"Per quale cazzo di motivo siamo qua?" parcheggio e mi volto verso di lei che mi sorride colpevole.
"Ti uccido. Ti riporto a Bologna e poi ti uccido."
"Dai, non esagerare Rebi."
"Rebi un cazzo! Non c'è posto per tutti in questa auto." so che tra poco spunteranno quei tre.
"Non ti arrabbiare. Ti giuro che non era premeditata." scende dall'auto e la vedo sbracciarsi.
"Elisa ti giuro che ti faccio fuori entro stasera."
"Non esagerare Rebi. Venite." urla rivolta ai tre che vedo dallo specchietto retrovisore laterale.
Montano tutti e quattro in macchina, Elisa davanti accanto a me, Piero dietro di lei, Gianluca nel mezzo e Ignazio dietro di me.
"Ciao." salutano tutti e tre. Faccio un cenno e mi immetto in strada.
"Dovete tornare a Bologna, vero?" fulmino tutti con lo sguardo.
"Si." Ignazio sta per scoppiare a ridere.
"Bene." mi immetto in strada e vado verso l'autostrada.
"Potresti rallentare un po' Rebi?" mi chiede ancora Elisa.
"Eli cazzo faccio 80..."
"Si ma il limite è 50..."
"Pago la multa!" la fulmino e dietro ridacchiano. Aumento gradualmente la velocità una volta che sono in autostrada.
"Rebi... stai facendo 180 km/h."
"Mamma mia che palle Eli! Può arrivare a 210 km/h, vuoi provare?" la sfido.
"Nono." si affretta a dire.
"Siete proprio perfetti insieme voi due." li prendo in giro.
"Bella macchina Rebecca!"
"Grazie Gianlù. Ma avevi dubbi? Non vomitate soldi solo voi eh." ridacchio.
"Tuo papà le vende! Parti avvantaggiata." puntualizza Ignazio.
"E quindi?"
"Questa è quasi peggio di te a guidare." mormora Piero ad Ignazio.
"Oh." rispondiamo risentiti tutti e due.
"Settimana prossima si va a Berlino in macchina. Ha detto Barbara che guido io." ride Ignazio.
"Io vengo da solo."
"Si ma allora parti una settimana prima."
"Le autostrade tedesche non hanno limiti di velocità." spiego ad Elisa vedendola confusa.
"Solo che la macchina con cui vado via io supera i 250 km/h e Piero è un fifone."
"Solo perché voi due guidate convinti di essere Schumacher non vuol dire che noi siamo fifoni." risponde risentito.
"Sei tu che vai troppo piano." iniziano a discutere.
"Mentre voi litigate io vado in bagno eh." entro in un'area di servizio, parcheggio e mi avvio in bagno seguita da Elisa. "Lo sapevi che erano a Milano?"
"Ti giuro di no, mentre cercavo un ristorante mi ha scritto Piero per dirmi che rientrava da Milano in serata e se cenavo con lui. Allora gli ho detto che eravamo lì e il resto lo sai. Scusa..."
"Tranquilla." le sorrido. Andiamo entrambe in bagno e torniamo alla macchina dove troviamo solo Gianluca. "E qui e quo dove sono?"
"Sono andati prima in bagno e poi al bar."
STAI LEGGENDO
L'amore non basta (quasi) mai
Hayran Kurgu- Prendo dei respiri profondi, cerco di non lasciarmi sopraffare dal dolore, di non lasciarmi divorare, invano. Mi sfioro con la punta delle dita la margherita impressa sulla pelle delicata del mio polso per prendere una forza che non ho, o forse pe...