Katsuki: "Ci vediamo anche domani? "
Izuku:"Volentieri."
Da quella richiesta passarono ben tre lune.
Una richiesta, una risposta veloce.
Pareva una promessa, ma a malincuore, non venne mai mantenuta.Il Re Yagi, impose agli insegnanti del figlio un carico di studio maggiore.
La presenza dei bruti, il loro modo di porsi, di rivolgersi, la loro sfacciataggine, temeva che portasse un'inesorabile e vergognosa ribellione da parte del figlio, difatti, Izuku si ritrovava ogni giorno, dalla mattina alla sera, incatenato al tavolo in legno di castagno della biblioteca, coperto e disordinato da una miriade di libri e fogli.L'inchiostro finiva, il calamaio si svuotava e con esso anche le speranze di poter rivedere il principe Katsuki.
Inoltre, anche la Dama venne allontanata, gli unici momenti in cui avevano occasione di incontrarsi, furono i pasti e il bagno.La Regina Mitsuki, tentava ogni giorno - ogni singolo giorno - una conversazione con il Re Yagi, presentandosi imperterrita davanti alla porta in legno massello della sua sala, ma questo, non appena il consigliere gli si avvicinasse, lo congedava, facendole riferire un accantonamento continuo di giustificazioni.
"Ho una riunione con gli insegnanti di mio figlio"
"Devo discutere con dei pastori che hanno avuto problemi con il bestiame"
"Al momento non posso. Ho un incontro con dei contadini per il controllo delle coltivazioni"
Ma ciò che risultò più doloroso fu la frase conclusiva dopo ogni giustifica.
"Il Re ha concluso dicendo che vi riceverà solo dopo le nozze." Un espressione di dissenso nasceva sul volto della regina che, con il capo basso, in silenzio, voltava le spalle senza rispondere, rientrando nelle proprie stanze dove ad attenderla c'era il marito e il figlio.
Nessuno proferiva parola, bastava lo sguardo della regina susseguito da un movimento lento di capo che veniva voltato a destra e sinistra, per far comprendere ai presenti che anche quel giorno, ci fosse stato un fallimento.
Katsuki, non lo dava a vedere, l'orgoglio di un principe, come il suo volto, non poteva macchiarsi con espressioni malinconiche. Il suo cuore però, pareva spegnersi ogni qual volta la madre muovesse il capo e portasse fuori la lettera dalla tasca.
Silenzio. Come si poteva commentare una simile situazione? Quali parole potevano essere utilizzate? E soprattutto, le parole, esistevano?
Forse nessuna. Qualsiasi parola potesse fuoriuscire in quei momenti, era superflua. I loro occhi, gli sguardi che si incrociavano, il profumo di feromoni che emanavano, i sentimenti che si percepivano erano sufficienti, tanto da poter evitare una qualsiasi conversazione.
...
Quel giorno, il cielo, non aveva il suo solito colore. Era scuro, il sole non batteva sulle piante e l'aria era decisamente più fresca. Il Re, secondo il volere degli Dei, nei giorni di pioggia, non aveva il consenso di uscire dal palazzo.
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~ Gli smeraldi delle praterie ~ Bakudeku
Fanfic- STATUS : CONCLUSA - Omegaverse. Bakudeku. - Riferimenti alla mitologia greca ( vari miti, leggende, Dei etc.) - Riferimenti al significato, alla simbologia di vari animali e piante (alberi e fiori) ✨... Tre regni, due cuori. Il principe di Mid...