I suoi occhi erano fissi sul mio volto... Lorenzo. Si avvicinò delicatamente a me e con uno sguardo più che perplesso mi prese in braccio e mi porto velocemente da Mattheo, insieme arrivarono alla macchina e mi poggiarono sul sedile posteriore per poi sfrecciare ad alta velocità sulla strada quasi deserta. Arrivammo davanti una grande villa e ad accoglierci fù un signore sulla quarantina. Mi portarono velocemente al piano superiore e appoggiandomi lentamente sul letto mi chiesero chi fosse stato a ridurmi in quel modo, io però, non avevo forze e quindi feci un segno con le mani come per dire "più tardi." Lorenzo mi iniziò a togliere la maglia disinfettando le ferite che mi avevano rilasciato i due ragazzi sulla pancia mentre Mattheo mi tolse le benda dalle braccia per disinfettare i miei tagli. Nessuno si era mai preoccupato così tanto per me. Io sono è sarò sempre un'essere inutile, non mi merito tutto questo. Dopo all'incirca dieci minuti mi addormentai cadendo dolcemente nelle braccia di morfeo.
Mamma, papà... siete voi? Le loro voci erano un tormento nella mia testa, ripetevano costantemente le stesse identiche cose:" sei una delusione, vergognati, fai schifo, sei grassa, te non dovresti essere nostra figlia."
Quelle parole mi ribombarono costantemente in testa. Forse i miei bulli hanno sempre avuto ragione, sono una delusione. Un peso che ti porti dietro per tutta la vita. Io non sono nessuno. Dovrei già essere morta. Nessuno mi vuole. Le paranoie iniziarono a ferirmi sempre più in profondità. Quello che non sappiamo è che le parole sono peggio di un coltello puntato direttamente verso il petto. Più parole messe insieme possono essere il dolore più grande della nostra vita. Ecco cosa sono le cose più taglienti che abbiamo a disposizione: le parole. Mi svegliai sudata e corsi cercando di non far rumore verso la porta del bagno. Entrai e cercai disperatamente una lametta o qualsiasi oggetto tagliente. Non trovando niente tornai in camera delusa. Allora decisi di fare come ai vecchi tempi: inizia a grattarmi la pelle provocando delle lesioni sul mio braccio sinistro. Mi facevano stare meglio, so che molti la prendono come una cazzata perchè autoinfliffersi dei tagli o delle ferite è inutile, ma era l'unico modo che avevo a disposizione per sentirmi viva. Era tutto quello di cui avevo bisogno. Mi rimisi sotto le coperte fin quando non sentì dei passi vicino alla porta. Due ombre entrarono nella stanza, erano quelle di Lore e di Theo. Mi dissero in coro:"Come sta la nostra principessina?" La mia risposta fù:" bene grazie." Ci fù un momento di silenzio molto imbarazzante interrotto successivamente dalla mia voce tremolante che pronunciò un semplice "grazie." Erà l'unica cosa che il mio cervello riusciva a pensare di sensato in quel momento. Il mondo mi stava crollando addosso, ma avevo loro con me, e sapevo che probabilmente non mi avrebbero più abbandonata. Ma per quanto una storia abbia una bel finale la mia per ora non lo aveva ancora trovato. Domani sarà un nuovo giorno e... molto probabilmente una nuova tortura da parte dei miei bulli. Dopo quel "grazie" Loro si misero vicini a me, io stetti leggermente più vicina a Theo, non sapevo ancora del tutto cosa aspettarmi da Lorenzo, e insieme ci addormentammo.
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I'm Broken
RomanceCiao, a tutti. Storia iniziata il 30/06/22 Storia conclusa il 9/09/22 ⚠️I capitoli inseriti non sono ancora stati revisionati⚠️ Questa storia contiene violenza, autolesionismo, depressione e disturbi alimentari. è consigliabile a un pubblico maggior...