5.

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Erano passate solo due settimane eppure i due ragazzi stavano parlando sul balcone come se si conoscessero da tutta la vita.

Quando Harry andò a casa quella notte l'odore di alcool e sigarette gli era rimasta addosso come una seconda pelle.

Vide la forma di Alexis sulle lenzuola che stava dormendo ma il rumore che lui produsse la svegliò.

Si sentì leggermente imbarazzato ad essere ubriaco e coperto di brillantini che Niall aveva insistito sul lanciare a tutti. Ma sapeva che in qualche modo ne era valsa la pena perché non aveva mai vissuto così liberamente, era qualcosa che non pensava mai di voler fare nella sua vita perfetta.

Ma ora che stava seriamente guardando, la sua vita non era per niente perfetta.

Come poteva esserlo.

E fu quell'esatto pensiero che impedì alla sua mente ubriaca di fare, non voleva pensare a tutto il tempo sprecato, a tutte le preoccupazioni che aveva avuto per diventare ciò che era.

Non era mai stato nei suoi piani uscire con i suoi colleghi o passare le serate in fra settimana per andare in uno strip club e effettivamente assaporare la libertà della situazione.

"Harry?" quella voce femminile gli rimbombò nelle orecchie come delle unghie su una tastiera. "Dove sei stato? Puzzi." sembrava stanca, come se stesse sognando la presenza di Harry, c'era una parte di lui che sperava che lei pensasse che fosse vero.

Si precipitò in bagno, non voleva che lo vedesse. Era pieno di ribrezzo per sé stesso perché sapeva già che la sua mente era già volata su un ragazzo con gli occhi azzurri, le cosce carnose e un sorriso che ti faceva ingelosire di non poter sorridere allo stesso modo.

La mattina dopo Alexis riprese in mano l'argomento sul fatto che puzzasse di alcool la sera prima, nel frattempo aveva un toast e un caffè in mano.

Harry stava leggendo il giornale prendendo piccoli sorsi del suo caffè cercando di evitare lo sguardo di sua moglie. Già si sentiva terribile non serviva che qualcuno glielo ricordasse.

"Hai fatto tardi la scorsa notte." si sporse per mettere la sua tazza nel lavandino. Aspettò per una risposta guardandolo più duramente mano a mano che i minuti passavano e causò che la pazienza di Harry si stava esaurendo. "Non sapevo che stessimo facendo feste durante la settimana."

L'uomo appoggiò gentilmente il giornale sul tavolo, dandole l'attenzione che stava cercando così disperatamente.

"Puzzavi da vodka e profumo da pochi soldi." dalla voce si poteva sentire che la donna era sull'orlo delle lacrime "Dov'eri?"

Una parte di lui si sentiva colpevole, probabilmente il pensiero che lui l'avesse potuta tradire doveva essere stato nella sua testa tutta la notte. Probabilmente con i nervi tesi e che voleva solo esporgli i suoi dubbi. Ma un'altra parte di lui era ancora seria e non gli importava, non riusciva a capire tutto quello show di lacrime e parole.

"Da Zayn." rispose Harry guardandola seriamente "Lust & Leather e poi da Zayn." si corresse, decidendo di essere il più onesto possibile.

"Cosa?" i suoi occhi uscirono quasi dalla testa alle parole del marito "Non è possibile."

"Louis si è fermato all'ufficio ed ha avvisato che sarebbe stata la serata shot gratis così mi sono aggiunto." si alzò piegando il giornale "Non volevo tornare a casa dopo lo spettacolo così abbiamo deciso di stare un po' da Zayn e Louis. Charlotte era lì e sta uscendo con il loro amico Ni-"

"Non me ne frega un cazzo di Charlotte!" Alexis Alzò le mani per fermare le parole di suo marito "Vorrei solo sapere in che modo eri interessato ad una serata di shot gratis in un gay strip club." stava quasi urlando mentre le guance le si tingevano di rosso per la rabbia "Non ci posso credere, questo non sei tu Harry. Pensavo che Zayn fosse diverso."

Harry portò la sua tazza al lavandino "Sono confuso perché Zayn non ha nulla a che vedere con ciò. La decisione di andare è stata mia, in più, credo che Zayn, Louis e Niall siano apposto." scrollò le spalle.

Continuò a muoversi per la cucina mentre la moglie stava in piedi gelata dallo shock senza sapere cosa fare.

"In più ho dato un lavoro part-time all'ufficio a Louis." e prima che la moglie gli potesse urlare e strepitare addosso raggiunse la porta principale e se la chiuse alle spalle.

Louis e Zayn arrivarono all'ufficio, entrambi vestiti con il loro miglior completo. Zayn lo seguiva con molta confusione e una miriade di domande. "Louis è meglio che questo non sia uno scherzo, Harry non trova divertenti questo genere di cose." disse agitato mentre lo guidava nell'ufficio di Harry.

"O mio dio Zayn, puoi stare fottutamente zitto." rispose scocciato dal panico di Zayn "Perché dovrei farti uno scherzo per farmi portare nel tuo ufficio per farmi lavorare? Sarebbe lo scherzo più patetico mai sentito." disse e guardandosi in giro notò una familiare testa bionda "Hey Char!"

La segretaria alzò la testa, vedendo l'uomo "Louis! Il signor Styles è nel suo ufficio, ha detto che passerai di qui ogni tanto." l'eccitamento trasparì dalla sua già gioiosa voce "Sarà fantastico, come tornare al college."

Entrambi gli uomini risero "Spero di no." commentò Louis increspando le labbra.

Seguì Zayn in quello che presuppose fosse l'ufficio di Harry, la sua mente stava andando in ogni direzione possibile. I suoi occhi osservarono la grande porta in vetro che aveva una protezione dall'interno così che fuori non si riuscisse a vedere ciò che accadeva.

Il lato sporco di Louis stava pensando ad Harry che lo piegava su quella scrivania senza che nessuno lo sapesse.

Ma il suo lato professionale era nervoso per aver anche solo l'opportunità di lavorare per qualcuno come Styles.

Era sulla bocca di tutti gli imprenditori della città da anni ormai ed era quasi surreale che stesse per lavorare per lui o che lui stesso fosse andato a vederlo allo strip club.

Zayn bussò alla porta in vetro, spostando lo sguardo da quella a Louis. Un sorriso nervoso stampato in faccia "Sembra che non lavori nemmeno qui Zayn."

"Avanti." sentirono dall'interno, così rimasero in silenzio bloccando sul nascere la conversazione e spostando le loro mani sul pomello, guardarono dal piccolo spazio che si venne a formare.

"Mi scusi signor Styles ma lui ha detto che ha ricevuto un offerta di lavoro da lei." Zayn cercò di essere più veloce e coinciso possibile vedendo tutti i fogli sulla scrivania di Harry e il cipiglio sul suo volto.

Quella vista causò a Louis un sorriso ed entrò, spostò la sedia e si sedette davanti alla scrivania di Harry "Clausule di fusione?"

"No, finanziamenti." disse Harry, lasciando a Louis cinque fogli che erano in una pila che sicuramente era già stata guardata e annotata "Pensavo ti saresti presentato prima." disse, lanciando uno sguardo a Zayn alla quale scosse la testa.

Gli occhi del corvino erano incollati al viso del suo capo, incredulo che avesse seriamente offerto un lavoro a Louis. Si spostò leggermente verso la porta senza staccare mai i suoi occhi da quelli di Harry.

"Si. Suppongo fossi nervoso." ammise Louis, dalla sua voce traspariva onestà e purezza e Harry ne rimase scioccato. Non aveva mai sentito qualcuno ammettere che era nervoso con così tanta tranquillità e sicurezza. "Sai, non tutti i giorni si riceve un offerta di lavoro da Harry Styles." rise mentre Harry sorrise per la scelta di parole.

"Non sono famoso, perfavore non trattarmi come se lo fossi."

Louis non sembrò intimidito o imbarazzato dal rifiuto, cominciò a sorridere più ampiamente "Se continuerai a darmi ordini in questo modo penso che saremo degli ottimi colleghi."

Medicine. || ls || boyxboy   [TRADUZIONE ITALIANA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora