abbiamo litigato in modo...in modo brutto. Ha preso i bambini ed è tornata dai suoi per questo weekend. Non avevo voglia di parlarne, tanto meno con te, ma tu sai sempre tutto. Mi stai spiando per caso? Ti diverte?"
"Ho un sacco di tempo libero e abiti letteralmente in fondo alla strada, cosa dovrei fare secondo te?"
"Farti i cazzi tuoi ad esempio, dicono si campi cent'anni."
"Ora mi spiego perché sono quasi morto." Michael roteò gli occhi e Noah fece un ghignetto soddisfatto.
-
Passò un mese dal suo ritorno a casa. Dopo i primi giorni, i più faticosi, Noah riuscì molto lentamente a riprendere una vita quasi normale, ma a quel punto furono le notti a diventare impossibili. Non lo aveva detto a nessuno, ma i ricordi che prima non riusciva a definire bene - era come se fossero oltre il pelo dell'acqua, erano lì, poteva vederli ma non con i contorni chiari - si erano fatti mano a mano più consistenti, più corposi, più angoscianti e a volte Noah si era ritrovato senza fiato, incapace di muoversi, di urlare, tenuto immobile da fili invisibili e reso muto dal panico. Sua madre, forse, aveva iniziato a capire che c'era qualcosa che non andava perché più di una volta gli aveva suggerito di provare a sentire uno psicologo, ma lui non voleva saperne.
Un pomeriggio era seduto fuori, in giardino, finalmente di nuovo in possesso di un pacchetto di sigarette. Ne accese una e aspirò soddisfatto. Era da troppo tempo che non riusciva a fumare. Aveva fatto un patto con il diavolo e aveva convinto Clint a comprargliele di nascosto perché aveva scoperto che aveva rotto per sbaglio un vaso di sua madre e lo aveva ricattato. Doveva essersi perso nuovamente a fissare il vuoto, succedeva sempre più spesso, soprattutto quando la sua mente si fermava sul pensiero proibito, quello di cui stava cercando disperatamente di liberarsi, un misto di rabbia, dolore e rassegnazione: Cato.
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Unfamiliar - The missing piece
Short StoryA quindici anni un agente di polizia gli aveva detto che con le sue capacità - tra le quali una discreta intelligenza, un notevole intuito, una buona dose di sfrontatezza e di coraggio e una memoria ferrea - Noah sarebbe potuto diventare un perfetto...