5. Imprint.

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Il sole era alto nel cielo, nonostante baciasse i loro volti, i loro occhi parevano brillare di luce propria.

Tale lucentezza era pari alla collisione di due stelle, fusi l'uno nell'altro dipoi esplodere di brillantezza.

Izuku: "Vi chiedo scusa" borbottò abbassando lo sguardo verso il terreno, compiendo un piccolo passo indietro.

Katsuki, era ancora provato dal momento in cui percepì gli occhi del ragazzo nei suoi, perchè si, per un istante si sentì fuso, collegato, unito ma, a malincuore, tenne la consapevolezza che quel momento non si sarebbe ricreato con simile agevolezza.

Fu estenuante.. a lui bastò uno sguardo, che - dentro se - descrisse divino ed in ugual modo infernale, per riaccendere le sensazioni che in passato, scacciò via come negative.
La consapevolezza di ciò che accadde quand'era solo un bambino, il battito cardiaco accelerato, la vista dei suoi occhi, il ricordo della loro pelle che per poco tempo si sfiorava.. solo allora comprese.

Comprese che tutto ciò racchiudeva un fenomeno naturale giostrato dall'istinto: l'Imprinting. La rarità accompagnata dalla probabilità di costruire, di creare dal nulla un simile legame erano pari al ritrovamento di un ago nascosto in un pagliaio.

Formata da un leggero contatto fisico, uno semplice scambio di emozioni, anche se piccoli furono legati dal fato e Katsuki comprese che quello sfiorarsi innocentemente, quello scambio fugace di sguardi, furono i fattori scatenanti che portarono alla luce la verità.

Mate. Davanti a se, Katsuki, aveva il suo mate.

Ma come poteva riferirglielo? Come poteva dichiararsi? Il suo mate, la sua metà, colui con cui creò un legame che non si dissolse dopo tutto il tempo trascorso, era stato promesso sposo a qualcun altro.

Imporsi a lui, farlo suo seduta stante, macchiando la sua vita con un violento morso, sarebbe stato troppo indegno e, nonostante Katsuki non fosse conosciuto per la sua pazienza, quello parve un gesto decisamente avventato anche per lui.

Sarebbe stato ingiusto nei confronti del ragazzo, legarlo a qualcuno di cui probabilmente non ne aveva ricordo.

Un bagliore, un'idea, un pensiero gli balenò nella mente. E se invece, avesse ricordo di lui ?
"Impossibile" pensò...ma la speranza, non era l'ultima a morire ?

Il ragazzo dai capelli verdi, era distante di qualche metro. Si era già incamminato lontano, ma la differenza non fu troppa, difatti in pochi passi veloci e lunghi, il principe biondo lo raggiunse. Inspirò ed espirò profondamente, come se fosse in procinto di scoccare una freccia.

Katsuki:"Principe Izuku.." Lo richiamò imponente
- preso dall'emozione - accorgendosi solo dopo del tono utilizzato.

Izuku s'irrigidì fermandosi sul posto, colpito dallo spavento, dipoi voltarsi con lentezza. Il suo viso prese un'espressione rilassata - nell'istante in cui notò che fu stato richiamato da un viso familiare - e dopo pochi attimi alle narici del biondo giunse una fragranza a lui sconosciuta quanto deliziosamente paradisiaca.

Vaniglia.
Un'aroma dolce e floreale.
Caldo ma al contempo fresco.
Delicato.

Katsuki sorrise, pareva scontato ma quel profumo sembró esser stato creato apposta per Izuku, - come un'abito cucito su misura - la dolcezza del suo carattere, il fresco calore del suo sguardo, i modi delicati.. Vanigliato.

Izuku:"Mio principe, vi chiedo perdono per la mia reazione sconsiderata, spero di non avervi mancato di rispetto in nessun modo" pronunciò con il capo basso, dipoi puntare i lucenti smeraldi negli occhi del biondo.

~ Gli smeraldi delle praterie ~ BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora