Gli ultimi giorni sono stati, per Manuel e Simone, l'insolita scoperta di una quotidianità a cui entrambi hanno ammesso di potersi abituare. Ha piovuto praticamente sempre, e Manuel ha presto trovato uno spazio nel proprio letto anche per Simone, e poi questa villetta è abbastanza grande per tutti, ha deciso, senza consultare il padrone di casa. A Matteo, comunque, non sembra dispiacere più di tanto.
Oggi, tuttavia, non piove più. Al contrario, stamattina il sole sembrava essere sorto più presto del solito, come per riprendersi il suo posto nel cielo, per ricordare chi comanda, e adesso ha brillato abbastanza a lungo da asciugare via ogni traccia del maltempo dei giorni scorsi. Adesso, comunque, la luna sta prendendo il suo posto.
Simone suona un paio di volte al cancelletto grigio, dopo essere passato per casa al fine di raccattare qualche vestito e darsi una sistemata, in attesa. Suona una terza, il solito gracchio permette uno scatto stonato e il cancelletto si apre. Simone si trova davanti, in piedi sulla porta, un Manuel nella sua solita magliettona lunga e con lo spazzolino in bocca.
"Ma che fai ancora così?" gli chiede, controllando l'orario sul cellulare. Sono da poco passate le ventuno.
"Me shto 'avando irendi" biascica Manuel.
"Cosa?"
Manuel estrae lo spazzolino: "Mi sto lavando i denti." spiega.
"E questo lo vedo. Ma perché sei in pigiama ancora? Ho detto vado a casa, tu preparati. Sì Simò ma non me parlà come fossi mi madre." scimmiotta Simone, imitando la voce di Manuel "Torno e stai ancora così."
"Vabbè oh allora vieni che m'aiuti a sceglie che cosa mette."
"Stiamo letteralmente andando ai baracconi, Manu, come ti vuoi vestire?"
"Letteralmente. Ma come parli, ao?"
"Fatti i cazzi tua!"
Manuel è costretto a ridere, scuote i ricci pesanti e si preme su un lato della porta per far passare Simone, che gli lancia un'occhiata indefinita e accenna un sorrisino, poi entra in casa. "Ndo stanno tutti?" chiede.
"Chicca è in spiaggia, Matteo no'o vojo sapè, Samuele e la tua ragazza boh, non li vedo da due giorni."
Al la tua ragazza Simone è deve gelare Manuel con lo sguardo: "Non stiamo insieme." precisa, come se non fosse ovvio. Manuel, divertito, alza le sopracciglia. Con un colpo dell'anca chiude la porta e si avvicina, scalzo, a Simone. Gli si piazza proprio sotto il naso, uno, due centimetri distante, e qualcuno più basso. Estrae di nuovo lo spazzolino dalla bocca:
"Ah, no?" chiede. Sosta a lungo sotto il naso di Simone, ne accarezza la punta con la propria, sfiora la bocca rossa dell'altro con la lingua, gli occhi puntati in quelli di lui, ricchi di pretese, carichi di aspettative. Simone sta per cadere, crede. Di sicuro non è stabile: le gambe minacciano di cedere da un momento all'altro, lo stomaco brontola feroce di una fame che Simone non ha mai conosciuto prima, viscerale. Sta impazzendo.
Così il ragazzo muove un mezzo passo in avanti. Gli pizzica la nuca, i brividi minacciano di scaricarglisi lungo la schiena. Si protende verso Manuel, assetato, ma proprio all'ultimo secondo le loro pance perdono contatto, i loro nasi non si sfiorano più, gli occhi restano incollati tra loro ma più distanti di qualche centimetro. Con un improvviso vuoto davanti, Simone si sente come se avesse gattonato nel deserto bollente in direzione di un'oasi per ore, per poi scoprire che non era più che un miraggio.
Manuel sembra assurdamente divertito. Scuote la testa nel modo più perfido del mondo. Sembra la negazione assoluta nei confronti di qualcosa che Simone credeva gli spettasse per diritto: è il divieto a una spettanza obbligata. È maligna la sua superiorità, il distacco muto con cui ha lasciato Simone a secco, e ora lo sta guardando con due occhi enormi, liquidi. Il marrone delle iridi sembra sul serio in procinto di scivolare fuori dai confini, minaccia di strabordare nella sclera e da lì sulle guance pallide, sul collo, oltre il colletto della camicia. E Manuel non si perdonerebbe mai di aver rovinato la compostezza di quelle due enormi ampolle che sembrano contenere quanto più di buono e dolce c'è nel mondo.
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ANCORA CINQUE MINUTI
Romance"So Manuel, comunque." dice, allungando la mano verso di lui. Simone abbassa lo sguardo sulla sua mano, e forse rimane a fissarla un po' troppo a lungo. "Ao!" lo richiama Manuel. Simone si disincanta, annuendo, e gli stringe la mano. "Simone." rispo...