Ancora

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"Pov. Josh"
Presi il telefono e composi velocemente il numero di Stephan.
"Cosa vuoi fare allora? " doveva decidere se restare o andarsene, per farla star bene anche se so che bene non sarebbe stata.
"Vado a Londra"
"Quindi questo è un addio fratello?"
Non potevo nascondere il fatto che ci stavo male anche io, infondo era mio fratello.
"Per ora si." Disse "Sono sotto casa sua. Ci sentiamo tra qualche anno fratello."
"Puoi scommetterci."

"Pov. Stephan "
E ora come posso farle male più di quanto non glielo faccia normalmente...
.... sarebbe stata meglio senza di me ed è questo l'unico pensiero che mi manda avanti.
Salto fino alla sua finestra e busso.
"Stephan! "
"Ciao Jade. "
"Cosa c'è? "
"Parto."
Le cadde la palla di vetro di Berlino dalle mani.
"C..cosa?"
"Hai sentito. "
"Quando?"
"Ora"
Stava per scoppiare in lacrime e si vedeva benissimo.
"Quanto resterai? "
"Per sempre se necessario. "
"Questo allora è il nostro ennesimo addio allora. "
Una lacrima le stava scendendo facendole sbavare il trucco.
"Si"dissi e avrei voluto aggiungere PURTROPPO.
"Addio allora."
"Addio."
Presi la mia giacca e con la stessa rapidità con cui avevo scombussolato la sua vita entrandone a far parte ne uscì con l'obiettivo di non tornarci.
"Pov. Jade "
Restai in camera mia per quattro giorni solo con il mio Ipod e con la mia musica, ascoltando parole di chi mi ha capita senza nemmeno conoscermi. Il mio telefono rimase nell'angolo in cui lo lanciai dopo che LUI se ne andò e nonostante il fatto che ricevetti almeno cinquanta telefonate al giorno non ne risposi neanche ad una. Volevo sentire il dolore, dovevo sentire il dolore che mi aveva provocato, per odiarlo e per dimenticarlo. Non credo di poterci riuscire facilmente. Per l'ennesima volta mia madre mi annunciò che Josh aveva chiamato e che era seriamente preoccupato per me. Non avevo proprio voglia ne di vedere ne di sentire qualcuno. Ma il problema era che lui non è qualcuno, lui è Josh, il mio Josh.

" Pov. Josh "
"Jade?"
"Josh" il mio cuore esplose.
"Basta."
"Cosa?"
"Basta piangerti addosso, basta lacrime per lui che è scappato per te."
"Come può scappare per me?"
"Lo ha fatto perché sperava in un futuro migliore per te."
"Sapeva che ci sarei stata male vero?"
"Si."
"Ma lo ha fatto lo stesso."
"Si."
"Lo so." Piangeva mentre lo diceva.
"Ho voglia di noi."
"Di noi?"
"Di te e di me."
"Perché?"
"Non lo so." E davvero non lo sapevo.
"Come non lo sai?"
"So solo che voglio te."
"Insieme?"
"Si."
"Adesso?"
"Subito!"
"Dove?"
"In qualunque posto."
"Sul divano?"
"Va bene."
"Con un film horror?"
"Si."
"E poi ti abbraccerai a me perché hai paura? "
"Come sempre."
"Cosa?"
"Ho paura. "
"Dei film horror."
"Di perderti."
"Di perdere me?"
"Si."
"Allora mi abbracci?"
"Così non te ne vai."
"Pensi che io voglia andarmene?"
"Dimmelo tu."
"Non me ne vado."
"Resti?" Stava per piangere ancora.
"Solo con te."
"Sul divano?"
"Ovunque. "
"Sul prato?"
"Anche."
"A fare cosa?"
"A guardarti."
"Perché? "
"Per dirti che sei bellissima."
"Non è vero."
"Per me lo sei."
"E mi baceresti?"
"Certamente."
"Sulla bocca?"
"Sì, e sulla guancia, sul naso, sulla fronte, sul mento, sul collo, sulle spalle, sulle braccia, sulla pancia, sui seni e su quelle gambe che odi e che trovi irrimediabilmente grasse. "
"Lo faresti davvero? "
"Si."
"Anche ora? "
"Se lo vuoi tu."
"Lo voglio. "
"Anch'io. "
"E i popcorn?"
"Per cosa?"
"Per il film horror."
"Va bene. "
"E noi?"
"Sul divano."
"Io e te."
"A ridere."
"A piangere."
"A toccarci."
"A sfiorarci."
"Ad amarci."
"A viziarci."
"Ora?"
"Per sempre. "
"E poi?"
"Ti amo."
"E se amerai un'altra? "
"Non è possibile. "
"E se capita? "
"Non capiterà. "
"E se vedi una più bella di me?"
"Ti amerò di più. "
"Perché? "
"Perché io ho te."
"Ma puoi avere lei."
"Non la voglio. "
"Vuoi me?"
"Si." Certo che si!!!
"Per quanto tempo?"
"Per sempre. "
"Ogni momento? "
"Ogni secondo."
"Sempre insieme?"
"Sempre."
"Per l'eternità? "
"E oltre."
"Cosa c'è dopo?"
"Io e te."
"Ancora?"
"Ancora."

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