43. «Il momento giusto non esiste»

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QUEL GIOVEDÌ HEESEUNG non andó all'università. Non era prestabilito, anzi, egli stesso avrebbe voluto andarci, ma quella notte aveva dormito malissimo a causa della moltitudine di pensieri che affollavano la sua testa. Gli capitava spesso, in genere quando c'era qualcosa che lo turbava, ma stavolta stava bene (eccome se stava bene!). Non aveva smesso di pensare a ció che era successo con Aeri quella sera e l'immagine di lei che posava le sue labbra sulla sua guancia gli provocava un'emozione nuova, mai provata prima.

«Hee, perché non te la prendi di festa? Hai una faccia sconvolta e...non so, magari cerchi di dormire e di tranquillizzarti»

«Vorrei Heedo, ma ormai mi sono svegliato...» bevve l'ultimo sorso di latte e si alzó da tavola.

«Tsk, vuoi farmi credere che stessi dormendo beatamente prima che la sveglia suonasse?»

Heeseung lo guardó stringendo le labbra, poi sospiró «Okay, va bene, forse hai ragione. Che facciamo, allora?»

«Io devo fare allenamento in giardino, tu non lo so» diede un morso alla sua mela e seguì il fratello minore «Potresti rimanere con me a parlare e sfogarti, oppure potresti andare in quella noiosissima università a sentire gente che parla di psicologia, musica o che ti spiega i concetti in inglese e bla bla b-»

«Dici così perchè non hai una laurea, eh?» sollevó un sopracciglio per prenderlo in giro.

«Fila in giardino musicista, oggi niente studio» ridacchió dandogli una pacca sulla spalla.

Heeseung e suo fratello passarono l'intera mattinata ad allenarsi — o meglio, il maggiore lo stava massacrando, ma entrambi sembravano divertirsi. Inoltre, dopo scherzi e risate per allentare la tensione, l'argomento "Aeri" tornó di nuovo in ballo.

«Andiamo poppante, come pensi di far colpo su di lei se non alzi bene questi pesetti?»

Heeseung li posó a terra, stremato «Che cazzo dici? È già innamorata di me»

«Sì sì certo, forza, ricomincia»

«No hyung, fermati un secondo» andó a sedersi al tavolo in veranda e cercó di riprendere fiato «Non sai cos'è successo ieri, qui»

«Oh, non dirmelo!» emozionato, il maggiore lo raggiunse, sedendosi di fronte a lui «Vi siete baciati?»

«Sì. Voglio dire, no...non sulle labbra»

Suo fratello sbattè una mano sul tavolo e guardó altrove «Al diavolo Heeseung, quando ti muovi?»

«Perchè dovrei?»

«Okay, ti pongo la domanda in modo diverso: non ne senti il bisogno?»

«Io...» si fermó a pensare, rivolgendo lo sguardo sulle piantine che sua madre amava tanto curare.

   «Heeseung ti senti bene? All'improvviso sei rosso»

   «Sì, io...» disse con un fil di voce «Credo di sì. Cioè, la cosa mi ammazzerebbe dentro ma sì, certo che lo voglio»

   «Oh, ecco. Quindi la domanda si ripete: che diavolo stai aspettando?»

   «Il momento giusto forse?» rispose con lo stesso tono arrogante del maggiore.

   «Heeseung, ascoltami» si fece serio e lo guardó dritto negli occhi «Io capisco benissimo che questa è la tua prima volta, che non ci sai fare con le relazioni e che hai un po' di paura, ma il momento giusto non esiste. Non arriva, devi crearlo tu. Sembra una frase fatta, una di quelle cazzate scritte nei libri o, peggio ancora, in quelle stupide fanfiction su Wattpad, ma sappi che è la verità e te lo dico per esperienza personale» fece una pausa e ammorbidì i toni «Con questo non ti sto obbligando a farlo al più presto. Semplicemente ascolta di più il tuo corpo e le tue sensazioni. Se senti di aver bisogno di baciarla o di fare qualsiasi altra cosa, anche solo una carezza, fallo. Magari stai attento, è pur sempre una ragazza che ha sofferto di ansia sociale, quindi richiede più accortezze, ma questo non significa che lei non ti voglia. Anzi, credimi, ti vuole eccome»

«FORELSKET: L'Euforia Di Innamorarsi» ;; LHS. enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora