9

1.9K 126 29
                                    

Spero che amiate questo capitolo quasi quanto lo abbia fatto io.

-

Venti, mercoledì.

Le dita tremolanti si impigliarono tra i capelli, mentre tastavo coi polpastrelli se fosse presente una qualche ferita da trauma cranico. Non trovandone, sospirai di sollievo.

I miei occhi si spostarono sui suoi, che erano ancora spenti e pesanti. Riposava da ore e la ferita sul suo braccio sembrava essere migliorata, eppure nessun cenno di risveglio.

Gli scostai una ciocca dalla fronte, portandola dietro l'orecchio e lo osservai ancora. Seokjin aveva fatto diverse volte ingresso nella stanza chiedendomi di far cambio, che l'avrebbe visionato al posto mio. Ma volevo esserci io al suo risveglio.

Le venti, era l'orario che segnava l'orologio. Erano passate nove lunghe ed interminabili ore e ancora nessun movimento.

Cercai di rimanere con mente lucida e mi limitai a sorridere al pensiero del suo corpo davanti al mio, con il solo scopo di difendermi. Le sue mani mi avevano stretto la vita e se accarezzavo le labbra, potevo sentire ancora il sapore delle sue, in quel bacio fugace.

Sospirai e mi alzai, guardandomi attorno. Scorsi una piccola cesta in plastica e la portai in bagno, riempiendola con dell'acqua calda.

Tornato in stanza, inumidì un panno al suo interno e cominciai a strofinarlo delicatamente sulle nocche rovinate e sugli avambracci. Risalì piano sulla spalla e mi soffermai prima ancora della ferita.

La osservai più da vicino, doveva essere un calibro più grande di una semplice pistola. Il foro d'entrata era tanto grande quanto due delle mie dita ed immaginai facesse un gran male.

La sfiorai il più delicatamente possibile, poi continuai a ripulirlo. Pulì il suo viso e scesi lungo il collo. Aprì piano la sua camicia e passai il panno umido anche sul busto scoperto, sperando in una qualche reazione.

Deluso nel non riceverla ancora, sospirai e mi alzai, poggiandola lì vicino.

«Jungkook.» Per l'ennesima volta la testa di Seokjin fece capolino da dietro la porta. «Esca un po', ci sto io qui con lui.»

Ero pronto a negare col capo ma la schiena cominciava a far un gran male cosi mi limitai ad annuire e a raggiungere la porta. Mi voltai e gli lanciai un ultimo sguardo, poi uscì.

«Grazie.» Parlai piano mentre lo sorpassavo e uscivo dalla struttura.

L'aria fresca mi colpì in pieno viso, era gelida e dovetti stringermi nella giacca più volte. Poggiai la schiena sul muro all'esterno, estrassi una sigaretta dal pacchetto e la portai alle labbra.

L'accesi e aspirai, rilasciando poco dopo una nube di nicotina. Gettai la testa indietro, gli occhi socchiusi e la mente affollata da così tanti pensieri che pensai sarebbe scoppiata da un momento all'altro.

Rimasi in quella posizione per chissà quanto tempo, poi mi sentì richiamare.

«Non sapevo fumasse.» Il silenzio calò via e dovetti aprire gli occhi per mettere a fuoco la figura davanti a me.

Namjoon era in piedi con le mani nelle tasche e il suo viso sembrava ancora scosso dall'accaduto precedente. Abbozzai un leggero sorriso, lui ricambiò forzatamente.

before you | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora