25. «Indipendentemente da come andrà a finire, ti sono eternamente grato»

618 45 9
                                    

DOPO POCHI MINUTI, Jimin uscì dal bagno e condusse i maggiori in camera sua. Disfece il letto e si mise comodo sotto le coperte, mentre Heeseung si sedette alla scrivania ed Aeri, visibilmente imbarazzata, rimase in piedi con la schiena appoggiata (oserei dire "attaccata") alla parete.

«Hyung, mi canti una canzone per farmi addormentare?» chiese il minore, con voce già assonnata. Quella fu un'altra delle occasioni in cui Aeri avrebbe urlato contro il suo cuginetto, ma si contenne e si limitò a spalancare gli occhi.

A quella domanda Heeseung guardó immediatamente Aeri, quasi come se dovesse chiedere il permesso a lei «Jimin, non so se sia il cas-»

«Oh ti prego! Non mi hai mai fatto sentire la tua voce» piagnucolò facendo gli occhi dolci.

«E infatti non ti perdi niente, non è un granché»

Aeri lo guardò spalancando gli occhi «Scusa? E perché mai saresti così famoso all'università altrimenti?» chiese retoricamente, ma Heeseung volle rispondere lo stesso.

«Magari per la bellezza...o perché sono uno misterioso e che non si concede» fece spallucce, abbassando lo sguardo.

Aeri si rivolse a Jimin «Non ascoltarlo, sta dicendo una marea di sciocchezze. In realtà è bravissimo e ha la voce di un angelo» disse, senza neanche rendersene conto e, appena lo fece, si chiese da dove venisse tutto quel coraggio.

Heeseung non poté fare a meno di sorridere e alzó di nuovo lo sguardo «Lo pensi davvero?» gli occhi quasi gli brillavano più delle stelle quella sera. Aeri, ancora scossa da ció che era stata capace di dire, si limitò ad annuire convinta. «Va bene, allora. Cosa vuoi sentire piccoletto?» chiese gentilmente, alzandosi per spostare la sedia davanti al suo letto e stare, così, più vicino a lui.

«Conosci "Aurora" degli Ateez?» Aeri per poco non si strozzó.

«Jimin, no...» disse con un fil di voce.

«Non ti piace?» chiese Heeseung guardandola.

«È la sua canzone preferita!» intervenne Jimin.

«Oh perfetto, quindi posso cantarla?»

«Tu...la conosci?» chiese Aeri quasi incredula.

«Ovvio, ti sembro il tipo a cui non piacciono gli Ateez?» sollevò le sopracciglia, facendo ridere Jimin.

«Dai, canta!» lo esortó quest'ultimo.

Heeseung prese un respiro profondo e inizió a cantare la canzone con voce soffice, leggera, sembrava il più puro degli strumenti musicali. Aeri non l'aveva mai sentito cantare così e quel tipo di voce, usato con quella tecnica così raffinata, la emozionava in modo diverso, nuovo, completo.
Dopo metà canzone Jimin aveva già preso sonno, ma Heeseung non smise di cantare: lo fece per lei. Ogni tanto, specie approfittando del fatto che il piccolo dormisse, rivolse lo sguardo verso di lei, quasi come se gliela stesse dedicando, e non poté fare a meno di notare le sue guance rosse. In quel momento avrebbe dato oro per poterla stringere a sè — come diceva la canzone — e poter sentire il frenetico battito del suo cuore, ed era sicuro che batteva a tempo con il suo — ci avrebbe messo la mano sul fuoco.

   Quando finì, entrambi si guardarono scambiandosi un timido sorriso. Poi Aeri si staccò dalla parete per uscire dalla stanza e con un cenno del capo invitó Heeseung a fare lo stesso. Sentì una strana e forte emozione quando le passò affianco: sapeva che quella sera qualcosa era cambiato.
Chiuse piano la porta e si diresse dall'altra parte della casa, in salotto, dove sapeva che Jimin non avrebbe potuto sentirli e, di conseguenza, svegliarsi.

«FORELSKET: L'Euforia Di Innamorarsi» ;; LHS. enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora