a star that has stopped shining (14)

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Se fossi una costellazione probabilmente in questo momento sarei la più spenta perchè ho smesso di brillare quando mi hanno tolto la possibilità di vivere.

La luce mi abbagliò immediatamente, la vista di Lorenzo al mio risveglio era stata la migliore delle vittorie. Di mia madre o delle mie sorella nessuna traccia. Forse un pò me lo meritavo... dovevo punirmi in qualche modo. Chiesi subito a Lorenzo quando sarei potuta uscire e lui mi disse semplicemente che doveva chiedere al medico. Dopo all'incirca cinque minuti la soglia della porta venne coperta dalla figura di un uomo alto, magro e con un camice bianco. Mi fece velocemente un controllo e mi fece uscire dall'ospedale. Alla mia uscita vidi Mattheo, lui mi corse in contro e mi abbracciò:"Pensavo di averti persa piccoletta mia" questo venne pronunciato da lui.. il mio primo migliore amico. Io risposi senza nemmeno pensarci:"non mi perderai mai, ti voglio bene." Le sue grosse mani mi strinsero i fianchi e mi abbracciarlo con un calore da cui ero stata isonerata da tempo, troppo tempo.
Mattheo e Lorenzo mi accompagnarono a casa, io entrai per controllare se ci fossero le mie "sorellastre" e la mia così presunta matrigna. Mi affaccia dalla finestra e urlai:"We bellezze potete entrare, via libera." Loro si tolsero le scarpe e mi chiesero se avessi fame, io dissi di no ma loro senza ascoltarmi si misero ai fornelli. Io andai sopra per "cambiarmi" o almeno, è quello che dissi a loro. Invece, andai spedita verso la mia cassettiera, alzai il terzultimo cassetto e presi la mia migliore amica, la lametta. La impugnai e alzai la manica sinistra, appoggiai la lametta sul braccio e spinsi fino alla vista del sangue. Ne incidetti quattro. Uno per essere un fallimento, uno per la mia vita di merda, uno per me e il mio corpo e l'ultimo per i miei genitori. Il sangue continuava a colare per le mie braccia, presi le garze, asciugai il sangue e bagnai le braccia sotto l'acqua provando un dolore lancinante na per un verso piacevole. Appoggiai la garza e andai a coprire i tagli, la bloccai con lo scotch. Successivamente prensi una garza ancora più spessa e ripassai tutto il braccio. Misi una felpa larga con difficoltà per via del dolore al braccio e raggiunsi i miei amici in cucina. Un piatto colmo di pasta al pesto mi attendeva. Rimasi due minuti a fissarlo e successivamente Mattheo mi chiese:"Se vuoi possiamo parlarne Margaret. Facci capire." Io mi limiti ad acconsentire. Presi un bel respiro e dissi:" Ecco.. questa è la mia storia..."

I'm BrokenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora