11.

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"Smettila di fare il difficile!" disse Louis, cercando di aiutare Harry con il suo costume di Halloween per il party.

Aveva deciso di essere il personaggio più cliché, un agente di polizia.

Tutta la sera Louis gli aveva urlato un paio di volte "Tutti i poliziotti sono bastardi." (N.T. si tratta di poliziotti americani che se la prendono con persone innocenti solitamente) causando molti sguardi nella sua direzione, quindi Harry trascinava Louis nel suo ufficio per convincerlo di smetterla ma appena Louis sbatteva le ciglia, Harry dimenticava perché era arrabbiato.

I due non avevano parlato del bacio da quando era successo, ma quando era soli e stavano lavorando si guardavanno, per poi spostare lo sguardo sulle labbra dell'altro.

Stavano entrambi segretamente pregando perché succedesse, solo un'altra volta.

Anche se stavano seguendo delle regole che non si erano detti, rimanendo in silenzio a proposito dell'argomento.

"È troppo stretto." si lamentò Harry, mentre Louis sistemava i bottoni della camicia "Sapevo che avrei dovuto prendere una taglia più grande." sospirò.

Louis si corrucciò "Hey, smettila. Sembri un sexy, muscoloso, poliziotto." gli fece l'occhiolino "Forse potrei anche lasciare che mi ammanetti dopo."

Causò ad Harry di deglutire pesantemente, mosse una mano sul sedere di Louis facendolo avvicinare, portandolo a cavalcioni sulle sue gambe.

Louis Ra in calze e pantaloncini corti, stava indossando un corsetto rosa cipria con le ali abbinate. Era un angelo e tutti potevano concordare che assoigliasse ad un angelo.

"Non so come farò a sopravvivere stasera con te in quelle calze." sussurrò Harry nell'orecchio dell'uomo, "Lo stai facendo di proposito?" chiese con la voce bassa e ruvida.

Louis sentì i brividi sulla sua schiena, tutt il suo corpo stava reagendo al contatto delle mani di Harry e le piccole carezze che lasciava alla sua mandibola.

"Pensavo che non fosse successo niente."

"Ma tu hai detto che è successo."

Il liscio si stava rimproverando per le parole che aveva scelto quella notte, nel totale e agonizzante dolore di quanto volesse Harry, fargli uno degli show privati che solitamente faceva al club.

"Non posso di nuovo." sospirò, il suo fiato si scontrò con le labbra di Harry, i suoi occhi blu erano incapaci di spostarsi. "Non importa quanto io lo voglia."

Il bussare alla porta li fece saltare, Louis si rimosse velocemente dalle gambe dell'uomo tornando a sistemargli i bottoni.

"Vieni pure." disse Louis sistemandosi le ali e cercando di farli sembrare più innocenti possibile.

Charlotte entrò, il suo lungo vestito da Jessica Rabbit le si trascinava dietro, "Le mie tette sembrano apposo?" fece finta di lagnarsi "Sono così nervosa. No so nemmeno il perché."

"Forse perché la bionda sta arrivando." sorrise Harry, scherzando con la collega.

Tutti avevano notato come Harry chiacchierare di più con i suoi impiegati e colleghi, facendo battute e sorridendogli. Come si includesse molto di più nelle attività lavorative.

Come ad esempio il party.

Avevano fatto un meting con tutto lo staff a fine settembre, la compagnia era d'accordo per chiudere ad Halloween, ma Louis aveva proposto di dare un party e tutti si ritrovarono entusiasti.

Dovette solo pregare harry, dirgli che avrebbe fatto qualunque cose perché ci fosse il party. Entrambi però sapevano che tutto ciò che Louis avesse chiesto, Harry avrebbe fatto.

Medicine. || ls || boyxboy   [TRADUZIONE ITALIANA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora