Domenica mattina
Noah aprì gli occhi al nuovo giorno con qualche difficoltà e impiegò quasi un minuto per rendersi conto di non essere a casa propria, per un attimo si chiese dove si trovasse, ma gli bastò prendere consapevolezza del corpo premuto contro la propria schiena per capirlo. Sorrise tra sé e si spostò poi molto lentamente, mettendosi seduto con un verso infastidito a causa della fitta alla schiena. Si girò, osservò Cato ancora addormentato per qualche secondo e allungò una mano a sfiorare la sua testa.
Aveva mentito. Aveva mentito spudoratamente quando aveva detto di non essersi accorto della sua mancanza. In quelle settimane aveva controllato tante volte il telefono meditando se rispondere o meno a quel messaggio, sforzandosi di tenersene alla larga per il bene di entrambi, ma era stato sufficiente risentire la sua voce per capire che era stato tutto inutile.Sospirò mentre si alzava domandandosi come fosse riuscito a fare quel casino, come sarebbe potuta finire. Si diede una sciacquata in bagno, prese un paio di pantaloncini e una maglietta dalla borsa che aveva portato con sé per quei due giorni e poi andò in cucina con tutta l'intenzione di preparare la colazione dato che stava morendo di fame. L'intenzione era quella di preparare il caffè prima di tutto e mentre cercava di capire come, dato che non c'era una macchinetta, vide la moka. Non ne aveva mai usata una, ma gli venne in mente che forse Tommaso era ancora fuori dalla porta e che magari avrebbe potuto aiutarlo. Andò ad aprirla e lo trovò seduto a terra con la testa tra le mani, sembrava che stesse dormendo.
"Tommaso?"
Lui si alzò in piedi di scatto e rimase un attimo a fissarlo con un'espressione confusa. "Dov'è Cato?"
"Dorme, non l'ho soffocato con i cuscini non ti preoccupare." Era molto difficile che Noah si sentisse in imbarazzo, o che mostrasse di esserlo, ma in quel momento lo era. Tommaso era l'ombra di Cato, l'unico vicino a entrambi a sapere di loro e del loro rapporto. "Senti, sarai stanco, Perché non-"
"Aspetto che Cato si alzi e poi me ne vado."
"Potresti lasciarmi finire di parlare, invece." Rispose vagamente seccato. "Perché non vieni dentro? Sto facendo il caffè e preparando qualcosa per colazione."
Tommaso spalancò gli occhi sorpreso. "Come?"
"Non so parlare italiano, posso provare a rispiegartelo con lo spagnolo se vuoi, so che si somigliano, oppure puoi evitare di fingere di non aver capito e venire dentro a spiegarmi come funziona una moka, bere un caffè e poi fare quello che ti pare."
"Io non posso lasciare la mia posizione."
"Sei letteralmente due metri più dentro, so cosa significa passare ore a piantonare qualcuno, non credo che Cato si arrabbierà se ti vedrà mangiare due uova insieme a me."
Tommaso rimase fermo sulla propria posizione. "Non posso. L'acqua però va nella parte sotto e nel filtro va messo il caffè senza premerlo, fino all'orlo. Quando il caffè esce nella parte superiore e arriva all'orlo bollendo è pronto."
"Fai un po' come ti pare." Noah tornò dentro e ripeté quello che Tommaso aveva detto prima di tagliare del bacon - solo i ricchi avevano del bacon da tagliare con un set di coltelli da fare invidia ai macellai e non già tagliato come i comuni mortali - e rompere delle uova in una padella. Cato avrebbe mangiato volentieri quel cibo o avrebbe preferito qualcosa di meno pesante? Forse avrebbe dovuto pensarci prima. Poteva comunque ordinarsi qualcosa in fin dei conti o forse poteva riuscire a fare dei pancake al volo, doveva solo ricordare come.
Mentre cercava la ricetta online sentì passare il caffè e riempì tre tazze rendendosi conto di cosa stesse facendo. Si stava preoccupando per Cato e anche per la sua guardia del corpo. Si morse le labbra con fare pensieroso e preparò anche tre piatti con uova, bacon e pane tostato. Quando si voltò per posarli sull'isola della cucina vide Cato in piedi a guardarlo.
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Unfamiliar - The missing piece
Short StoryA quindici anni un agente di polizia gli aveva detto che con le sue capacità - tra le quali una discreta intelligenza, un notevole intuito, una buona dose di sfrontatezza e di coraggio e una memoria ferrea - Noah sarebbe potuto diventare un perfetto...