"Cosa sono qui?"
Cato lo guardò un po' accigliato. "In che senso?"
"Siamo qui insieme, cosa devo dire se mi chiedono chi sono per te? Di certo non posso dire che siamo parenti."
"No, per carità. Sarebbe troppo strano, vorrei...Vorrei non dover nascondere la nostra-" Relazione? Frequentazione? "Questo. In qualunque modo lo vogliamo chiamare."
"Relazione? Amanti? Sono la tua puttana personale?"
Cato sospirò con una risatina. "Quello sempre, Noah." Questa volta si beccò un calcio. "È la verità."
"Ma non mi paghi."
"A dire il vero ora sì."
"Merda, è vero!"
"Compagno..." Cato gli sorrise. "Cosa ne dici? Compagno va bene?"
"Suona molto politica come cosa, ma mi sta bene."
"Fidanzato?"
"Come corri, oh, non vedo anelli al dito, compagno è più che sufficiente." Non si rese nemmeno conto di quello che aveva detto, era molto impegnato a cercare di capire che tipo di frutto esotico stesse mangiando, era buono da morire.
Cato rimase un attimo inebetito a fissarlo. "Lo faresti?"
"Che cosa?" Noah aveva un'espressione un po' confusa. "Sai che frutto è?"
"No, ma puoi chiedere dopo. Lo faresti, Noah?"
"Domandare? Beh, sì. Lo hai assaggiato? Mai mangiato un frutto più buono. Sarà un frutto poi?"
Cato sospirò tenendosi la testa. "Non parlavo del frutto. Parlavo di sposarmi."
"Ancora? Non ti è bastata la prima volta?"
"Ti si è resettato il cervello, Noah? Hai parlato di anello al dito! Ci sei? Sei presente?"
Il più giovane ghignò palesemente divertito: lo aveva fatto apposta, sentiva benissimo, ma aveva fatto finta di non capire. "Non credo di essere pronto per fare questa conversazione...devo ancora finire il caffè, Cato." Bevve ancora con un'espressione confusa. "Me lo stai chiedendo sul serio? È una proposta?"
"Ti sto chiedendo se lo faresti..."
"Ma non funziona così! Di solito si chiede e basta o almeno credo. Meno male che ti sei già sposato, cosa hai fatto con la tua ex moglie? Lo hai chiesto così? Ci credo che avete divorziato, cristo santo. Lo farei anche io."
"Per divorziare dovresti comunque prima sposarmi."
"Già, ma non sono cretino. Qualsiasi cosa tu abbia dato alla tua ex per il divorzio-"
"Soldi e una villa."
"Bene, fantastico. Io voglio la condivisione dei beni prima, il tuo attico e un'altra casa dopo e poi qualcosa mi verrà in mente."
"Quindi mi sposeresti davvero." Cato fece un sorriso divertito.
"Beh per divorziare e avere i tuoi soldi dovrei sposarti, lo hai detto tu."
"Avresti parecchi motivi per non sposarmi, a essere onesti."
"Sei ricco, è sufficiente."
Sembrava passata una vita intera da quel discorso fatto tanto per ridere il mattino successivo al suo arrivo alle Fiji. Erano rimasti lì tre mesi, poi erano ripartiti alla volta della Nuova Zelanda per fermarsi circa un mese e poi rimanere bloccati in Australia per tutta la durata del visto di permanenza a causa di una pandemia mondiale. Una volta fuori da lì avevano nuovamente cambiato posto, avevano visitato altri luoghi e si erano goduti quel tempo insieme, ogni minuto passato a battibeccare, a parlare stesi l'uno vicino all'altro, a fare sesso. Era stato bellissimo, Noah aveva legato con i tre cani, si era lasciato andare permettendo a Cato di apprezzare anche il suo lato più vulnerabile e viceversa. Il rapporto non era cambiato e allo stesso tempo lo era: l'affinità, l'intimità, la fiducia, il capire l'uno i limiti dell'altro senza che ci fosse bisogno di lunghe discussioni, erano tutti lati della loro relazione che erano notevolmente migliorati.
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Unfamiliar - The missing piece
Short StoryA quindici anni un agente di polizia gli aveva detto che con le sue capacità - tra le quali una discreta intelligenza, un notevole intuito, una buona dose di sfrontatezza e di coraggio e una memoria ferrea - Noah sarebbe potuto diventare un perfetto...